00 30/05/2011 21:15
Visita pastorale a Venezia...

SABATO 7 MAGGIO 2011

Incontrare il Santo Padre in casa... Questa volta sì, ci è toccato a noi, gente del Nordest...
Dopo la breve tappa ad Aquileia era la volta di Venezia con arrivo previsto alle 18:45!

Eravamo in attesa con Caterina e la figlia Alessia in Piazzetta San Marco vicinissime al palco allestito per il saluto alla città. Erano le 15:15 quando siamo arrivate. Il sole che ci bagnava era come una benedizione giacché nella zona d'ombra la corrente d'aria era fastidiosamente fredda!

I posti migliori davanti alle transenne erano quasi tutti occupati. Occupati la maggior parte dalla omnipresenza dei neocatecumenali i quali con la loro espansione sembravano appropriarsi della piazza ed anche del pezzetto di spazio dove eravamo noi tre. Alessia può' testimoniare come una donna obesa, seduta al suo fianco, cercava di spostare la sedia piano piano quasi che era adosso della povera ragazza seduta per terra con l'intenzione di studiare.



Macché, poco dopo iniziavano le danze ed i canti urlanti, insopportabili, che io cercavo di coprire con il mio riproduttore MP3. Anche Caterina era tesa ed io cercavo di lenire la sua insofferenza con le mie cuffie! Con il trascorso delle ore continuavano ad arrivare questi neocat come fosse un'invasione. Ad un certo punto, tutte e tre abbiamo iniziato a recitare il Rosario sempre con le performances urlanti dei neocat come sfondo!



La lunga attesa risultava difficile in queste condizioni... In più perché Benedetto non arrivava all'orario previsto. Verso le 19:15 un elicottero sorvolava la piazza ma non era quello papale. Poco dopo... l'elicottero papale che ha fatto un giro abbastanza in basso per la gioia della gente che salutava il Papa il quale, sicuramente, si è goduto la vista aerea!



Ancora attesa e, alle 19:45 è arrivato lui! Uno dei neocat arrivato in ritardo voleva infilare un bambino davanti alla transenna. Siccome noi tre ci siamo opposte è iniziata una discussione che non si è fermata nemmeno quando questi neocat, mentre Benedetto XVI s'incamminava dal molo al palco, non hanno avuto miglior idea di quella di srotolare un immenso cartellone che volevano esibire lì davanti impedendo la visuale della gente che c'era dietro. A quasi nulla è servito lo scadente intervento del personale di sicurezza (uno di loro sembrava impavido davanti al cartellone). I neocat non volevano obbedire nonostante i richiami di Caterina. E' stata una situazione davvero incredibile dove la maleducazione di questo gruppo settario è stata tristemente evvidente! Ed io personalmente l'ho esperimentata per la prima volta!

Ma torniamo alla festa. Una volta sul palco Benedetto è stato accolto dagli applausi, dalle urla di gioia. Il mio striscione "Io amo Benedetto" era bene in vista già da diverse ore.




Da parte mia, ho messo in pratica un sistema di saluto che sapevo essere più che efficente: la raffica di baci. Aspettato il momento preciso in cui lui guardasse verso di me ho "sparato"! :-)))) E la risposta, quando mi ha visto, è stata quella di salutarmi con la mano!
Eccola qua:



WOOOOOOWWWW!!!! Il Papa è un amore!

Una volta seduto il Papa, il sindaco stava per cominciare il suo discorso di saluto ma i neocat continuavano ad urlare. Il Patriarca è intervenuto con un gesto della mano facendoli zittire! Bravo! :-))))













Poi Benedetto nel suo discorso ha ricordato i tre Patriarchi diventati Papi nel secolo scorso iniziando da Albino Luciani. Ho urlato "Vivaaaaa" e la gente applaudiva. Poi ha nominato Roncalli (applausi) e Sarto (Caterina ed io abbiamo urlato ed applausi di tutti). Pochi minuti dopo sistemo, con l'aiuto delle amiche, lo striscione: "Summorum Pontificum - Grazie Santità!"





E quando Papino sta per scendere le scale del palco... una piccola scivolata! La giornata finisce con il giro in mini-papamobile tra la folla in festa e poi dentro San Marco per venerare le reliquie del Patrono.


DOMENICA 8 MAGGIO 2011

Alzarsi alle 3:45 del mattino non è il massimo che si possa chiedere ad una persona che ha domito poco più di tre ore! Però il sacrificio l'abbiamo fatto con lo scopo di arrivare prestissimo al Parco di San Giuliano per la Santa Messa celebrata da B16 con tutti i pellegrini delle Chiese del Nordest.

Fortunata io che in 10 minuti arrivo con il treno da Mogliano a Mestre! Alle 5:30 fuori dalla stazione c'è un consistente gruppo parrocchiale che aspetta la navetta per il parco che l'organizzazione aveva promesso da quell'ora in poi . Mezz'ora e neppure l'ombra!
Arriva un autobus "riservato" che io pensavo fosse la navetta ma il gruppo non ci sta tutto dentro. Comunque mi faccio coraggio e salgo velocissima. Se era o no la navetta giusta non era il caso di domandarselo in quel momento. Bastava che arrivase a destinazione! Alle 06:10 ci scarica tutti all'ingresso del parco. Da lì altri 10-15 min di camminata veloce sorpassando tanti gruppi che stavano arrivando all'area dell'altare. Nel frattempo il Signore ci regalava il bellissimo spuntar del sole in un cielo privo di nuvole!

