Le curiosità nei Sacri Palazzi ed anche al di fuori...

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Paparatzifan
00sabato 24 gennaio 2009 17:45
Paparatzifan
00sabato 24 gennaio 2009 17:47
Dal blog di Lella...

L`INCONTRO INFORMALE

Napolitano dal Papa: invito a pranzo con «segreto»

Il presidente e la signora Clio a colazione in Vaticano. Un`intesa lontana dalle telecamere.

Andrea Tornielli, Roma.

Si sono visti a pranzo, in un clima familiare, senza protocollo e soprattutto senza alcuna pubblicità. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la signora Clio sono stati invitati a colazione in Vaticano, nell`appartamento papale, lunedì scorso.
Una visita del tutto informale, della quale non è stata data notizia ma è stata confermata al Giornale da fonti istituzionali di entrambe le sponde dei Tevere.
È abbastanza usuale che vi siano contatti di questo genere al di fuori dell`ufficialità: basta ricordare quelli che vedevano protagonista Carlo Azeglio Ciampi e la signora Franca, e Papa Wojtyla, Tra le occasioni dell`invito, anche la presenza a Roma di Georg Ratzinger, il fratello del Pontefice, che nei giorni scorsi ha compiuto ottantacinque anni.
Sabato 17 gennaio, nella Cappella Sistina, in presenza di Benedetto XVI, Georg Ratzinger era stato festeggiato dai Domspatzen, il coro dei «passerotti» di Ratisbona da lui per molti anni diretto.
E aveva ricevuto in quella occasione, da parte del vescovo di Ratisbona, la nomina a canonico onorario del duomo. Sempre quel pomeriggio, nella Sistina, era presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che aveva consegnato al fratello del Papa l`onorificenza di cavaliere di Gran Croce, conferitagli dal presidente della Repubblica GiorgioNapolitano.
Si tratta della massima onorificenza al merito che può conferire il Colle. Un segno significati- vo di attenzione e di amicizia.
Lunedì scorso il presidente della Repubblica è arrivato verso mezzogiorno oltretevere, a bordo di una berlina dai vetri oscurati, ed è entrato attraverso il cortile di San Damaso ma senza salire per l`ingresso ufficiale, dal quale non sarebbe certo passato inosservato.
Napolitano è stato accolto dal Pontefice e dal fratello e ha dialogato con loro per circa un`ora prima del pranzo, mentre la signora Clio, accompagnata da uno dei prelati della Prefettura della Casa Pontificia, ha potuto visitare le sale dell`appartamento di rappresentanza, al piano inferiore, dove Benedetto XVI, come i suoi predecessori, riceve le visite dei capi di Stato ma anche le altre udienze.
Poi la moglie del presidente haraggiunto gli altri commensali, ai quali si sono aggiunti il Sostituto della Segreteria di Stato e il «ministro degli Esteri» vaticano, gli arcivescovi Filoni e Mamberti.
Il clima è stato cordiale, non c`erano agende di temi da trattare, anche se è probabile che si siano commentate le notizie dei giorno provenienti dalla Striscia di Gaza, relative alla tregua. «I1 Quirinale e il Vaticano», aveva detto Ratzinger lo scorso ottobre, facendo visita a Napolitano, «non sono colli che si ignorano o si fronteggianoastiosamente; sono piuttosto luoghi che simboleggiano il vicendevole rispetto della sovranità dello Stato e della Chiesa, pronti a cooperare insieme per promuovere e servire il bene integrale della persona umana e il pacifico svolgimento della convivenza sociale». Il clima tra i due colli è più sereno che mai.

© Copyright Il Giornale, 23 gennaio 2009


+PetaloNero+
00martedì 27 gennaio 2009 16:48
Il barbiere del Vaticano regala calendario osè ai clienti

Ma le figaro' si difende: ''Si tratta di immagini femminili molto più discrete di certe immagini di nudo che si vedono oggi. Ma a molti cardinali non l'ho dato''




