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GMG Madrid 2011

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2011 18:32
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21/08/2011 21:31
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Le impressioni del Papa sul viaggio in un briefing di padre Lombardi a Madrid

Con i giovani nel segno della gioia

Benedetto XVI «sta molto bene, è contento dell'andamento del viaggio e della sua partecipazione alla Gmg», e il fatto che sin dai primi avvenimenti da lui presieduti abbia notato «una grande spiritualità nei giovani». Così il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi, nella seconda conferenza stampa tenuta nella tarda mattinata di sabato 20 a Madrid.
Nel primo incontro con i giornalisti, svoltosi nel pomeriggio di venerdì 19 agosto, Lombardi aveva messo in luce gli «echi ampiamente positivi» che la Giornata mondiale della gioventù sta avendo sui media, mentre riguardo alle manifestazioni di protesta aveva ribadito che «Come Chiesa Cattolica siamo per la libertà di espressione, riconosciuta nei Paesi democratici, dunque riteniamo che si debba poter dire liberamente la propria opinione, ma con rispetto, in modo pacifico, cioè compatibilmente con il vivere civile».
Padre Lombardi, riferendosi poi al fatto che la Spagna ha ospitato già per tre volte Benedetto XVI, aveva spiegato che è stato il Paese a meritarsi le visite per aver organizzato due «grandi eventi per la Chiesa d'interesse mondiale»: l'incontro delle famiglie a Valencia nel 2006 e ora la Gmg.
Aveva poi presentato i dodici ragazzi che poco prima avevano pranzato con Benedetto XVI. Tra di loro «non c'erano raccomandati -- aveva detto presentandoli padre Lombardi -- sono stati estratti a sorte tra i gruppi di volontari, così come è stato scelto l'apostolo Mattia negli Atti degli apostoli».
Il pranzo del Papa con i giovani si è svolto nel salone degli ambasciatori della nunziatura, alla presenza del cardinale Rouco Varela. Vi hanno partecipato un ragazzo e una ragazza in rappresentanza di ciascun continente. Un momento indimenticabile per Sylvie Kambau Mujinga ventinovenne della Repubblica democratica del Congo e Aloys Sibomana ventottenne del Rwanda, per l'Africa; Michelle Louise Hatfield ventiduenne statunitense e Juan Carlos Piedra Calderón trentatreenne, decano del gruppo, dell'Ecuador, per le Americhe; Ya-Chen Paola Chuang venticinquenne di Taiwan e Gia Hoang Paul Nguyen ventisettenne del Vietnam, per l'Asia; Eva Jánošíková ventottenne slovacca e Olivier Richard venticinquenne francese, per l'Europa; Claire Brown ventitreenne australiana e Martin Thomas Leung-Wai venticinquenne della Nuova Zelanda, per l'Oceania. Tra loro anche due coetanei spagnoli Aurora María Almagro, la più piccola con i suoi ventuno anni, e Gonzalo Cánovas del Castillo Muñoz ventottenne disabile. Per circa un'ora hanno condiviso con Benedetto XVI il pranzo preparato dal sacerdote don Luis de Lezama, parroco di Montecarmelo, che nel 1974 ha dato vita a un'iniziativa di formazione per giovani inquieti, trasformandoli in ristoratori.
Oggi il gruppo gestisce la Taberna del Alabardero, a Madrid, e altre strutture in Spagna e negli Stati Uniti.
In un clima familiare e sereno il Papa ha finto di suonare una grande torta fatta a forma di pianoforte. Durante il pranzo ha conversato con i dodici giovani, ascoltandoli uno per uno, rispondendo alle loro curiosità e dimostrandosi molto preparato anche sui nuovi strumenti di comunicazione usati dai giovani. E quando gli hanno chiesto cosa si attendesse dalla Gmg, ha risposto: «Mi attendo che questi giovani siano testimoni del Vangelo e annunciatori di Cristo ai loro coetanei, guidandoli a scoprire la vera gioia, il senso della vita». Alla fine del pranzo è stata fatta entrare anche Alexandra, la moglie di Olivier Richard. Sono sposati da un mese ed anche lei è una giovane volontaria. Il Papa nel salutarli si è complimentato con loro soprattutto per essere una «coppia di sposi cresciuta nello spirito della Gmg». Gli ha augurato «tutto il bene possibile».
Nelle stesse ore si svolgeva il pranzo offerto al cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, dal ministro della presidenza Ramón Jáuregui, che è anche presidente del comitato organizzatore governativo. Con il porporato c'erano gli arcivescovi Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato e Renzo Fratini, nunzio apostolico. Al pranzo -- svoltosi al palazzo della Moncloa -- hanno partecipato anche il ministro degli esteri Trinidad Jiménez e l'ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, María Jesús Figa López-Palop. (glb)

(©L'Osservatore Romano 21 agosto 2011)


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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

SANTA MESSA PER LA CHIUSURA DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ ALL’AEROPORTO "CUATRO VIENTOS" DI MADRID

Questa mattina, alle ore 8.50, il Santo Padre Benedetto XVI ha lasciato la Nunziatura Apostolica e si è trasferito in auto all’aeroporto "Cuatro Vientos" di Madrid dove lo attendevano i giovani venuti da ogni parte del mondo per la celebrazione conclusiva della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, che ha avuto per tema "Radicati e fondati in Cristo, saldi
nella fede" (cfr Col 2, 7).
Al Suo arrivo nella base aerea di "Cuatro Vientos", il Papa è stato accolto dai Reali di Spagna. Su una vettura panoramica ha quindi compiuto un giro nella spianata dove moltissimi giovani hanno trascorso la notte continuando l’Adorazione Eucaristica iniziata con la Veglia, nonostante il nubifragio di ieri sera.
La Santa Messa è iniziata alle ore 9.30. Dopo l’indirizzo di saluto dell’Arcivescovo di Madrid, Card. Antonio María Rouco Varela, il Papa ha introdotto la Celebrazione rivolgendo ai giovani alcune parole.
Riportiamo di seguito le parole di Benedetto XVI all’inizio della Santa Messa e il testo dell’omelia da Lui pronunciata dopo la proclamazione del Vangelo:

INTRODUZIONE E OMELIA DEL SANTO PADRE

Cari giovani,

ho pensato molto a voi in queste ore in cui non ci siamo visti.
Spero che abbiate potuto dormire almeno un poco, nonostante l’inclemenza del tempo. Sono sicuro che all’alba di oggi avete levato gli occhi al cielo più di una volta e non solo gli occhi, ma anche il cuore, e questo vi avrà permesso di pregare. Dio sa ricavare il bene da tutto. Con questa fiducia, e sapendo che il Signore non ci abbandona mai, iniziamo la nostra Celebrazione eucaristica pieni di entusiasmo e saldi nella fede.

* * *

Cari giovani,

con la celebrazione dell’Eucaristia giungiamo al momento culminante di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Nel vedervi qui, venuti in gran numero da ogni parte, il mio cuore si riempie di gioia pensando all’affetto speciale con il quale Gesù vi guarda. Sì, il Signore vi vuole bene e vi chiama suoi amici (cfr Gv 15,15). Egli vi viene incontro e desidera accompagnarvi nel vostro cammino, per aprirvi le porte di una vita piena e farvi partecipi della sua relazione intima con il Padre.

Noi, da parte nostra, coscienti della grandezza del suo amore, desideriamo corrispondere con ogni generosità a questo segno di predilezione con il proposito di condividere anche con gli altri la gioia che abbiamo ricevuto. Certamente, sono molti attualmente coloro che si sentono attratti dalla figura di Cristo e desiderano conoscerlo meglio. Percepiscono che Egli è la risposta a molte delle loro inquietudini personali. Ma chi è Lui veramente? Come è possibile che qualcuno che ha vissuto sulla terra tanti anni fa abbia qualcosa a che fare con me, oggi?

Nel Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Mt 16,13-20) vediamo descritti due modi distinti di conoscere Cristo. Il primo consisterebbe in una conoscenza esterna, caratterizzata dall’opinione corrente.

Alla domanda di Gesù: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?», i discepoli rispondono: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Vale a dire, si considera Cristo come un personaggio religioso in più di quelli già conosciuti. Poi, rivolgendosi personalmente ai discepoli, Gesù chiede loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro risponde con quella che è la prima confessione di fede: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». La fede va al di là dei semplici dati empirici o storici, ed è capace di cogliere il mistero della persona di Cristo nella sua profondità.

Però la fede non è frutto dello sforzo umano, della sua ragione, bensì è un dono di Dio: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne, né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli». Ha la sua origine nell’iniziativa di Dio, che ci rivela la sua intimità e ci invita a partecipare della sua stessa vita divina. La fede non dà solo alcune informazioni sull’identità di Cristo, bensì suppone una relazione personale con Lui, l’adesione di tutta la persona, con la propria intelligenza, volontà e sentimenti alla manifestazione che Dio fa di se stesso.

