00 21/01/2009 17:24
Papa: “convergenze spirituali incoraggianti” per l’unità dei cristiani
Benedetto XVI ha dedicato l’udienza generale alla Settimana per l’unità, ricordando in particolare gli incontri con Bartolomeo I e dicendo di “aver condiviso il dolore” del Patriarcato di Mosca per la morte di Alessio.



Città del Vaticano (AsiaNews) – Il cammino per l’unità dei cristiani ha registrato quest’anno “convergenze spirituali incoraggianti”, ha visto la prosecuzione del “dialogo della verità” e di quello “della carità” e Benedetto XVI ha incontrato, in Vaticano o in occasione dei suoi viaggi, “cristiani di ogni orizzonte”. Lo ha ricordato lo stesso Papa nel discorso rivolto alle seimila persone presenti all’udienza generale, svoltasi in Vaticano, e dedicata alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si celebra in questi giorni e che egli concluderà domenica prossima nella basilica di San Paolo. Degli incontri di quest’anno, Benedetto XVI ha in particolare ricordato che “per tre volte” ha visto il patriarca ecumenico Bartolomeo I ed “evento straordinario, lo abbiamo sentito prendere la parola al Sinodo”. Il Papa ha poi detto di aver “condiviso il dolore del Patriarcato di Mosca per la dipartita del caro fratello in Cristo, Alessio e continuo a restare in comunione di preghiera con i nostri fratelli che si preparano ad eleggere il patriarca di quella venerata Chiesa”.

La ricerca dell’unità dei cristiani secondo la preghiera di Gesù, nelle parole del Papa, è connessa alla vita e alla missione della Chiesa nel mondo, in quanto “rende credibile la nostra fede”, “perché il mondo creda”. La Settimana è dunque una “iniziaitva spirituale quanto mai preziosa”, che “va estendendosi sempre più tra i cristiani, in risposta all’invocazione di Gesù ‘che siano una cosa sola’, secondo l’immagine dell’unità tra Padre e Figlio”. “E’ importante – ha aggiunto - che ogni comunità cristiana prenda coscienza dell’importanza dell’unità, che è prima di tutto un dono di Dio”, che occorre implorare “con instancabile preghiera”.

Quest’anno la Settimana propone le parole di Ezechiele che, riferndosi ai due regni di Giuda e di Israele, parla di due “legni” che “formino una cosa sola nella mano di Dio”. Tema che è stato scelto da un gruppo ecumenico della Corea. “Il processo stesso di preparazione è stato un fecondo e stimolante esercizio di vero ecumenismo”.

Nel brano, Ezechiele dice che il Signore stesso prende i due legni, che rappresentano Israele divisa e li accosta in modo che diventino una cosa sola nella sua mano. “Possiamo – ha detto poi il Papa - applicare la parola del profeta ai cristiani” anche nelle parole di Ezechiele sull’unione delle tribù in un solo regno. “Il Signore dichiara che non si contamineranno più con gli idoli e le iniquita dei popoli pagani”. Egli vuole “liberarli dal peccato, purificarli nel loro cuore ‘e cosi saranno il mio popolo ed io saro il loro Dio. Essi seguiranno i miei comandamenti, seguiranno le mie leggi e le metteranno in pratica… farò con loro un’alleanza di pace’”. E’ una visione “particolarmente eloquente”: Ezechiele sottolinea l’esigenza di rinnovamento interiore dell’intero popolo di Dio che solo il Signore può operare, ma per il quale anche noi dobbiamo operare perché anche noi abbiamo imparato usanze lontante dalla vocazione dell’unico popolo di Dio”.

La Settimana, così, “diventa per tutti noi stimolo ad una conversione sincera e all’ascolto sincero della Parola di Dio” e occasione di ringraziamento per quanto finora concesso per avvicinare i cristiani”. La Chiesa cattolica, da parte sua, “ha proseguito con salda convinzione e radicata speranza la relazione con tutte le comunità cristiane”

Nel contesto dell'Anno Paolino, poi, “non possiamo non rifarci anche a quanto ci ha lasciato scritto a proposito dell’unità della Chiesa”. Nella lettera ai cristiani di Efeso scrive di “un solo popolo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, uno solo il Signore, una sola fede, un solo Battesimo..”, “facciamo nostre le parole di Paolo” e seguendo il suo esempio, giunto fino al martirio, “ogni comunità cresca nell’impegno per l’unitò grazie alle iniziative pastorali ed alla preghiera comune che di solito si fanno piu intense in questa settimana”. “Si affretti il giorno della piena comunone quando tutti i discepoli dell’unico Signore potranno celebrare insieme l’Eucaristia”

Il Papa ha infine ricordato il VI Incontro mondiale delle famiglie, che si è chiuso domenica a Città del Messico, e ha dato appuntamento al prossimo incontro, che si terrà a Milano nel 2012, invitando a pregare per le famiglie. “Il Signore – ha detto nei saluti in spagnolo - sostenga con la sua grazia tutte le famiglie, affinchè in esse regni la fede viva, il rispetto reciproco, l'amore sincero e la reciproca comprensione".


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