Città del Vaticano, 23 gen. - (Adnkronos) - Il barbiere del Vaticano regala calendario osè ai clienti. L'insolita e originale iniziativa si deve all'estrosita' di Andrea Cucculelli, il parrucchiere che da tanti anni si prende cura dei capelli di cardinali e prelati della Santa Sede che, per onorare i quarant'anni di attivita' al Borgo, a due passi dal Vaticano, ha pensato di donare i calendari con le pin-up degli anni '50, quelle deliziose figure femminili, per la verita' in deshabille, che i barbieri di quegli anni prendevano a modello per pubblicizzare i prodotti di bellezza. (Le immagini del calendario: www.adnkronos.com/IGN/Fotogallery/?fid=3.0.2939918800)

Ebbene, qualcuno di questi calendari che vogliono essere un omaggio all'attivita' del 'Barbiere Andrea dal 1968 al 2008' sono finiti nelle tasche di qualche prelato che ha accettato simpaticamente il dono. "Beh, in effetti non so se questo calendario sia molto attinente con i prelati - afferma all'ADNKRONOS le figaro' Andrea Cucculelli - ma si tratta di immagini femminili molto piu' discrete di certe oscenita' e immagini di nudo che si vedono oggi".

Ma i porporati come avranno reagito di fronte all'iniziativa insolita? "Qualche prelato ha sorriso ma a molti cardinali non l'ho dato". Tra i clienti di Cucculelli c'e' pure il segretario particolare di papa Ratzinger. "Don Georg Ganswein veniva ancora prima di diventare cosi' famoso", sorride il barbiere. Anche lui ha avuto l'omaggio? "Per la verita' non e' ancora venuto da quando lo distribuisco. Ma ci pensero' se donargielo, in fondo e' una tradizione dei barbieri degli anni '50 che non ha nulla di volgare. E poi ho pensato fosse una cosa originale in un momento in cui tutti hanno tutto", difende la sua scelta.

Sono oltre una quarantina i prelati e le porpore del Vaticano che hanno deciso di affidare le loro chiome alle mani del barbiere Andrea. Qualcuno, con insistenza, sussurra che tra i suoi clienti ci sia anche il papa Ratzinger. "Lo so, non fanno che ripetermelo - confida Cucculelli - ma non è così. Potrei sempre candidarmi".

Tra i clienti abituali, però, tanti prelati che lavorano in Vaticano. Molto pretenziosi nelle richieste? "I cardinali si accontentano molto -afferma-. Certo, non chiedono il taglio alla Ratzinger anche perche' non vantano una chioma folta come la sua. Qualcuno, magari, pretende qualcosina in piu' a livello di copertura di piccoli difetti, tipo vertigini". Qualche tintura? "Giammai. Tutti accettano di buon grado i capelli bianchi", si affetta a dire le figaro' del Vaticano.


Ho visto le immagini.... beh un pò osè lo sono.... [SM=g7969]
Paparatzifan
00martedì 27 gennaio 2009 19:59
Re:

+PetaloNero+, 27/01/2009 16.48:

Il barbiere del Vaticano regala calendario osè ai clienti

Tra i clienti abituali, però, tanti prelati che lavorano in Vaticano. Molto pretenziosi nelle richieste? "I cardinali si accontentano molto -afferma-. Certo, non chiedono il taglio alla Ratzinger anche perche' non vantano una chioma folta come la sua. Qualcuno, magari, pretende qualcosina in piu' a livello di copertura di piccoli difetti, tipo vertigini". Qualche tintura? "Giammai. Tutti accettano di buon grado i capelli bianchi", si affetta a dire le figaro' del Vaticano.


Ho visto le immagini.... beh un pò osè lo sono.... [SM=g7969]



Ma, ma... avevo pensato che fosse lui il famoso "macellaio" di Ratzi! Dunque, non è lui?
Lasciami immaginare [SM=g7609] ... don Georg che porta il calendario al Papa...
[SM=g7934] [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g7707]

Paparatzifan
00martedì 27 gennaio 2009 21:41
Dal blog di Lella...

«Le Monde», esprit de finesse adieu

PARIGI. In edicola ieri con una nuova grafica per arrestare la crisi di lettorato, «Le Monde», getta alle ortiche le vesti di «quotidiano di riferimento» sparando in prima pagina una squallida vignetta di Plantu fortemente offensiva nei confronti del Papa. Benedetto XVI è rappresentato con in mano lo striscione «Abbasso Vaticano II!». Lo striscione fa da mantello a due vaghe figure di ecclesiastici vestiti di nero. Sul braccio di una, una fascia rossa simile a quelle naziste. I due precedono il Papa e gridano: «Chambragazum non existam!».Addio alta classe.
Addio «esprit de finesse».

