00 13/11/2010 15:20
LE UDIENZE


Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Udienza:

Ecc.mi Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione CENTRO OESTE), in Visita "ad Limina Apostolorum":

S.E. Mons. Washington Cruz, C.P., Arcivescovo di Goiânia

con il Vescovo Ausiliare:

S.E. Mons. Waldemar Passini Dalbello, Vescovo tit. di Membressa;

S.E. Mons. João Wilk, O.F.M. Conv., Vescovo di Anápolis;

S.E. Mons. Eugène Lambert Adrian Rixen, Vescovo di Goiás;

S.E. Mons Guilherme Antônio Werlang, M.S.F., Vescovo di Ipameri;

S.E. Mons José Luiz Majella Delgado, C.SS.R., Vescovo di Jataí

con il Vescovo emerito:

S.E. Mons. Aloísio Hilário de Pinho;

S.E. Mons. Adair José Guimarães, Vescovo di Rubiataba-Mozarlândia;

S.E. Mons. Osvino José Both, Arcivescovo Ordinario Militare;

S.E. Mons. Carmelo Scampa, Vescovo di São Luis de Montes Belos.

Il Papa riceve questa mattina in Udienza:

il Signor Francisco Argüello, Fondatore del Cammino Neocatecumenale, e Seguito;

Partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura.

Il Santo Padre riceve questo pomeriggio in Udienza:

Em.mo Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi;

Em.mo Card. Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.














RINUNCE E NOMINE





RINUNCIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA DI BOBO-DIOULASSO (BURKINA FASO) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Bobo-Dioulasso (Burkina Faso), presentata da S.E. Mons. Anselme Titianma Sanon, in conformità al can. 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Arcivescovo Metropolita di Bobo-Dioulasso (Burkina Faso) S.E. Mons. Paul Yembuado Ouédraogo, finora Vescovo di Fada N’Gourma.



RINUNCIA DEL VESCOVO DI FACATATIVÁ (COLOMBIA) E NOMINA DEL SUCCESSORE

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Facatativá (Colombia), presentata da S.E. Mons. Luis Gabriel Romero Franco, in conformità al can. 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.

Il Papa ha nominato Vescovo di Facatativá (Colombia) S.E. Mons. Luis Antonio Nova Rocha, finora Vescovo titolare di Equizeto ed Ausiliare dell’arcidiocesi di Barranquilla (Colombia).

S.E. Mons. Luis Antonio Nova Rocha

S.E. Mons. Luis Antonio Nova Rocha è nato a Subachoque, diocesi di Facatativá, il 30 luglio 1943. Ha seguito gli studi liceali nel Collegio-Seminario dell'arcidiocesi di Tunja; ha frequentato i corsi di filosofia nel Seminario Maggiore di Tunja e in quello dell'arcidiocesi di Medellín e quelli teologici nel Collegio Aloisiano e nella Pontificia Università Javeriana di Bogotá. Ha ottenuto la Licenza in Teologia Morale presso l'Accademia Alfonsiana di Roma.

Ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale da Papa Paolo VI il 22 agosto 1968, durante il 39° Congresso Eucaristico internazionale, per il clero della diocesi di Facatativá.

È stato vice-parroco a Nocaima, Parroco a La Vega ed a Madrid, Vicario Episcopale per l'Amministrazione, Economo diocesano e Professore e Rettore del Seminario Maggiore di Facatativá.

Il 15 febbraio 2002 è stato nominato Vescovo titolare di Equizeto ed Ausiliare di Barranquilla. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 9 marzo successivo.



NOMINA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA DI BARRANQUILLA (COLOMBIA)

Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita di Barranquilla (Colombia) S.E. Mons. Jairo Jaramillo Monsalve, finora Vescovo di Santa Rosa de Osos (Colombia).

S.E. Mons. Jairo Jaramillo Monsalve

S.E. Mons. Jairo Jaramillo Monsalve è nato a Rionegro (Antioquia) il 2 dicembre 1940. Ha compiuto gli studi ecclesiastici di filosofia nel Seminario Maggiore di Medellín e quelli di teologia nella Pontificia Università Javeriana di Bogotá.