Così, la domanda «Ma voi, chi dite che io sia?», in fondo sta provocando i discepoli a prendere una decisione personale in relazione a Lui. Fede e sequela di Cristo sono in stretto rapporto. E, dato che suppone la sequela del Maestro, la fede deve consolidarsi e crescere, farsi più profonda e matura, nella misura in cui si intensifica e rafforza la relazione con Gesù, la intimità con Lui. Anche Pietro e gli altri apostoli dovettero avanzare per questo cammino, fino a che l’incontro con il Signore risorto aprì loro gli occhi a una fede piena.
Cari giovani, anche oggi Cristo si rivolge a voi con la stessa domanda che fece agli apostoli: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me. Voglio seguirti con fedeltà e lasciarmi guidare dalla tua parola. Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. Voglio che Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona.
Nella sua risposta alla confessione di Pietro, Gesù parla della Chiesa: «E io a te dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Che significa ciò? Gesù costruisce la Chiesa sopra la roccia della fede di Pietro, che confessa la divinità di Cristo.
Sì, la Chiesa non è una semplice istituzione umana, come qualsiasi altra, ma è strettamente unita a Dio. Lo stesso Cristo si riferisce ad essa come alla «sua» Chiesa. Non è possibile separare Cristo dalla Chiesa, come non si può separare la testa dal corpo (cfr 1Cor 12,12). La Chiesa non vive di se stessa, bensì del Signore. Egli è presente in mezzo ad essa, e le dà vita, alimento e forza.
Cari giovani, permettetemi che, come Successore di Pietro, vi inviti a rafforzare questa fede che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, a porre Cristo, il Figlio di Dio, al centro della vostra vita. Però permettetemi anche che vi ricordi che seguire Gesù nella fede è camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare «per conto suo» o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui.

Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore. Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale riconoscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipazione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio.
Da questa amicizia con Gesù nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza.

Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio.

Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia una meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio.
Cari giovani, prego per voi con tutto l’affetto del mio cuore. Vi raccomando alla Vergine Maria, perché vi accompagni sempre con la sua intercessione materna e vi insegni la fedeltà alla Parola di Dio. Vi chiedo anche di pregare per il Papa, perché come Successore di Pietro, possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede. Che tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità della vita e dare così testimonianza efficace che Gesù Cristo è veramente il Figlio di Dio, il Salvatore di tutti gli uomini e la fonte viva della loro speranza.
Amen

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana


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BENEDETTO XVI: MESSA FINALE, “VI CHIEDO DI AMARE LA CHIESA”

(Madrid, dai nostri inviati)

“Non si può seguire Gesù da soli”. “Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede”. Sono le parole che questa mattina papa Benedetto XVI ha rivolto ai giovani della Gmg che, con la celebrazione eucaristica nella base aerea Cuatro Vientos, sta volgendo al termine. Prima di lasciare Madrid, Benedetto XVI pone ai giovani la stessa domanda che Gesù fece agli apostoli: “Ma voi, chi dite che io sia?”. “Rispondetegli – ha proseguito – con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro”. Ma subito dopo, il Papa ha sottolineato che “seguire Gesù nella fede è camminare con Lui nella comunione della Chiesa”. “Chi cede alla tentazione di andare ‘per conto suo’ o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui. Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri”. Da qui il caloroso invito ai giovani ad amare la Chiesa, che significa “riconoscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipazione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio”.

© Copyright Sir


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BENEDETTO XVI: ANGELUS, NEL 2013 LA GMG A RIO DE JANEIRO

(Madrid, dai nostri inviati) – L’atteso annuncio è stato ufficializzato oggi dal Papa. “Sono lieto di annunciare ora - ha detto subito dopo la preghiera dell’Angelus - che la sede della prossima Giornata mondiale della gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. Chiediamo al Signore che già da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perché possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella città brasiliana”. E mentre i giovani di Spagna hanno consegnato a quelli del Brasile la croce delle Gmg, il Papa ha affidato “a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l’amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo!”. (Sir)


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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

RECITA DELL’ANGELUS ALL’AEROPORTO "CUATRO VIENTOS" DI MADRID

Al termine della Santa Messa di chiusura della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, il Santo Padre Benedetto XVI guida la recita dell’Angelus con i pellegrini presenti nella spianata dell’aeroporto "Cuatro Vientos" di Madrid.
Prima della recita della preghiera mariana, nel prendere congedo dai giovani, il Papa annuncia che la prossima edizione internazionale della Giornata Mondiale della Gioventù si terrà nel 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile. Ha quindi luogo il passaggio della Croce della GMG dai ragazzi spagnoli a una rappresentanza di giovani brasiliani. Il Papa conclude poi salutando i presenti in diverse lingue.
Queste le parole che il Papa rivolge ai giovani prima della recita dell’Angelus:

PAROLE DEL SANTO PADRE

Cari amici,

ora ritornerete nei vostri luoghi di dimora abituale. I vostri amici vorranno sapere che cosa è cambiato in voi dopo essere stati in questa nobile Città con il Papa e centinaia di migliaia di giovani di tutto il mondo: che cosa direte loro? Vi invito a dare un’audace testimonianza di vita cristiana davanti agli altri. Così sarete lievito di nuovi cristiani e farete sì che la Chiesa riemerga con vigore nel cuore di molti.

Quanto ho pensato in questi giorni a quei giovani che attendono il vostro ritorno! Trasmettete loro il mio affetto, in particolare ai più sfortunati, e anche alle vostre famiglie e alle comunità di vita cristiana alle quali appartenete.

Vi confesso che sono veramente colpito dal numero così significativo di Vescovi e Sacerdoti presenti in questa Giornata. Ringrazio tutti dal profondo dell’anima, incoraggiandoli, allo stesso tempo, a continuare coltivando la pastorale giovanile con entusiasmo e dedizione.

Saluto con affetto l’Arcivescovo Ordinario Militare e ringrazio vivamente l’Aviazione Militare per aver concesso con tanta generosità la Base Aerea dei Quattro Venti proprio nel centenario di fondazione dell’Aeronautica Militare Spagnola. Sotto la materna protezione di Maria Santissima, col titolo di Nostra Signora di Loreto, metto tutti coloro che la compongono e le loro famiglie.

Allo stesso modo, nella commemorazione di ieri del terzo anniversario del grave incidente aereo avvenuto nell’aeroporto di Barajas, che provocò numerose vittime e feriti, desidero far giungere la mia vicinanza spirituale e il mio profondo affetto a tutti coloro che sono stati colpiti da questo tremendo avvenimento, così come ai familiari dei caduti, le cui anime raccomando alla misericordia di Dio.

Sono lieto di annunciare ora che la sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. Chiediamo al Signore che già da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perché possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella città brasiliana.

Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, come Successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l’amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo! Grazie.

Saluto in francese

Cari giovani di lingua francese, Cristo vi chiede oggi di essere radicati in Lui e di edificare con Lui la vostra vita sulla roccia che è Lui stesso. Egli vi invia per essere testimoni coraggiosi e senza complessi, autentici e credibili! Non abbiate paura d’essere cattolici, di testimoniarlo sempre intorno a voi con semplicità e sincerità! Possa la Chiesa trovare in voi e nella vostra giovinezza i missionari gioiosi della Buona Novella!

Saluto in inglese

Saluto tutti i giovani di lingua inglese presenti qui oggi! Tornando a casa portate con voi la buona notizia dell’amore di Cristo che avete sperimentato in questi indimenticabili giorni. Fissate i vostri occhi su di Lui, approfondite la vostra conoscenza del Vangelo e porterete abbondanti frutti! Dio benedica tutti voi! A presto!

Saluto in tedesco

Miei cari amici! La fede non è una teoria. Credere significa entrare in una relazione personale con Gesù e vivere l’amicizia con Lui in comunione con altri, nella comunità della Chiesa. Affidate a Cristo tutta la vostra vita, e aiutate i vostri amici a giungere alla fonte della vita, a Dio. Il Signore faccia di voi gioiosi testimoni del suo amore.

Saluto in italiano

Cari giovani di lingua italiana! Vi saluto tutti! L’Eucaristia che abbiamo celebrato è Cristo risorto presente e vivo in mezzo a noi: grazie a Lui, la vostra vita è radicata e fondata in Dio, salda nella fede. Con questa certezza, ripartite da Madrid e annunciate a tutti ciò che avete visto e udito. Rispondete con gioia alla chiamata del Signore, seguiteLo e rimanete sempre uniti a Lui: porterete molto frutto!

Saluto in portoghese

Cari giovani e amici di lingua portoghese, avete trovato Gesù Cristo! Vi sentirete controcorrente in mezzo ad una società dove domina la cultura relativista che rinuncia a cercare e a possedere la verità. E’ in questo particolare momento storico, pieno di grandi sfide e di opportunità, che il Signore vi ha inviato: perché grazie alla vostra fede continui a risuonare la Buona Novella di Cristo per tutta la terra. Spero di potervi incontrare fra due anni nella Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, Brasile. Nel frattempo, preghiamo gli uni per gli altri offrendo testimonianza della gioia che nasce dal vivere radicati ed edificati in Cristo. A presto cari giovani. Che Dio vi benedica.