(Dan.Zap.)

© Copyright Avvenire, 27 gennaio 2009



Questo è una vergogna!!!! [SM=g7629] [SM=g7629] [SM=g7629] [SM=g7629] [SM=g7629] [SM=g7629] [SM=g7629] [SM=g7629]

Benedicta1983XVI
00mercoledì 28 gennaio 2009 15:37
Si una vergogna bella grossa! [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g7707] [SM=g8126] [SM=g8126] [SM=g8126] [SM=g8126] [SM=g8115]
Dato anche il Papa è sempre stato un forte sostenitore del Concilio e con le prribili parole di quel vescovo Lefebriano non c'entra prorio niente di niente!
Che fortuna che dato vescovo è stato aspramente criticato anche dalla sua stessa cogregazione
Paparatzifan
00mercoledì 28 gennaio 2009 21:57
Dal blog di Lella...

PAPA: ACCAREZZA LEONCINO CIRCO MEDRANO A TERMINE UDIENZA

Citta' del Vaticano, 28 gen. (Adnkronos) - Al termine dell'udienza generale nell' Aula Paolo VI un gruppo di artisti del Circo Medrano presenti, dopo aver messo in scena alcuni momenti di spettacolo da giocolieri davanti a Benedetto XVI, hanno portato al Papa un cucciolo di leone. Il Pontefice e' apparso divertito e' ha accarezzato il leoncino.


[SM=g7430]

+PetaloNero+
00giovedì 29 gennaio 2009 02:03
RATZI CHE ACCAREZZA IL LEONCINO E' STATA DAVVERO UNA SCENA TROPPO TENERA.... [SM=g9503]
Paparatzifan
00giovedì 29 gennaio 2009 12:27
Re:

+PetaloNero+, 1/29/2009 2:03 AM:

RATZI CHE ACCAREZZA IL LEONCINO E' STATA DAVVERO UNA SCENA TROPPO TENERA.... [SM=g9503]



Tenerissima!!! [SM=g9433] E poi, lui come si è alzato subito per salutare il leoncino! [SM=j7798] [SM=j7798] [SM=j7798] [SM=j7798] [SM=j7798]

+PetaloNero+
00giovedì 29 gennaio 2009 17:02
SIIII E' VERO....APPENA HA VISTO IL LEONCINO SI E' ALZATO DI SCATTO ED E' ANDATO VERSO DI LUI...SEMBRAVA PROPRIO UN BIMBO.... [SM=g9433]
Paparatzifan
00venerdì 6 marzo 2009 21:47
Dal blog di Lella...

Una visita in esclusiva nella fattoria del Papa

Marida Caterini

Per la prima volta in assoluto nella storia dello Stato Vaticano, le telecamere di una emittente televisiva hanno avuto l’autorizzazione ad entrare nei giardini pontifici e nella tenuta agricola del Papa a Castel Gandolfo. Il privilegio di oltrepassare porte mai prima aperte al pubblico è toccato al programma Linea Verde, in onda la domenica mattina su Raiuno e condotto da Massimiliano Ossini.
La meraviglia dei Giardini Pontifici e tutte le attività che si svolgono nella tenuta agricola del Papa saranno al centro della puntata di Linea Verde in onda domenica otto marzo. Il conduttore, Massimiliano Ossini, percorre con Saverio Petrillo, direttore delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, i bellissimi parchi dove il Papa si ritira nei suoi momenti di riflessione e meditazione. Suggestivo l’impatto: Ossini arriva in elicottero sulla pista dove di solito atterra e parte il Santo Padre ed è il primo conduttore a cui è stato consentito anche questo privilegio. Prima tappa la tenuta agricola con visita all’aia ed alle stalle. Singolare il commento del conduttore: il pollaio sembra un residence a cinque stelle. Qui viene raccolto il latte che poi è venduto esclusivamente nel supermercato interno al Vaticano, oltre ad altri prodotti gastronomici della medesima provenienza. Poi un giro completo nella altre zone della tenuta e nei giardini. Durante questo tragitto viene raccontata la storia della tenuta pontificia: il complesso si estende sulla villa di campagna che l’imperatore Domiziano si fece costruire sulle sponde del lago Albano. Sono visibili i resti del teatro e la grande passeggiata coperta dall’imperatore. La villa venne riadattata nel ‘200 ed ancora nel ‘500. ma solo un secolo dopo divenne la residenza estiva dei pontefici.