È stato ordinato sacerdote il 26 luglio 1966 per il clero della diocesi di Sonsón – Rionegro. È stato Vicario Parrocchiale, Parroco, Assistente e Coordinatore diocesano per la Pastorale giovanile ed operaia e Vicario Generale della diocesi.

Il 16 luglio 1988 è stato nominato Vescovo di Riohacha ed ha ricevuto la consacrazione episcopale il 9 settembre dello stesso anno.

Il 10 giugno 1995 è stato nominato Vescovo di Santa Rosa de Osos.



NOMINA DEL NUNZIO APOSTOLICO IN NEPAL

Il Papa ha nominato Nunzio Apostolico in Nepal S.E. Mons. Salvatore Pennacchio, Arcivescovo titolare di Montemarano, Nunzio Apostolico in India.



NOMINA DI MEMBRO DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

Il Santo Padre ha nominato Membro della Congregazione delle Cause dei Santi l’Em.mo Card. Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.












UDIENZA AI PARTECIPANTI ALLA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA


Alle ore 12.15 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza i partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura sul tema: "Cultura della comunicazione e nuovi linguaggi".

Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa rivolge ai presenti:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signori Cardinali,

Venerati Fratelli nell’episcopato e nel sacerdozio,

Cari fratelli e sorelle!

Sono lieto di incontrarvi al termine dell’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura, nel corso della quale avete approfondito il tema: "Cultura della comunicazione e nuovi linguaggi". Ringrazio il Presidente, Mons. Gianfranco Ravasi, per le belle parole, e saluto tutti i partecipanti, grato per il contributo offerto allo studio di tale tematica, assai rilevante per la missione della Chiesa. Parlare di comunicazione e di linguaggio significa, infatti, non solo toccare uno dei nodi cruciali del nostro mondo e delle sue culture, ma, per noi credenti, significa avvicinarsi al mistero stesso di Dio che, nella sua bontà e sapienza, ha voluto rivelarsi e manifestare la sua volontà agli uomini (Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 2). In Cristo, infatti, Dio si è rivelato a noi come Logos, che si comunica e ci interpella, allacciando la relazione che fonda la nostra identità e dignità di persone umane, amate come figli dall’unico Padre (cfr Es. ap. postsinodale Verbum Domini, 6.22.23). Comunicazione e linguaggio sono anche dimensioni essenziali della cultura umana, costituita da informazioni e nozioni, da credenze e stili di vita, ma anche da regole, senza le quali difficilmente le persone potrebbero progredire nell’umanità e nella socialità. Ho apprezzato l’originale scelta di inaugurare la Plenaria nella Sala della Protomoteca al Campidoglio, cuore civile e istituzionale di Roma, con una tavola-rotonda sul tema: "Nella Città in ascolto dei linguaggi dell’anima". In tale modo, il Dicastero ha inteso esprimere uno dei suoi compiti essenziali: mettersi in ascolto degli uomini e delle donne del nostro tempo, per promuovere nuove occasioni di annuncio del Vangelo. Ascoltando, dunque, le voci del mondo globalizzato, ci accorgiamo che è in atto una profonda trasformazione culturale, con nuovi linguaggi e nuove forme di comunicazione, che favoriscono anche nuovi e problematici modelli antropologici.

In questo contesto, i Pastori e i fedeli avvertono con preoccupazione alcune difficoltà nella comunicazione del messaggio evangelico e nella trasmissione della fede, all’interno della stessa comunità ecclesiale. Come ho scritto nell’Esortazione apostolica postsinodale Verbum Domini: "tanti cristiani hanno bisogno che sia loro riannunciata in modo persuasivo la Parola di Dio, così da poter sperimentare concretamente la forza del Vangelo" (n. 96). I problemi sembrano talora aumentare quando la Chiesa si rivolge agli uomini e alle donne lontani o indifferenti ad una esperienza di fede, ai quali il messaggio evangelico giunge in maniera poco efficace e coinvolgente. In un mondo che fa della comunicazione la strategia vincente, la Chiesa, depositaria della missione di comunicare a tutte le genti il Vangelo di salvezza, non rimane indifferente ed estranea; cerca, al contrario, di avvalersi con rinnovato impegno creativo, ma anche con senso critico e attento discernimento, dei nuovi linguaggi e delle nuove modalità comunicative.