Saluto in polacco

Cari giovani Polacchi, forti nella fede, radicati in Cristo! I talenti ricevuti da Dio in questi giorni portino in voi abbondanti frutti. Siate i Suoi testimoni. Portate agli altri il messaggio del Vangelo. Con la vostra preghiera e con l’esempio della vita aiutate l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane.

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GMG 2011-GMG 2013: A CUATRO VIENTOS SCOPPIA L’ENTUSIASMO DEI BRASILIANI

(Madrid, dai nostri inviati) – La scena si ripete, l’entusiasmo è il medesimo. Tre anni fa, a Sidney, furono gli spagnoli a esultare all’annuncio che la successiva Giornata mondiale della gioventù (Gmg) sarebbe stata a Madrid. Ora, al termine della Gmg madrilena, tocca ai brasiliani sventolare sull’aerodromo di Cuatro Vientos le bandiere gialloverdi e saltare di gioia: il prossimo raduno mondiale di giovani sarà proprio da loro, a Rio de Janeiro, nel 2013. L’annuncio è stato dato, come da tradizione, da Benedetto XVI al termine dell’Angelus che ha concluso questa 26ª Gmg. Che la prossima meta fosse il Brasile era già noto da alcuni giorni, come pure l’“anticipazione” di un anno per non sovrapporsi ai mondiali di calcio, ma ciò non ha in alcun modo ridimensionato l’emozione. “È la grazia più grande che il Signore potesse farci”, esulta Bruna Carla Fidel Vicinguera di Foz do Iguoçu. “Siamo veramente fieri di poter vivere nel nostro Paese la grandezza di questo avvenimento”, commenta al SIR Bruna Carla; pur essendo solo alla sua prima Gmg dice con convinzione che “quando si vedono tutti questi giovani insieme la Chiesa è più forte”.
“Per noi è una grande gioia accogliere nel 2013 la Gmg a Rio de Janeiro”, sottolinea Jorge Axkar, ventiduenne studente brasiliano del Mato Grosso. “Sarà un momento importante – precisa – per la fede del nostro Paese. Vogliamo che sia una grande festa per tutti i giovani del mondo”. Anch’egli si dice “orgoglioso per la scelta del Santo Padre”, invitando “sin da ora tutti i giovani a venire in Brasile, in modo particolare coloro che vivono in Paesi dove sono in minoranza, dove sono perseguitati per la loro fede, che è la nostra, dove non possono professare liberamente, dove non godono di diritti”. Gli fanno eco Catalina Garzule e Jennifer Mattos a nome di un gruppo di 24 pellegrini da Rio, di cui il più giovane ha 16 anni e il più “attempato” 60. “Siamo venuti qui per mostrare al mondo la nostra fede e siamo entusiasti che la prossima Gmg sia proprio in Brasile. È una speranza per il Paese e renderà vero un sogno. Ogni Gmg è occasione d’incontro con il successore di Pietro, fortifica e rende ragione della nostra fede. Così è stato a Madrid, così sarà pure a Rio”.

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Il Papa ai giovani: coraggiosi e credibili, no a individualismo

La sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù nel 2013 sarà Rio de Janeiro.

Madrid, 21 ago. (TMNews)

"Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare "per conto suo" o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, di finire seguendo un'immagine falsa di Lui". Papa Benedetto XVI si è rivolto così a due milioni di giovani radunati nella spianata Cuatro Vientos, a Madrid, per assistere alla celebrazione finale della Giornata Mondiale della Gioventù. La sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. "Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio", ha osservato Papa Ratzinger. "Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri", ha detto invitando poi i giovani a rendere testimonianza della fede "negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza". "Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi", aggiunge il Pontefice, e "non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio". Il nubifragio della notte, che ha provocato 7 feriti, tutti spagnoli, non ha permesso di distribuire la comunione durante la solenne messa conclusiva a Cuatro Vientos presieduta dal Papa. Impraticabili 10 cappelle e altre sono state comunque chiuse dalla polizia per precauzione.

© Copyright TMNews


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NUBIFRAGIO SULLA VEGLIA, IL PAPA: "CHE AVVENTURA"

Benedetto XVI scherza con i due milioni di fedeli riuniti all'aeroporto Cuatro Vientos di Madrid per la Veglia di preghiera. Il nubifragio ha interrotto l'omelia. Sette persone ferite per il crollo di una torretta.

MADRID - Un nubifragio interrompe il papa durante la sua omelia, sabato sera, davanti a due milioni di fedeli accorsi all'aeroporto Cuatro vientos di Madrid per la Veglia di preghiera. E Benedetto XVI scherza con loro: "Abbiamo vissuto insieme un'avventura indimenticabile". "Non abbiate paura del futuro", era l'inizio dell'omelia letto dal pontefice, quando la pioggia è arrivata violenta. Sedie e candele rovesciate, il papa protetto da un sacerdote con un ombrello, persino sette persone ferite lievemente per il crollo di una torretta vicino al palco.

IL NUBIFRAGIO. E' a quel punto che Benedetto XVI si è fermato e ha aspettato che il temporale passasse. Dieci minuti di attesa, poi di nuovo la parola ma solo per salutare in diverse lingue i giovani presenti: Siamo più forti della pioggia, grazie per la vostra resistenza", ha detto loro in spagnolo. "Questa Veglia con tutte le sue avventure rimarrà una esperienza indimenticabile", in italiano. Benedetto XVI è stato fatto allontanare, per motivi di sicurezza, e ha poi concluso con l'adorazione.

L'ATTESA CON 40 GRADI. Centinaia di migliaia lo avevano atteso per ore sotto un'afa insostenibile, con una temperatura che ha superato i 40 gradi. Un migliaio quelli che hanno richiesto assisenza medica. Molti di loro passano la notte lì accampati, aspettando la messa per la XXVI Giornata mondiale della gioventù. La celebrazione è prevista infatti per le 9.30.

www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-e9296b35-fac2-43eb-bbfe-42b0e2aab...


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Le voci dei giovani: "non siamo soli"

Tante le emozioni che i giovani porteranno con sé da Madrid in ogni parte del mondo, dopo avere vissuto intensamente queste giornate di preghiera, gioia e riflessione. Ascoltiamo le loro voci al microfono di Marina Tomarro:

R. – E’ emozionante vedere come la Parola di Dio si sia diffusa veramente in tutto il mondo. Infatti, a volte, noi ne sentiamo parlare ma non pensiamo a quanto l’evangelizzazione sia importante e a quanti frutti abbia dato. Vedere tutte queste persone, di tutto il mondo, che condividono la tua fede, in un mondo come quello di oggi dove la religione non ha un ruolo di prim’ordine ti rendi conto, invece, che non sei solo, che qualcun altro che ha la tua stessa età la pensa come te.

R. – Sicuramente, l’emozione più grande è il fatto di essere una marea di persone, qui, tutte legate dallo stesso motivo. Questa è una cosa che ti dà una grande carica! Poi, soprattutto se fai servizio, ti 'ricarica le batterie' per poi proseguire, quando si torna a casa, con le attività di tutti i giorni.

D. – Delle parole che ha detto il Papa fino a questo momento, che cosa ti ha colpito maggiormente?

R. – Di vivere saldi nella fede.

R. – Per noi, essere qui significa credere ancora di più alla presenza viva di Gesù, al sacrificio che egli ha fatto per noi. E la nostra presenza e anche i nostri sacrifici – in agosto, senza vacanze – significa comunque tanto amore per Gesù, specialmente in questo periodo di crisi in cui i giovani non trovano una sicurezza, una speranza. E io voglio dire a tutti questi giovani che se ci fidiamo di Lui e radichiamo la nostra vita in Lui, la speranza la troviamo!

R. – E’ stata un’emozione grandissima, soprattutto perché si vive una profonda esperienza ecclesiale. Ci si sente veramente Chiesa universale, ci si sente uniti in Cristo: è quello che ci unisce, anche se non ci si conosce quando ci si incontra, e subito crea un legame. E’ anche un’esperienza spirituale fortissima e quindi tornando nelle nostre diocesi, nelle nostre realtà dobbiamo proprio – come dice il Papa – essere radicati in Cristo, testimoniarlo con quello che il Signore vuole da noi, giorno dopo giorno. (gf)

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Padre Lombardi sulla Gmg: bilancio positivo non solo per i numeri imponenti ma per lo spirito e la chiarezza del messaggio

Per un primo bilancio della Giornata mondiale della gioventù ascoltiamo il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di Davide Dionisi:

R. – Certamente è un bilancio assolutamente positivo, non solo per i numeri – che sono stati imponenti – ma direi anche per lo spirito e per la chiarezza del messaggio. Credo che tutti i giovani che sono venuti hanno capito il significato di questo cercare il fondamento della propria vita di fede e della propria testimonianza cristiana in Gesù Cristo. E’ stato ripetuto con molta chiarezza dal Santo Padre, applicato anche alle diverse vocazioni, ed è stato anche vissuto dai giovani stessi con la loro partecipazione. Direi che il momento simbolo di questi giorni, per me, rimane l’Adorazione eucaristica in silenzio dopo il temporale, dopo la tempesta durante la Veglia a Cuatro Vientos, in cui nel giro di pochissimi minuti dopo che c’era stata la resistenza di fronte alla pioggia, si è creato un raccoglimento totale in un’assemblea immensa, di silenzio profondissimo davanti al Santissimo Sacramento. E questo dice che si capiva che cosa succedeva, cioè che si trovava in Gesù Cristo e nella sua presenza il punto di riferimento dell’attenzione, della preghiera e della propria vita.