© Copyright Panorama, 6 marzo 2009


Paparatzifan
00martedì 10 marzo 2009 21:45
Dal blog di Lella...

L’emozione del Pontefice davanti al Foro romano: ecco l’umbilicus di Roma

ROMA - «Questo è il balcone più bello di Roma. Qui ci sono tutti i secoli che ci guardano, qui ci affacciamo sulla Storia».
E’ un Papa «estasiato», ma anche «commosso, appassionato, molto curioso», quello che il soprintendente capitolino ai Beni culturali, Umberto Broccoli, ha conosciuto sul terrazzino dello studio del sindaco.
Chiamato da Alemanno a fare da Cicerone a uno studioso attento come Ratzinger, il soprintendente ha illustrato il Palazzo Senatorio e in particolare il Foro romano, «ci guardava il mondo e lui si è fatto indicare ogni singolo monumento... un brivido mi ha percorso la schiena», ammette ancora emozionato.
“Perché è rimasta in piedi?“.
La curiosità di Benedetto XVI si è focalizzata a lungo su un monumento, l’ultimo monumento innalzato sulla piazza del Foro, che isolato svetta tra le rovine. «Era molto interessato, tant’è che ha fatto domande insistenti, dal fatto che al centro del Foro ci sia la colonna di Foca, imperatore dell’inizio del VII secolo, unico reperto rimasto dell’Alto Medioevo e circondato solo da rovine». La colonna corinzia in marmo, posa su un basamento a gradini, fu eretta dall'esarca bizantino Smaragdo nel 608 d.C. in onore dell'imperatore d'Oriente Foca, che aveva fatto dono a papa Bonifacio IV del Pantheon. E’ considerata l'ultimo monumento civile costruito nel Foro Romano. Un tempo era sormontata dalla statua dell'imperatore ed è alta 13,60 metri.
«Ci siamo soffermati anche sul culto mariano del Foro - riprende Broccoli - ho fatto riferimento alla vicina Santa Maria in Aracoeli, a Santa Maria Antiqua e Santa Maria Nova. Mi è sembrato molto soddisfatto». Il tempo di annunciare che per il Natale di Roma, il 21 aprile prossimo, i Fori saranno illuminati, poi con lo sguardo papa Ratzinger è andato a cercare i resti dell’”umbilicus urbis”, l’ombelico della città di Roma, in origine detto ”Mundus”, nei pressi dell’Arco di Settimio Severo e dell’Arco della Concordia.
In base a una versione targata Plutarco indicherebbe il “solco primigenio”, la fossa circolare scavata da Romolo e che doveva costituire il centro geometrico della futura città; secondo un’altra descrizione sarebbe stato il pozzo dove furono gettate le terre dei villaggi che concorsero a creare Roma; ma soprattutto, la più suggestiva testimonianza arrivata fino a noi, ne fa il punto dove sorgerebbe il miglio zero da cui si facevano partire tutte le vie. «Infine la Curia, il vecchio Senato di Roma, che era la chiesa di Sant’Adriano, il Papa se l’è subito ricordato». Una commistione tra Politica e Chiesa che affonda nella notte dei tempi.
R.Tro.

© Copyright Il Messaggero, 10 marzo 2009


Paparatzifan
00venerdì 20 marzo 2009 21:38
Dal blog di Lella...

Tartaruga africana in viaggio con il Papa verso l'Angola

LUANDA, Angola (Reuters)

Papa Benedetto XVI ha avuto un'inusuale compagna di viaggio oggi nel volo dal Camerun all'Angola: una tartaruga.
Poco prima di partire dal Camerun, il Papa ha incontrato un gruppo di Pigmei Baka, cacciatori delle foreste pluviali della regione, che si sono presentati all'ambasciata vaticana nella capitale Yaounde portandogli in dono una tartaruga lunga 30 centimetri.
Caricata a bordo del jet Alitalia in una gabbia di vimini, la tartaruga ha viaggiato in prima classe con l'entourage del Vaticano fino a Luanda senza dare segnali di disagio.
Il Vaticano ha riferito che non è chiaro se l'animale -- che non ha ancora un nome -- rimarrà in Angola o troverà una nuova casa nei giardini vaticani.