L’incapacità del linguaggio di comunicare il senso profondo e la bellezza dell’esperienza di fede può contribuire all’indifferenza di tanti, soprattutto giovani; può diventare motivo di allontanamento, come affermava già la Costituzione Gaudium et spes, rilevando che una presentazione inadeguata del messaggio nasconde più che manifestare il genuino volto di Dio e della religione (cfr n. 19). La Chiesa vuole dialogare con tutti, nella ricerca della verità; ma perché il dialogo e la comunicazione siano efficaci e fecondi è necessario sintonizzarsi su una medesima frequenza, in ambiti di incontro amichevole e sincero, in quell’ideale "Cortile dei Gentili" che ho proposto parlando alla Curia Romana un anno fa e che il Dicastero sta realizzando in diversi luoghi emblematici della cultura europea. Oggi non pochi giovani, storditi dalle infinite possibilità offerte dalle reti informatiche o da altre tecnologie, stabiliscono forme di comunicazione che non contribuiscono alla crescita in umanità, ma rischiano anzi di aumentare il senso di solitudine e di spaesamento. Dinanzi a tali fenomeni, ho parlato più volte di emergenza educativa, una sfida a cui si può e si deve rispondere con intelligenza creativa, impegnandosi a promuovere una comunicazione umanizzante, che stimoli il senso critico e la capacità di valutazione e di discernimento.

Anche nell’odierna cultura tecnologica, è il paradigma permanente dell’inculturazione del Vangelo a fare da guida, purificando, sanando ed elevando gli elementi migliori dei nuovi linguaggi e delle nuove forme di comunicazione. Per questo compito, difficile e affascinante, la Chiesa può attingere allo straordinario patrimonio di simboli, immagini, riti e gesti della sua tradizione. In particolare il ricco e denso simbolismo della liturgia deve splendere in tutta la sua forza come elemento comunicativo, fino a toccare profondamente la coscienza umana, il cuore e l’intelletto. La tradizione cristiana, poi, ha sempre strettamente collegato alla liturgia il linguaggio dell’arte, la cui bellezza ha una sua particolare forza comunicativa. Lo abbiamo sperimentato anche domenica scorsa, a Barcellona, nella Basilica della Sagrada Familia, opera di Antoni Gaudí, che ha coniugato genialmente il senso del sacro e della liturgia con forme artistiche tanto moderne quanto in sintonia con le migliori tradizioni architettoniche. Tuttavia, più incisiva ancora dell’arte e dell’immagine nella comunicazione del messaggio evangelico è la bellezza della vita cristiana. Alla fine, solo l’amore è degno di fede e risulta credibile. La vita dei santi, dei martiri, mostra una singolare bellezza che affascina e attira, perché una vita cristiana vissuta in pienezza parla senza parole. Abbiamo bisogno di uomini e donne che parlino con la loro vita, che sappiano comunicare il Vangelo, con chiarezza e coraggio, con la trasparenza delle azioni, con la passione gioiosa della carità.

Dopo essere stato pellegrino a Santiago de Compostela ed aver ammirato in migliaia di persone, soprattutto giovani, la forza coinvolgente della testimonianza, la gioia di mettersi in cammino verso la verità e la bellezza, auspico che tanti nostri contemporanei possano dire, riascoltando la voce del Signore, come i discepoli di Emmaus: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via?" (Lc 24,32). Cari amici, vi ringrazio per quanto quotidianamente fate con competenza e dedizione e, mentre vi affido alla materna protezione di Maria Santissima, di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.