D. – Il Papa ha invitato i giovani a comunicare la fede a partire dall’inserimento nelle parrocchie, nelle comunità e nei movimenti…

R. – Certamente le Giornate mondiali della gioventù sono una tappa di un lungo cammino; vengono da una preparazione e vanno verso il ritorno nei propri ambienti per realizzare nel concreto la vita e la testimonianza cristiana. Quindi, è proprio il senso della Giornata mondiale della gioventù, quello di mandare in missione i giovani che vi hanno partecipato. E sono missioni molto differenti, che ognuno dovrà trovare in dialogo con Cristo, nella sua vita, e naturalmente anche con l’aiuto della Chiesa, del discernimento compiuto anche insieme a chi condivide l’esperienza cristiana. Però, è qualcosa che è estremamente aperto: è un grande orizzonte che è aperto davanti ai giovani, è il mondo di oggi e di domani da costruire, ed è la Chiesa di oggi e di domani che deve trovare le sue forme di testimonianza cristiana per il nostro tempo, per la nostra cultura, per i nostri linguaggi. E questo è un bel compito e certamente richiede fantasia e impegno.

D. – Un pensiero particolare a chi è rimasto a casa …

R. – Chi è rimasto a casa, nel mondo d’oggi – per fortuna – può anche molto partecipare a tali eventi, e questi sono poi anche i vantaggi delle comunicazioni sociali di oggi. Quindi, tra la televisione, l’internet, la radio, twitter, facebook e così via c’è una quantità di messaggi che hanno circolato, non solo in questi giorni ma anche prima, e che possono continuare a circolare per alimentare le amicizie che sono state fatte, i rapporti che sono stati stretti … Il Papa, durante il viaggio di andata in aereo, aveva insistito molto su questo, cioè sui rapporti che si possono creare fra i giovani, anche dei diversi Paesi, in queste circostanze. Ecco: questo vale la pena portarlo avanti. E oggi è molto più possibile che in passato. Cerchiamo di approfittarne.

D. – Quello che ha colpito in questi giorni i media è stato il grande entusiasmo dei giovani che non si sono fermati di fronte a nulla …

R. – E’ una sorpresa per chi non conosce i giovani e non conosce i giovani che sono impegnati nella Chiesa, perché chi invece li conosce non si stupisce di questo e, anzi, li convoca e li invita a venire, in queste circostanze, proprio perché sa che può contare su di loro. Questo è quello che aveva bene intuito Giovanni Paolo II e che Benedetto XVI continua ad affermare, sapendo che può contare sui giovani che, se trovano il punto d’appoggio serio, solido appunto, in Cristo, in una buona formazione di vita cristiana, possono coltivare grandi ideali che naturalmente sono quelli che vanno ben al di là del sopportare un po’ di caldo o un temporale. Insomma: le difficoltà della vita sono ben altre. Questi sono solo piccoli segni che si è disposti e pronti a superare i problemi che si incontrano nella vita di ogni giorno.

D. – Cosa porteranno a casa, secondo lei, i giovani della Gmg di Madrid?

R. – Io spero che portino a casa proprio quello che era lo scopo di questa Giornata: la convinzione che la fede, fondata su Gesù Cristo, è capace di dare il senso della vita. (gf)

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Padre Lombardi sulla Gmg: bilancio positivo non solo per i numeri imponenti ma per lo spirito e la chiarezza del messaggio

Per un primo bilancio della Giornata mondiale della gioventù ascoltiamo il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di Davide Dionisi:

R. – Certamente è un bilancio assolutamente positivo, non solo per i numeri – che sono stati imponenti – ma direi anche per lo spirito e per la chiarezza del messaggio. Credo che tutti i giovani che sono venuti hanno capito il significato di questo cercare il fondamento della propria vita di fede e della propria testimonianza cristiana in Gesù Cristo. E’ stato ripetuto con molta chiarezza dal Santo Padre, applicato anche alle diverse vocazioni, ed è stato anche vissuto dai giovani stessi con la loro partecipazione. Direi che il momento simbolo di questi giorni, per me, rimane l’Adorazione eucaristica in silenzio dopo il temporale, dopo la tempesta durante la Veglia a Cuatro Vientos, in cui nel giro di pochissimi minuti dopo che c’era stata la resistenza di fronte alla pioggia, si è creato un raccoglimento totale in un’assemblea immensa, di silenzio profondissimo davanti al Santissimo Sacramento. E questo dice che si capiva che cosa succedeva, cioè che si trovava in Gesù Cristo e nella sua presenza il punto di riferimento dell’attenzione, della preghiera e della propria vita.

D. – Il Papa ha invitato i giovani a comunicare la fede a partire dall’inserimento nelle parrocchie, nelle comunità e nei movimenti…

R. – Certamente le Giornate mondiali della gioventù sono una tappa di un lungo cammino; vengono da una preparazione e vanno verso il ritorno nei propri ambienti per realizzare nel concreto la vita e la testimonianza cristiana. Quindi, è proprio il senso della Giornata mondiale della gioventù, quello di mandare in missione i giovani che vi hanno partecipato. E sono missioni molto differenti, che ognuno dovrà trovare in dialogo con Cristo, nella sua vita, e naturalmente anche con l’aiuto della Chiesa, del discernimento compiuto anche insieme a chi condivide l’esperienza cristiana. Però, è qualcosa che è estremamente aperto: è un grande orizzonte che è aperto davanti ai giovani, è il mondo di oggi e di domani da costruire, ed è la Chiesa di oggi e di domani che deve trovare le sue forme di testimonianza cristiana per il nostro tempo, per la nostra cultura, per i nostri linguaggi. E questo è un bel compito e certamente richiede fantasia e impegno.

D. – Un pensiero particolare a chi è rimasto a casa …

R. – Chi è rimasto a casa, nel mondo d’oggi – per fortuna – può anche molto partecipare a tali eventi, e questi sono poi anche i vantaggi delle comunicazioni sociali di oggi. Quindi, tra la televisione, l’internet, la radio, twitter, facebook e così via c’è una quantità di messaggi che hanno circolato, non solo in questi giorni ma anche prima, e che possono continuare a circolare per alimentare le amicizie che sono state fatte, i rapporti che sono stati stretti … Il Papa, durante il viaggio di andata in aereo, aveva insistito molto su questo, cioè sui rapporti che si possono creare fra i giovani, anche dei diversi Paesi, in queste circostanze. Ecco: questo vale la pena portarlo avanti. E oggi è molto più possibile che in passato. Cerchiamo di approfittarne.

D. – Quello che ha colpito in questi giorni i media è stato il grande entusiasmo dei giovani che non si sono fermati di fronte a nulla …

R. – E’ una sorpresa per chi non conosce i giovani e non conosce i giovani che sono impegnati nella Chiesa, perché chi invece li conosce non si stupisce di questo e, anzi, li convoca e li invita a venire, in queste circostanze, proprio perché sa che può contare su di loro. Questo è quello che aveva bene intuito Giovanni Paolo II e che Benedetto XVI continua ad affermare, sapendo che può contare sui giovani che, se trovano il punto d’appoggio serio, solido appunto, in Cristo, in una buona formazione di vita cristiana, possono coltivare grandi ideali che naturalmente sono quelli che vanno ben al di là del sopportare un po’ di caldo o un temporale. Insomma: le difficoltà della vita sono ben altre. Questi sono solo piccoli segni che si è disposti e pronti a superare i problemi che si incontrano nella vita di ogni giorno.

D. – Cosa porteranno a casa, secondo lei, i giovani della Gmg di Madrid?

R. – Io spero che portino a casa proprio quello che era lo scopo di questa Giornata: la convinzione che la fede, fondata su Gesù Cristo, è capace di dare il senso della vita. (gf)

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GMG MADRID:VATICANO, 2MILIONI TRA CUATRO VIENTOS E MAXI-SCHERMI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

I partecipanti alla liturgia conclusiva della Gmg di Madrid, tra quelli presenti nell'aerodromo Cuatro Vientos, e quelli che non hanno potuto raggiungere l'area perche' gia' satura e sono stati dirottati in altri luoghi dotati di maxi schermi, possono essere stimati in due milioni. Lo ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.