© Copyright Reuters


[SM=g7430]

+PetaloNero+
00sabato 21 marzo 2009 01:49
Chantal, la first lady cotonata soccorsa da Ratzinger...
Da "Il Giornale"

È stata protagonista delle giornate camerunensi di Papa Ratzinger. Sempre a fianco del marito, il presidente Paul Biya, con l'immancabile capigliatura foltissima e cotonata, simile alla criniera di un leone, e i tacchi vertiginosi, nonostante sia già naturalmente più alta del presidente consorte.
Chantal, la sorridente «première dame» del Camerun, avvolta in lunghi abiti variopinti, ha presenziato a quasi tutte le tappe della visita di Benedetto XVI a Yaoundé: l'arrivo all'aeroporto, la visita di cortesia, i vespri di mercoledì, la messa di ieri. Durante l'incontro al palazzo presidenziale, si è inginocchiata davanti al Pontefice per una speciale benedizione, e a causa dei tacchi alti e del vestito lungo, non sarebbe più riuscita a rialzarsi, se Ratzinger non le avesse offerto il braccio.

+PetaloNero+
00venerdì 27 marzo 2009 01:36
I parmureli di Bordighera e Sanremo tornano in Vaticano per la Domenica delle Palme

- La tradizione racconta che col provvidenziale grido "Aiga ae corde!" (Acqua alle corde) Bresca interruppe il silenzio imposto durante l’elevazione dell’obelisco in Piazza San Pietro, evitò così una strage di fedeli accorsi per l’occasione



Nell’imminenza dei festeggiamenti per la Domenica delle Palme (domenica 5 aprile) verrà presentato il tradizionale privilegio riservato dal 1586 agli eredi di Capitan Bresca: i Parmureli di Bordighera e Sanremo, che verranno donati al Papa, Cardinali e Vescovi, grazie al Consorzio Il Cammino e al Centro Studi e Ricerche per le Palme, con la compartecipazione della Regione Liguria, della Provincia di Imperia, dei Comuni di Bordighera (Città delle Palme) e Sanremo (Città dei Fiori), e sotto gli auspici della Fondazione Bambino Gesù di Roma.
Quello di portare in Vaticano i parmureli della Riviera dei Fiori in occasione della Domenica delle Palme è un antico privilegio che risale al 1586, quando Papa Sisto V decise di ringraziare in questo modo il sanremese Capitan Bresca. La tradizione racconta che col provvidenziale grido "Aiga ae corde!" (Acqua alle corde) Bresca interruppe il silenzio imposto durante l’elevazione dell’obelisco in Piazza San Pietro: lo slancio del sanremese scongiurò l’eccessivo surriscaldamento delle gomene usate per issare il monolite, evitando così una strage di fedeli accorsi per l’occasione.

Alla conferenza stampa parteciperanno:
S. E. Mons. Alberto Maria Careggio, Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo,
Gianni Giuliano, Presidente Provincia di Imperia,
Luciana Lucianò, Sub-Commissario del Comune di Sanremo,
Giovanni Bosio, Sindaco di Bordighera Città delle Palme,
Marcello Semeria, Centro Studi e Ricerche per le Palme di Sanremo,
Sergio Oderda, Presidente Consorzio Il Cammino.


di Ma. Gu.

www.riviera24.it
+PetaloNero+
00domenica 29 marzo 2009 16:42
NICOLA LEGROTTAGLIE: Ho fatto una promessa

www.libreriadelsanto.it/libri/9788856603958/ho-fatto-una-prome...






+PetaloNero+
00lunedì 30 marzo 2009 16:43
Domenica delle Palme: tornano in Vaticano i “Parmureli" di Bordighera e Sanremo

Sanremo - L’usanza dei fedeli di ornare le Chiese con foglie di palma e innalzarle durante il solenne momento della benedizione nella cerimonia religiosa della Domenica che precede le solennità della Pasqua risale alle più remote tradizioni della Cristianità