Prendo posto in prima fila alla transenna che si trova dietro il settore della zona "malati e disabili". Il pavimento era di sabbia. Mi metto seduta su un telo da spiaggia ed approfitto per colegarmi ad internet con il mio netbook e lasciare un messaggio "in diretta" al blog di Raffaella. Ma, devo dire che "piove sul bagnato"... Infatti, dietro di me c'è un gruppo di neocat che ovviamente si mette ad urlare con i loro canti e che, purtroppo, non si ferma neanche quando c'è il coro di mille voci che fa le prove e che ci delizia durante l'attesa. Bisogna farsene una ragione: quando sono presenti i neocat ci sono loro e basta!





L'attesa, nonostante questi "incidenti", non è stata tanto dura. Finita la batteria del netbook, dopo più di due ore, mi alzo e sistemo lo striscione "Io amo Benedetto". Lungo l'ampio corridoio è un andarivieni di gente: volontari, malati, preti, giornalisti, fotografi, gente con l'accreditazione. ecc. Vedo passare due preti che conosco: don Ettore Fornezza al quale saluto con la mano e poi don Licio Boldrin il quale si avvicina e mi offre uno sgabello di cartone. Io, all'inizio, non lo volevo accettare perché, dopo la Messa, mi sarebbe stato d'ingombro portarlo a Venezia. Ma, siccome lui ha insistito, l'ho preso e devo dire che, alla fine, mi è servito non solo per sedermi ma anche per salire su e vedere l'immensa folla alle mie spalle!





Dopo essermi seduta passa un uomo chiedendo chi aveva fatto lo striscione. Quando rispondo che sono stata io mi dice se voglio accettare un'intervista riguardo allo striscione indirizzato al Papa. Prima di registrare mi dice quali sono le domande che mi farà e ad una certa domanda cosa "devo" rispondere io. E qua mi fermo: voleva farmi rispondere che io avevo fatto quello striscione perché "il Papa era stanco e bisognava incoraggiarlo". Io ho detto che non l'avevo fatto per quello! Il giornalista voleva manipolare la mia risposta ed io non l'ho lasciato fare! Ho risposto come ho voluto io!!!!! Dove voleva arrivare con la stanchezza papale???? Bahhhhh!!!!







Prima dell'arrivo del Papa, si danno una serie d'indicazioni riguardo a come ci si vede comportare durante la celebrazione della Messa: niente striscioni, niente applausi, fare i dovuti silenzi. E così sarà tutto il tempo. La compostezza prevale in una folla calcolata tra le 250 e 300 mila persone. Certo, quando compare il Papa, che gira con la papamobile per il parco, la gioia esplode! Credo che per me è stata la prima volta che ho potuto seguire una Messa papale nel pieno rispetto di quello a cui si sta partecipando. Il silenzio era soltato "rotto" dai bellissimi canti degli uccelli.

Dopo la Santa Messa, sotto il sole coccente, faccio una lunga camminata per prendere un autobus che mi porti a Venezia.



Il servizio di vaporetti è interrotto sul Canal Grande e mi toccherà, da quel momento in poi, portandomi adosso la stanchezza della due giorni papale, farmi a piedi Venezia di qua e di là fino alla partenza di Benedetto.

Una breve sosta a casa di Caterina per riposarmi un po' e poi con Alessia via verso la Basilica della Salute per cercare di vedere il Papa arrivare in gondola. Invece no, niente acceso alla Salute senza pass! Ed io avevo visto la piantina con i divieti ma avevo la speranza che non fosse vero! Fare marcia indietro per il ponte dell'Accademia e cercare un posto in riva per almeno riuscire a veder passare B16. Ci sistemiamo con Alessia a fianco del pontile della fermata Vallaresso. Non immaginavo che, a poca distanza, c'era il molo con la "Dogaressa" in'attesa del Papa e così, inaspettatamente, sono riuscita a vederlo imbarcare! Quando lui è passato davanti a noi con il corteo di gondole, un po' lontano purtroppo, comunque l'abbiamo salutato. Poi via di corsa in cerca di un'altro posto davanti alla Salute dove poter vedere Benedetto salire sulla motovedetta per il ritorno in aeroporto. Uno dei moli per gondole era quasi libero.



Mentre attendevamo iniziarono ad uscire dalla Basilica le persone invitate all'incontro con il Papa tra cui Caterina. Dopo uno scambio di telefonate con la figlia siamo riuscite a vederci e salutarci da una riva all'altra. L'attesa diventava difficile da soportare perché, nonostante essere stata una giornata bellissima di sole e caldo, all'improvviso, ha iniziato a soffiare un vento di bora che ci faceva tremare dal freddo! Nel molo a fianco c'era un fotografo al quale una follata di vento ha fatto cadere in acqua un parasole che non è riuscito a recuperare!

E Benedetto finalmente esce e lo vediamo senza lo zucchetto con i cappelli al vento fare gli ultimi passi per imbarcare sul motoscafo ed sparire in cabina accompagnato dal Patriarca. Troppo vento per godersi il viaggio di ritorno seduto fuori!

Grazie, Papa, di essere venuto tra noi! Torna presto!!!!


[Modificato da Paparatzifan 31/05/2011 17:01]
Papa Ratzi Superstar









"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"