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GMG MADRID: PAPA COMPIE GIRO TRA SETTORI GREMITI A CUATRO VIENTOS

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

Benedetto XVI e' tornato questa mattina all'aerodromo Cuatro Vientos per la messa conclusiva della Gmg. Ed sulla vettura panoramica ha compiuto quel giro che ieri non era stato possibile nella spianata per salutare i giovani che hanno trascorso la notte continuando l'Adorazione Eucaristica iniziata con la Veglia interrotta ieri da un nubrifagio che aveva messo a rischio la sicurezza del palco e poi ripresa appunto con una intensa preghiera che ha davvero unito il Papa con questa massa enorme di giovani, che i media spagnoli hanno quantificato in due milioni di persone. Nelle prime file oggi hanno preso posto circa ventimila tra vescovi e preti che concelebreranno col Pontefice.

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GMG MADRID: RE JUAN CARLOS ACCOGLIE PAPA A CUATRO VIENTOS

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

Al termine del giro tra i settori la "papamobile" di Benedetto XVI si e' fermata dietro al palco dove, davanti alla sacrestia, c'erano in attesa re Juan Carlos e la regina Sofia. Con il sovrano il Pontefice ha scambiato poche battute, e il dialogo ha riguardato la straordinaria partecipazione dei giovani agli appuntamenti della Gmg nonostante la pioggia. Vestito di scuro, con il bastone che lo aiuta a camminare avendo ancora una gamba ingessata, Juan Carlos ha salutato con grande cordialmente anche il segretario personale del Pontefice monsignor Georg Gaenswein. La regina, vestita con un abito chiaro con riflessi tipo raso ed a capo scoperto e' rimasta in silenzio. Entrato in sacrestia, Benedetto XVI ha subito benedetto il turibolo per l'incenso che sara' utilizzato durante il rito.

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GMG MADRID: LOMBARDI, CAUSA PIOGGIA OSTIE NON BASTERANNO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

Sara' impossibile questa mattina dare la comunione a tutti i partecipanti alla grande messa conclusiva della Gmg di Madrid all'aerodromo Cuatro Vientos. "La pioggia di ieri sera ha fatto crollare alcune delle tende per l'adorazione eucaristica dove erano custodite le particole e le altre sono state bloccate dalla polizia per ragioni di sicurezza, quindi - ha spiegato padre Lombardi - non sara' possibile consacrare un numero sufficiente di ostie per consentire a tutti di comunicarsi".
E' difficile quantificare quanti fedeli siano poi riusciti effettivamente a ricevere l'ostia consacrata, anche se appare evidente che la stragrande maggioranza non ha potuto comunicarsi. La distribuzione delle particole e' durata quindi meno del previsto e il rito e' risultato piu' breve. Alcuni media, come Famiglia Cristiana, hanno ricevuto sms e messaggi di protesta spediti dall'area dell'aerodromo con i cellulari da pellegrini delusi.

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GMG MADRID: PAPA, IL MONDO HA BISOGNO DI DIO E DI SUOI TESTIMONI

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

"Il mondo ha bisogno certamente di Dio, ha bisogno della testimonianza della vostra fede". Lo ha detto il Papa ai due milioni di giovani convenuti all'aerodromo Cuatro Vientos di Madrid per la Gmg.
"Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia - ha rilevato il Papa - una meravigliosa prova della fecondita' del mandato di Cristo alla Chiesa: 'andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura'". "Anche a voi - ha scandito - spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi e' una moltitudine di giovani che aspirano a cose piu' grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilita' di valori piu' autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio".
"Cari giovani - ha detto ancora Ratzinger - permettetemi che, come Successore di Pietro, vi inviti a rafforzare questa fede che ci e' stata trasmessa dagli Apostoli, a porre Cristo, il Figlio di Dio, al centro della vostra vita. Pero' permettetemi anche che vi ricordi che seguire Gesu' nella fede e' camminare con Lui nella comunione della ChiesaLa fede non da' solo alcune informazioni sull'identita' di Cristo, bensi' suppone una relazione personale con Lui, l'adesione di tutta la persona, con la propria intelligenza, volonta' e sentimenti alla manifestazione che Dio fa di se stesso. Rispondetegli - ha concluso - con generosita' e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual e' il vostro".

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GMG MADRID: PAPA, LA CHIESA NON E' ISTITUZIONE UMANA COME ALTRE

Salvatore Izzo

(AGI)- Madrid, 21 ago. - "La Chiesa non e' una semplice istituzione umana, come qualsiasi altra, ma e' strettamente unita a Dio". Benedetto XVI ha voluto ricordarlo ai due milioni di ragazzi della Gmg riuniti all'aerodromo Cuatro Vientos di Madrid. "Lo stesso Cristo - ha spiegato - si riferisce ad essa come alla 'sua' Chiesa. Non e' possibile separare Cristo dalla Chiesa, come non si puo' separare la testa dal corpo". E da parte sua "la Chiesa non vive di se stessa, bensi' del Signore. Egli e' presente in mezzo ad essa, e le da' vita, alimento e forza".

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GMG MADRID: PAPA, SIATE FERMI NELLA FEDE DIO NON CI ABBANDONERA'

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

"Cari amici, vi ho pensato molto in queste ore in cui non ci siamo visti. Spero abbiate potuto dormire un po'". Papa Benedetto XVI ha rivolto queste parole ai giovani di tutto il mondo che gremiscono questa mattina l'aerodromo Cuatro Vientos, per la celebrazione eucaristica che chiude la Giornata Mondiale della Gioventu'. Facendo riferimento indiretto alla pioggia, alle nuvole e al vento che hanno segnato la veglia di ieri sera, il Pontefice ha affermato: "Sono certo che questa mattina avete alzato gli occhi al cielo, non solo il cuore". E ancora: "Iniziamo ora la celebrazione con entusiasmo, fermi nella fede, sapendo che Dio non ci abbandona mai".
Di certo l'organizzazione spagnola e' stata messa a dura prova dalla pioggia di ieri (che aveva addirittura messo a rischio la sicurezza del palco) e da un numero di adesioni maggiori del previsto. Ad esempio lo stadio Calderon che avrebbe dovuto accogliere i pellelgrini che non entravano nell'area dell'aerodromo e' stato dichiarato non agibile. Ieri sera erano rimasti fuori dall'aerodromo circa 200 mila pellegrini e si era deciso per la soluzione dello stadio Vicente Calderon, ma stamattina e' stato chiesto ai pellegrini di chiudere i sacchi a pelo e riporre le coperture usate per la notte, in modo da fare maggiore spazio a coloro che devono ancora entrare. Intanto i volontari hanno lavorato tutta la notte per liberare i viali da ingombri e il Pontefice, appena arrivato a Cuatro Viento, ha potuto utilizzare la papamobile.

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GMG MADRID: PAPA, PROSSIMO INCONTRO NEL 2013 A RIO DE JANEIRO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

"Sono lieto di annunciare che la sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventu', nel 2013, sara' Rio de Janeiro". Con queste parole Benedetto XVI ha dato appuntamento Oltreoceano ai due milioni di ragazzi presenti oggi alla messa conclusiva della Gmg di Madrid. "Chiediamo al Signore - ha aggiunto Papa Ratzinger - che gia' da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perche' possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella citta' brasiliana. Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventu', come successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l'amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo! Grazie".
L'annuncio della scelta di Rio de Janeiro quale sede della prossima Gmg fatto dal Papa e' stato salutato con incontenibile entusiasmo dal folto gruppo di brasiliani presenti a Cuatro Vientos. "Spero di potervi incontrare fra due anni - ha detto loro il Papa in portoghese - nella Giornata Mondiale della Gioventu' a Rio de Janeiro, Brasile. Nel frattempo, preghiamo gli uni per gli altri offrendo testimonianza della gioia che nasce dal vivere radicati ed edificati in Cristo". "Cari giovani e amici di lingua portoghese - ha continuato Beendetto XVI - avete trovato Gesu' Cristo. Vi sentirete controcorrente in mezzo ad una societa' dove domina la cultura relativista che rinuncia a cercare e a possedere la verita'. E' in questo particolare momento storico, pieno di grandi sfide e di opportunita', che il Signore vi ha inviato: perche' grazie alla vostra fede continui a risuonare la Buona Novella di Cristo per tutta la terra". A presto cari giovani. Che Dio vi benedica".

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GMG MADRID: PAPA LASCIA PALCO E RAGAZZI INIZIANO FLAMENCO

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 20 ago.

Benedetto XVI ha appena lasciato il palco al termine della messa e proprio mentre i 20mila celebranti si avviavano alla sacrestia, gli altoparlanti hanno iniziato a diffondere musica tipica spagnola e molti ragazzi hanno cominciato a danzare accennando a passi di flamenco. Non sono stanchi dopo tutte le traversie di questa Gmg, il caldo di ieri pomeriggio, la bufera di pioggia e vento di ieri sera e una notte del tutto insonne. Li attende ora un complicato deflusso dall'area.

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

Incontro con i volontari della XXVI GMG nel Padiglione 9 della nuova Fiera di Madrid-IFEMA (21 agosto 2011)

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cari volontari,

nel concludere questa indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù, ho desiderato fermarmi qui, prima di tornare a Roma, per ringraziarvi vivamente per il vostro prezioso servizio. E’ un dovere di giustizia ed una necessità del cuore.