Il prossimo 5 aprile, in occasione della Domenica delle Palme, si rinnoverà l’antica tradizione di Capitan Bresca e dei “Parmureli”, le composizioni di foglie di palma intrecciate di Bordighera e Sanremo, che verranno donate al Papa e a Cardinali e Vescovi per la Funzione Religiosa. Nell’imminenza dei festeggiamenti per la Domenica delle Palme (domenica 5 aprile) verrà presentato il tradizionale privilegio riservato dal 1586 agli eredi di Capitan Bresca: i Parmureli di Bordighera e Sanremo, che verranno donati al Papa, Cardinali e Vescovi, grazie al Consorzio Il Cammino e al Centro Studi e Ricerche per le Palme, con la compartecipazione della Regione Liguria, della Provincia di Imperia, dei Comuni di Bordighera (Città delle Palme) e Sanremo (Città dei Fiori), e sotto gli auspici della Fondazione Bambino Gesù.
Le composizioni di palme intrecciate sono dono di due delle più importanti città rivierasche, Sanremo e Bordighera, unite nel corso dei secoli nella perpetuazione di questa tradizione. Anche quest’anno i parmureli saranno benedetti prima della celebrazione della Santa Messa della Domenica delle Palme. Saranno alti 1,5 m. gli oltre 150 parmureli preparati per farne regalo ai Cardinali e ai Vescovi, mentre uno di dimensioni ancor più notevoli sarà donato al Santo Padre. Il parmurelo destinato a Benedetto XVI supererà i 3 m. d’altezza e per realizzarlo due persone lavoreranno per 3 giorni, piegando con cura e maestria le foglie di palma, senza mai utilizzare, così come vuole la tradizione, alcun punto metallico.
I parmureli, con una storia antica, sono conosciuti in tutto il mondo
Quello di portare in Vaticano i parmureli della Riviera dei Fiori in occasione della Domenica delle Palme è un antico privilegio che risale al 1586, quando Papa Sisto V decise di ringraziare in questo modo il sanremese Capitan Bresca. La tradizione racconta che col provvidenziale grido "Aiga ae corde!" (Acqua alle corde) Bresca interruppe il silenzio imposto durante l’elevazione dell’obelisco in Piazza San Pietro: lo slancio del sanremese scongiurò l’eccessivo surriscaldamento delle gomene usate per issare il monolite, evitando così una strage di fedeli accorsi per l’occasione.
Quello per la Domenica delle Palme rappresenta un grosso impegno, ma anche un appuntamento importante per l’energia positiva che anima le attività in onore della ricorrenza: “Siamo contenti, ha sottolineato Claudio Littardi, Presidente del Centro Studi e Ricerche per le Palme, che questa tradizione legata al mito di Capitan Bresca si ripeta come un evento culturale particolarmente prestigioso per il nostro territorio. Questa iniziativa è molto importante anche per la conservazione della tradizione dell’arte dell’intreccio”.
I Parmureli: una tradizione che lega ancor di più Riviera di ponente e Vaticano
L’usanza dei fedeli di ornare le Chiese con foglie di palma e innalzarle durante il solenne momento della benedizione nella cerimonia religiosa della Domenica che precede le solennità della Pasqua risale alle più remote tradizioni della Cristianità. Nella Domenica delle Palme si ricorda l'ingresso trionfale di Gesù nella città di Gerusalemme, sei giorni prima della sua passione: il suo ingresso nella città fu accolto da una folla di gente semplice e di fanciulli, che salutavano il suo passaggio con in mano palme e ulivi in segno di gioia e pace.
Le palme della Riviera dei Fiori (ancora oggi a Bordighera c’è il palmeto più settentrionale d’Europa) divennero protagoniste della Domenica delle Palme grazie allo slancio sincero del Capitano Bresca, presente in Vaticano il giorno in cui vi venne eretto l’obelisco più famoso di Roma Antica, e che consentì di evitare una strage di fedeli, accorsi per l’occasione.
I fatti si riferiscono al 1586, anno in cui, per volere di Papa Sisto V, l'architetto Domenico Fontana collocò in Piazza San Pietro il gigantesco obelisco egizio trasportato a Roma da Caligola nel 39 d.C. Operazione ardita: l'obelisco, che ancor oggi fa bella mostra di sé nel centro della suggestiva piazza, è alto 26 metri e pesa 350 tonnellate. Per l’operazione vennero impiegati, pare, novecento operai, centoquaranta cavalli e quarantaquattro argani.
Il 10 settembre, al momento di issare definitivamente l’obelisco, così come da espressa disposizione del Santo Padre, chiunque avesse osato proferir verbo durante la delicata e rischiosa operazione sarebbe stato condannato alla pena di morte. A un certo punto, però, l’obelisco vacillò pericolosamente – le funi con cui si stava sollevando l’enorme scultura monolitica erano prossime al punto di rottura – e il capitano sanremasco Bresca, incurante della pena di morte certa che l’avrebbe colpito gridò: "Aiga ae corde!" (Acqua alle corde). L’imperioso consiglio del marinaio ligure venne subito accolto dagli ingegneri del Vaticano, e si evitò così il surriscaldamento delle gomene che sostenevano l’obelisco, consentendo di portare a buon fine l’impresa.
Il Papa non punì l’audace capitano Bresca, anzi volle compensarlo accordando a lui e alla sua discendenza il privilegio di poter inviare a Roma i “parmureli” necessari per le feste pasquali in San Pietro.
Da allora, da oltre quattro secoli, le città di Sanremo e Bordighera hanno legato il loro nome alla tradizionale cerimonia della benedizione delle palme, per la domenica che precede la Santa Pasqua.
L’importanza e la considerazione che il Vaticano riservava a questo privilegio assunse anche connotati curiosi. Quando le fronde di palma giungevano a Roma via mare, l’imbarcazione che le trasportava, giunta alla foce del Tevere, innalzava un “parmorelo” sul suo albero maestro. Questa “bandiera” dava alla barca ligure il diritto di precedenza su tutte le altre imbarcazioni, consentendo alle foglie di palma rivierasche di raggiungere il più celermente possibile il Vaticano.