Dovere di giustizia, perché, grazie alla vostra collaborazione, i giovani pellegrini hanno potuto avere una cordiale accoglienza ed un aiuto in tutte le loro necessità. Con il vostro servizio avete dato alla Giornata Mondiale della Gioventù il volto dell’amabilità, della simpatia e della premura per gli altri.

La mia gratitudine è anche una necessità del cuore, perché non solo siete stati attenti ai pellegrini, ma anche al Papa. In tutti i momenti ai quali ho partecipato, voi eravate lì: alcuni visibilmente, altri in secondo piano, rendendo possibile l’ordine richiesto perché tutto andasse bene. Non posso neppure dimenticare lo sforzo della preparazione di questi giorni. Quanti sacrifici, quanto amore!

Tutti, ciascuno come sapeva e poteva, di volta in volta, avete intessuto con il vostro lavoro e la preghiera il meraviglioso quadro multicolore di questa Giornata. Grazie per la vostra dedizione! Vi sono grato per questo profondo gesto di amore.
Molti di voi hanno dovuto rinunciare a prendere parte in modo diretto nei vari atti, perché occupati in altri compiti dell’organizzazione. Tuttavia, questa rinuncia è stata un modo molto bello ed evangelico di partecipare alla Giornata: quello dell’attenzione agli altri di cui parla Gesù. In un certo modo, avete realizzato la parola del Signore: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ ultimo di tutti e il servitore di tutti» (Mc 9,35).
Sono certo che questa esperienza come volontari vi ha arricchito tutti nella vostra vita cristiana, che è fondamentalmente un servizio di amore. Il Signore trasformerà la vostra stanchezza accumulata, le preoccupazioni e il peso di molti momenti in frutti di virtù cristiane: pazienza, mansuetudine, gioia nel donarsi agli altri, disponibilità a compiere la volontà di Dio. Amare è servire e il servizio aumenta l’amore. Penso che questo sia uno dei frutti più belli del vostro contributo alla Giornata Mondiale della Gioventù. Ma questo frutto non lo raccogliete solo voi, ma la Chiesa intera, che, quale mistero di comunione, si arricchisce con l’apporto di ognuno dei suoi membri.
Nel tornare ora alla vostra vita ordinaria, vi incoraggio a conservare nel vostro cuore questa gioiosa esperienza e a crescere ogni giorno di più nel dono di voi stessi a Dio e agli uomini. E’ possibile che in molti di voi si sia manifestata timida o con forza una domanda molto semplice: Che cosa vuole Dio da me? Qual è il suo disegno sulla mia vita? Cristo mi chiama a seguirlo più da vicino? Non potrei spendere tutta la mia vita nella missione di annunciare al mondo la grandezza del suo amore attraverso il sacerdozio, la vita consacrata o il matrimonio? Se è sorta questa inquietudine, lasciatevi guidare dal Signore e offritevi volontariamente al servizio di Colui che «non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).

La vostra vita raggiungerà una pienezza insospettata. Forse qualcuno sta pensando: il Papa è venuto a ringraziarci e ora sta chiedendo. Sì, è così. Questa è la missione del Papa, Successore di Pietro. E non dimenticate che Pietro, nella sua prima lettera, ricorda ai cristiani il prezzo con il quale sono stati riscattati: quello del sangue di Cristo ( cfr 1Pt 1,18-19). Chi valuta la sua vita da questa prospettiva sa che all’amore di Cristo si può rispondere solo con amore, e questo è ciò che vi chiede il Papa in questo congedo: che rispondiate con amore a colui che per amore si è consegnato per voi. Ancora grazie e che Dio sia sempre con voi.

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana


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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

DISCORSO DI CONGEDO

Maestà,
Illustri Autorità nazionali, regionali e locali,
Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid e Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola,
Signori Cardinali e fratelli nell’Episcopato,
amici tutti,

è giunto il momento di congedarci.
Questi giorni passati a Madrid, con una rappresentanza così numerosa di giovani dalla Spagna e da tutto il mondo, resteranno profondamente impressi nella mia memoria e nel mio cuore.

Maestà, il Papa si è sentito molto bene in Spagna. Anche i giovani protagonisti di questa Giornata Mondiale della Gioventù sono stati accolti molto bene qui e in tante città e località spagnole, che hanno potuto visitare nei giorni precedenti alla Giornata.

Grazie a Vostra Maestà per le cordiali parole e per aver voluto accompagnarmi sia al mio arrivo, sia ora, alla partenza. Grazie alle Autorità nazionali, regionali e locali, che hanno dimostrato con la loro cooperazione fine sensibilità per questo avvenimento internazionale. Grazie alle migliaia di volontari che hanno reso possibile il buon sviluppo di tutte le attività di questo incontro: i diversi atti letterari, musicali, culturali e religiosi del «Festival joven», le catechesi dei Vescovi e gli atti presieduti dal Successore di Pietro. Grazie alle forze di sicurezza e dell’ordine, come pure a coloro che hanno collaborato prestando i più svariati servizi: dalla cura della musica e della liturgia fino al trasporto, l’attenzione sanitaria e gli approvvigionamenti.

La Spagna è una grande Nazione che, in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa, sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica.

Lo ha manifestato ancora una volta in questi giorni, dispiegando la sua capacità tecnica e umana in una impresa così rilevante e ricca di futuro come è quella di favorire che la gioventù affondi le sue radici in Gesù Cristo, il Salvatore.

Una parola di speciale gratitudine si deve agli organizzatori della Giornata: al Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici e a tutto il personale di questo Dicastero; al signor Cardinale Arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, con i suoi vescovi ausiliari e tutta l’arcidiocesi; in particolare al Coordinatore Generale della Giornata, Monsignor César Augusto Franco Martínez e ai suoi numerosi e così generosi collaboratori. I vescovi hanno lavorato con sollecitudine e abnegazione nelle proprie diocesi per l’accurata preparazione della Giornata, assieme ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli laici. A tutti va il mio ringraziamento unito alla preghiera al Signore perché benedica le vostre fatiche apostoliche.

E non posso tralasciare di ringraziare con tutto il cuore i giovani per essere venuti a questa Giornata, per la loro partecipazione gioiosa, entusiasta ed intensa. A loro dico: grazie e complimenti per la testimonianza che avete dato a Madrid e nelle altre città spagnole dove siete stati. Vi invito adesso a diffondere in ogni angolo del mondo la gioiosa e profonda esperienza di fede vissuta in questo nobile Paese. Trasmettete la vostra gioia specialmente a coloro che avrebbero voluto venire ma non hanno potuto farlo per diversi motivi, a quanti hanno pregato per voi e a coloro ai quali la celebrazione della Giornata ha toccato il cuore. Con la vostra vicinanza e testimonianza, aiutate i vostri amici e compagni a scoprire che amare Cristo è vivere in pienezza.

Lascio la Spagna contento e riconoscente verso tutti. Ma soprattutto verso Dio, Nostro Signore, che mi ha permesso di celebrare questa Giornata così ricca di grazia e di emozione, così carica di dinamismo e di speranza. Sì, la festa della fede che abbiamo condiviso ci permette di guardare in avanti con molta fiducia nella provvidenza, che guida la Chiesa attraverso il mare della storia. Per questo rimane giovane e piena di vita, anche affrontando situazioni difficili.

Questo è opera dello Spirito Santo, che rende presente Gesù Cristo nei cuori dei giovani di ogni epoca e così rivela loro la grandezza della vocazione divina di ogni essere umano. Abbiamo potuto sperimentare anche come la grazia di Cristo faccia crollare i muri ed elimini le frontiere che il peccato innalza tra i popoli e le generazioni, per fare di tutti gli uomini una sola famiglia che si riconosce unita nell’unico Padre comune, e che coltiva con il proprio lavoro e il rispetto tutto quello che Egli ci ha dato nella Creazione.

I giovani rispondono con impegno quando si propone loro con sincerità e verità l’incontro con Gesù Cristo, unico redentore dell’umanità. Essi tornano ora alle loro case come missionari del Vangelo, «radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede», ma avranno bisogno di aiuto nel loro cammino. Raccomando, quindi, in modo particolare ai Vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e agli educatori cristiani, la cura della gioventù, che vuole rispondere con speranza alla chiamata del Signore. Non bisogna scoraggiarsi davanti agli ostacoli che, in diversi modi, si presentano in alcuni paesi. Più forte di tutto questo è il desiderio di Dio, che il Creatore ha posto nel cuore dei giovani e la potenza dall’alto, che dà forza divina a coloro che seguono il Maestro e a coloro che trovano in Lui alimento per la vita. Non abbiate timore di presentare ai giovani il messaggio di Gesù Cristo in tutta la sua integrità e ad invitarli ad accostarsi ai Sacramenti tramite i quali Egli ci rende partecipi della sua stessa vita.

Maestà, prima di tornare a Roma, desidero assicurare gli spagnoli che li ho molto presenti nella mia preghiera e prego specialmente per gli sposi e per le famiglie che affrontano difficoltà di diversa natura, per i bisognosi e gli infermi, per gli anziani e i bambini, e anche per coloro che non trovano lavoro. Prego anche per i giovani di Spagna.

Sono convinto che, animati dalla fede in Cristo, offriranno il meglio di se stessi perché questo grande Paese affronti le sfide del momento presente e continui ad avanzare nel cammino della concordia, della solidarietà, della giustizia e della libertà. Con questi pensieri affido tutti i figli di questa nobile Terra all’intercessione della Vergine Maria, nostra Madre del Cielo, e li benedico con affetto. Che la gioia del Signore ricolmi sempre i vostri cuori. Grazie.

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Gmg/ Papa: lascio la Spagna contento e riconoscente verso tutti

Rivolgendosi al Re: "Maestà, il Papa si è sentito molto bene

Madrid, 21 ago. (TMNews)

"Lascio la Spagna contento e riconoscente verso tutti. Questi giorni passati a Madrid con una rappresentanza così numerosa di giovani dalla Spagna e da tutto il mondo, resteranno profondamente impressi nella mia memoria e nel mio cuore".
Con queste parole il Papa ha lasciato la terra spagnola, prima di salire sull'aereo papale che lo riporterà a Roma.
"Maestà, il Papa si è sentito molto bene in Spagna - ha detto Ratzinger durante la cerimonia di congedo all'aeroporto internazionale di Barajas, davanti ai reali Juan Carlos e Sofia -. Anche i giovani protagonisti di questa Giornata Mondiale della Gioventù sono stati accolti molto bene qui e in tante città e località spagnole".
"La Spagna - ha aggiunto il Papa - è una grande Nazione che, in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa, sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica".
Infine, ai giovani, il Papa ha detto "grazie e complimenti per la testimonianza che avete dato a Madrid e nelle altre città spagnole dove siete stati. Vi invito adesso a diffondere in ogni angolo del mondo la gioiosa e profonda esperienza di fede vissuta in questo nobile Paese".

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GMG, IN DUE MILIONI PER LA FESTA CON IL PAPA

MADRID - Una folla oceanica, quasi due milioni di persone, ha seguito anche oggi all'aeroporto di Cuatro Vientos la messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, celebrata da Benedetto XVI. È stata, scrive la stampa spagnola, la più grande concentrazione cattolica nella storia del Paese. La maggior parte erano giovani pellegrini affluiti da 193 paesi del mondo a Madrid per la Gmg, e che hanno trascorso una notte praticamente insonne, dopo una giornata di attesa nell' afa, senz' acqua, nell'enorme distesa brulla attorno alla base aerea aspettando il ritorno del Papa, dopo la Veglia di Preghiera di sabato sera. E molti erano i fedeli spagnoli che hanno voluto partecipare a quella che El Pais ha definito la grande «festa dell'orgoglio cattolico» di Madrid. La passione suscitata dal Papa durante il viaggio nella capitale iberica, sembra indicare che la Spagna 'biancà sta rialzando la testa dopo otto anni di zapaterismo e di sperimentazione sociale che hanno fatto rabbrividire il Vaticano. I sondaggi danno il Partido Popular del cattolico Mariano Rajoy vincente alle politiche di novembre. In primavera alle regionali e amministrative la Spagna ha già abbandonato Josè Luis Zapatero - che non si ripresenta in novembre - dando al partito di Rajoy buona parte del potere locale. A Madrid le centinaia di migliaia di giovani che hanno circondato Benedetto XVI di passione e affetto sono stati invitati dal Papa a essere gli «apostoli della nuova evangelizzazione». Sono, ha detto il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del pontificio consiglio per i laici, un «popolo di giovani missionari radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede, pronti ad andare e testimoniare la loro fede fino ai confini della terra». La missione indicata loro dal Papa è sconfiggere «relativismo» e «laicismo», il materialismo dilagante, la caduta dei valori. Una evangelizzazione che trova nella Spagna presto 'post-zapaterianà il primo terreno di confronto. La strategia del Vaticano, analizza oggi La Vanguardia, di riconquista di una Spagna che continua a dichiararsi cattolica al 72%, anche se poco praticante, è stata disegnata negli ultimi anni dal segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Una linea che ha visto Benedetto XVI tornare tre volte nei primi sei anni del suo pontificato in Spagna - il Paese che più ha visitato - e lo stesso Bertone fare più volte tappa in terra iberica. Il risultato è stato di ridurre l'alta tensione dei primi anni fra vescovi e potere socialista, di ottenere che Zapatero rinvii sine die leggi cui Roma era ostile (eutanasia, abolizione dei simboli religiosi negli edifici pubblici), riavvicinare l'episcopato al Pp di Rajoy. Ora il cambiamento di potere è alle porte. E Benedetto XVI nella sua visita a Madrid ha evitato di fare riferimenti espliciti alla politica spagnola e ai danni provocati dal 'decristianizador' Zapatero. Ora Madrid sembra un pò meno lontana da Roma.
E i giovani, quando il Papa ha lasciato la Nunziatura, la sua casa a Madrid, gli hanno cantato sull'aria di una sevillana «No te vayas todavia, no te vayas per favor» (Non andare via, non andare via ancora per favore).

www.leggo.it/articolo.php?id=136044&sez=ESTERI


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GMG MADRID: LOMBARDI,IERI PAPA ERA DETERMINATO E DECISO A RESTARE

Salvatore Izzo

(AGI) - Madrid, 21 ago.

Mentre ieri sera una vera e propria bufera con acqua e vento si abbatteva sull'area dei Cuatro Vientos mettendo a rischio anche il palco papale (sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, ufficialmente per abbassare un maxi schermo, in realta' anche per rimuovere parte dei teli di copertura che a causa dell'acqua erano diventati troppo pesanti), c'e' stato ovviamente un certo disorientamento.
Ma, ha detto oggi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, "una cosa era chiarissima: Benedetto XVI era personalmente deciso a continuare. 'No io rimango con i giovani', ha detto il Papa che d'altra parte era colui per cui erano venuti tutti quei ragazzi. Si e' mostrato determinato e deciso, e ha avuto ragione, anche quando non funzionavano piu' i microfoni e ha dovuto fermarsi per qualche minuto. Noi in effetti non sapevamo se si sarebbe potuto ripristinare l'audio e senza piu' la possibilita' di comunicare con la folla ci chiedevamo cosa avremmo potuto fare". Padre Lombardi ha anche sottolineato che, "alla fine della Veglia il Papa era molto contento perche' nonostante tutto l'adorazione eucaristica ha avuto ieri sera la stessa solennita' delle precedenti Gmg di Colonia e Sydney".
Poi "quando e' arrivato alla nunziatura il Pontefice e' stato informato dei feriti e dei problemi che si erano verificati ed era impressionato dalla costanza dimostrata dai ragazzi nello sfidare le intemperie e ogni difficolta' per restare a pregare". E, ha aggiunto il portavoce, "anche stamani Benedetto XVi era molto contento, grato ai volontari che hanno lavorato tutta la notte per consentire di liberare le corsie di sicurezza e permettere il giro in Papamobile compiuto al suo arrivo nell'area".
"I ragazzi - si e' difeso in proposito Yago de la Sierva, direttore del comitato organizzativo - non si sono comportati come soldati prussiani equindi non hanno rispettato i posti assegnati, questo ha causato la perdita delle corsie che andavano tenute libere ed anche il fatto che alcuni che avevano fatto l'iscrizione non sono potuti arrivare ai loro settori ne' essere raggiunti dai volontari con cibo e acqua prima della mezzanotte". Ma nessuno ha ecceduto nelle proteste per queste pur evidenti carenze organizzative, che di fatto hanno messo a a rischio sia il Papa che i ragazzi. "Quello che e' successo ieri - ha sottolineato infatti il responsabile del comitato della Gmg di Madrid - e' stata una lezione su che tipo di giovane viene a questo tipo di raduni: tutti abbiamo visto e sentito che hanno avvertito essi stessi il bisogno di incoraggiare il Papa e gridavano per questo, non per se stessi".
"Lo spiacevole di questo viaggio - ha concluso de la Sierva - e' stato il fatto delle tende eucaristiche crollate o bloccate per ragioni di sicurezza dalla polizia, per i 6 feriti e perche' con le tende le chiuse e sigillate non si potevano tirare fuori altari e pissidi per la consacrazione eucaristica cosi' praticamente quasi tutti i ragazzi hanno dovuto rinunciare oggi a fare la comunione". In proposito, padre Lombardi ha poi ricordato ai giornalisti che "quando non e' possibile ricevere l'ostia, esiste pero', ed e' un grande valore, anche la comunione del desiderio".

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GMG MADRID: PAPA, LA FEDE VA VISSUTA INSIEME, ARRIVEDERCI A RIO DE JANEIRO

(AGI) - Madrid, 21 ago.

(dell'inviato Salvatore Izzo)

Benedetto XVI ha dato appuntamento Oltreoceano ai due milioni di ragazzi presenti oggi alla messa conclusiva della Gmg di Madrid: la sede della prossima Giornata sara' Rio de Janeiro nel 2013. "Spero di potervi incontrare fra due anni", ha confidato ai giovani l'84enne ma per nulla rinunciatario Pontefice mentre i gruppi della Spagna consegnavano a quelli del Brasile la Croce delle Giornate Mondiali della Gioventu', secondo una consuetudine introdotta dal suo predecessore il beato Giovanni Paolo II, ora patrono dei raduni giovanili cattolici.
Bisogna pregare "da questo momento - ha aggiunto - affinche' il Signore assista con la sua forza quanti devono organizzare la Gmg di Rio e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perche' possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella citta' brasiliana". La conferma della scelta del Brasile e il passaggio della Croce sono state un po' la concretizzazione delle riflessioni che il Pontefcie aveva proposto all'omelia critcando la "mentalita' individualista che predomina nella societa'" e spinge anche i cristiani a voler "andare per conto proprio" con un atteggiamento che fa correre "il rischio di non incontrare mai Gesu' Cristo". La fede infatti va vissuta insieme, per questo c'e' la Chiesa che, ha tenuto a ricordare, "non e' una semplice istituzione umana, come qualsiasi altra, ma e' strettamente unita a Dio". "Cari giovani - ha aggiunto Ratzinger rivolto ancora ai ragazzi - permettetemi che vi ricordi che seguire Gesu' nella fede e' camminare con Lui nella comunione della Chiesa".
E una bella testimonianza di questo spirito ecclesiale e' stato proprio il Pontefice ad offrirla ieri sera, mentre una vera e propria bufera con acqua e vento si abbatteva sull'area dei Cuatro Vientos mettendo a rischio anche il palco papale (sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, ufficialmente per abbassare un maxi schermo, in realta' anche per rimuovere parte dei teli di copertura che a causa dell'acqua erano diventati troppo pesanti). C'e' stato ovviamente un certo disorientamento, ma, ha detto oggi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, "una cosa era chiarissima: Benedetto XVI era personalmente deciso a continuare". "No io rimango con i giovani", ha detto il Papa che secondo Lombardi "si e' mostrato determinato e deciso anche quando non funzionavano piu' i microfoni e ha dovuto fermarsi per qualche minuto". Anche lo stesso padre Lombardi, e attraverso di lui tutto l'entourage papale, hanno dato in questa circostanza un'analoga testimoninaza di carita' fraterna, evitando qualunque espressione polemica, pure se l'organizzazione spagnola e' apparsa del tutto inadeguata davanti alla situazione che si e' presentata ieri, la cui gravita' e' testimoniata dai due feriti gravi (entrambi volontari travolti dal crollo di una delle tensostrutture) annunciati dallo stesso Lombardi.
Nell'area dell'aerodromo Cuatro Vientos sono arrivati in troppi, e poi il temporale ha fatto il resto. Il primo segnale che le cose non andavano per il verso giusto e' stato il "no" imposto dagli organizzatori al giro che Ratzinger voleva fare in "papamobile" tra i vari settori. "I ragazzi - si e' difeso in proposito Yago de la Sierva, direttore del comitato organizzativo - non si sono comportati come soldati prussiani e quindi non hanno rispettato i posti assegnati, questo ha causato la perdita delle corsie che andavano tenute libere ed anche il fatto che alcuni che avevano fatto l'iscrizione non sono potuti arrivare ai loro settori ne' essere raggiunti dai volontari con cibo e acqua". Ma nessuno ha ecceduto nelle proteste per queste pur evidenti carenze organizzative, che di fatto hanno messo a rischio sia il Papa che i ragazzi. "Quello che e' successo ieri - ha sottolineato infatti il responsabile del comitato della Gmg di Madrid - e' stata una lezione su che tipo di giovane viene a questo tipo di raduni: tutti abbiamo visto e sentito che hanno avvertito essi stessi il bisogno di incoraggiare il Papa e gridavano per questo, non per se stessi". "Lo spiacevole di questo viaggio - ha confidato infine de la Sierva - e' stato il fatto delle tende eucaristiche crollate o bloccate per ragioni di sicurezza dalla polizia, per i 6 feriti e perche' con le tende le chiuse e sigillate non si potevano tirare fuori altari e pissidi per la consacrazione eucaristica cosi' praticamente quasi tutti hanno dovuto rinunciare oggi a fare la comunione".
A "salvare" la Gmg alla fine sono stati proprio i ragazzi che hanno affrontato con maturita' ed equilibrio tutte queste difficolta' (cosi' come avevano sopportato nei giorni scorsi pazientemente gli insulti degli "indignados" e l'avversione di una parte dei media) ed e' stato il Papa con la sua decisione di restare nonostante tutto al suo posto, e guidare poi l'adorazione eucaristica che, ha tenuto a far sapere lo stesso Benedetto XVI attraverso il suo portavoce, "e' stata intensa e partecipata come quelle vissute a Colonia e Sydney". Una straordinaria capacita' di raccoglimento che non deve far pensare pero' che i ragazzi della Gmg siano dei marziani. Oggi dopo che Benedetto XVI li aveva salutati, mentre i 20 mila concelebranti erano ancora in fila per deporre i paramenti, il loro entusiasmo troppo a lungo represso e' esploso in danze ritmate che hanno coinvolto tutta la spianata fin sotto il palco papale. E a ritmo di flamenco e' stato anche il saluto finale offerto da un gruppo folcloristico al Pontefice prima che lasciasse la nunziatura per recarsi all'aeroporto Barajas dove lo attendevano re Juan Carlos, la regina Sofia e l'apparecchio dell'Iberia che lo avrebbe riportato a Roma. Il Papa teologo ha ringraziato con un gesto della mano, senza dare troppa soddisfazione a danzatori e musicisti in costume. Ma poi congedandosi dal re ha detto: "in Spagna mi sono sentito molto bene".

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GMG 2011-BENEDETTO XVI

Nel mare della storia

Incontro con i volontari e cerimonia di congedo a Barajas

Dopo la messa celebrata questa mattina all’aerodromo di Cuatro Vientos, Benedetto XVI, ha incontrato i volontari della Giornata mondiale della gioventù e li ha salutati e ringraziati per il “prezioso servizio” che hanno prestato ai pellegrini e all’organizzazione della giornata. In seguito si è diretto all’aeroporto di Barajas a Madrid, dove, prima di partire per Roma, nella cerimonia di congedo ha salutato il Re, le autorità civili e religiose del Paese.

Un dovere di giustizia e una necessità del cuore. “Questa esperienza come volontari vi ha arricchito tutti nella vostra vita cristiana, che è fondamentalmente un servizio d’amore – ha detto ai volontari il Papa incontrandoli alla nuova fiera di Madrid -.
Il Signore trasformerà la vostra stanchezza accumulata, le preoccupazioni e il peso di molti momenti in frutti di virtù cristiane: pazienza, mansuetudine, gioia nel donarsi agli altri, disponibilità a compiere la volontà di Dio. Ho desiderato fermarmi qui, prima di tornare a Roma, per ringraziarvi vivamente per il vostro prezioso servizio”. Un servizio, ha rimarcato il Pontefice, che “è un dovere di giustizia e una necessità del cuore. Dovere di giustizia, perché, grazie alla vostra collaborazione, i giovani pellegrini hanno potuto avere una cordiale accoglienza e un aiuto in tutte le loro necessità”. Con il vostro contributo, ha spiegato Benedetto XVI, “avete dato alla Gmg il volto dell’amabilità, della simpatia e della premura per gli altri. La mia gratitudine è anche una necessità del cuore, perché non solo siete stati attenti ai pellegrini, ma anche al Papa. Amare è servire e il servizio aumenta l’amore. Penso che questo sia uno dei frutti più belli del vostro contributo alla Giornata mondiale della gioventù”.

La festa della fede. “Sì, la festa della fede che abbiamo condiviso ci permette di guardare in avanti con molta fiducia nella provvidenza, che guida la Chiesa attraverso il mare della storia”.
Il Papa, definendosi “contento e riconoscente verso tutti” rivela di essersi “sentito molto bene in Spagna, grande Nazione che, in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa, sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica”. Il Santo Padre ha salutato così la terra spagnola prima di ripartire dall’aeroporto di Barajas per Roma. Il Papa ha anche ringraziato tutti “per l’accurata preparazione della Giornata. Non posso tralasciare di ringraziare con tutto il cuore i giovani – ha aggiunto - per essere venuti a questa Giornata, per la loro partecipazione gioiosa, entusiasta e intensa. A loro dico: grazie e complimenti per la testimonianza che avete dato a Madrid e nelle altre città spagnole dove siete stati”. Con questa testimonianza la Chiesa “rimane giovane e piena di vita, anche affrontando situazioni difficili”. Un frutto, ha ricordato il Papa, che è “opera dello Spirito Santo, che rende presente Gesù Cristo nei cuori dei giovani di ogni epoca e così rivela loro la grandezza della vocazione divina di ogni essere umano”.

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