di Carlo De Blasi

diocesi.riviera24.it
+PetaloNero+
00martedì 31 marzo 2009 01:48
Parmureli di Bordighera e Sanremo in Vaticano, Monsignor Careggio: "Momento altamente spirituale"

Sanremo
- "La nostra presenza a Roma domenica 5 aprile, in occasione di una celebrazione così imponente, deve avere un significato spirituale" ha sottolineato il Vescovo di Ventimiglia-Sanremo



diocesi.riviera24.it/articoli/2009/03/30/58240/parmureli-di-bordighera-e-sanremo-in-vaticano-monsignor-careggio-momento-altamente-sp...




Parmureli di Bordighera e Sanremo in Vaticano: l'intervento del Vescovo Careggio. Guarda il video

Sanremo
- L’usanza dei fedeli di ornare le Chiese con foglie di palma e innalzarle durante il solenne momento della benedizione nella cerimonia religiosa della Domenica che precede le solennità della Pasqua risale alle più remote tradizioni della Cristianita


www.riviera24.it/articoli/2009/03/30/58231/parmureli-di-bordighera-e-sanremo-in-vaticano-lintervento-del-vescovo-careggio-guarda-...





Parmureli dal Ponente in Vaticano: parla il consigliere provinciale Andrea Artioli. Guarda il video

Sanremo
- "Capitan Bresca è un classico esempio delle gente ponentina, devota, ma anche pratica, spirituali, ma comunque sia sempre attenti e pronti" ha detto il consigliere Artioli


www.riviera24.it/articoli/2009/03/30/58238/parmureli-dal-ponente-in-vaticano-parla-il-consigliere-provinciale-andrea-artioli-guarda-...





Parmureli di Bordighera e Sanremo in Vaticano: intervento del vice-commissario Lucianò. Guarda video

Sanremo
- Da oltre quattro secoli, le città di Sanremo e Bordighera hanno legato il loro nome alla tradizionale cerimonia della benedizione delle palme, per la domenica che precede la Santa Pasqua



www.riviera24.it/articoli/2009/03/30/58236/parmureli-di-bordighera-e-sanremo-in-vaticano-intervento-del-vice-commissario-luciano-guar...





Parmureli di Bordighera e Sanremo in Vaticano: parla il sindaco Giovanni Bosio. Guarda il video

Sanremo
- I parmureli saranno benedetti prima della celebrazione della Santa Messa. Saranno alti 1,5 m. gli oltre 150 parmureli preparati per farne regalo ai Cardinali e ai Vescovi, mentre uno di 3 metri sarà donato al Santo Padre


www.riviera24.it/articoli/2009/03/30/58234/parmureli-di-bordighera-e-sanremo-in-vaticano-parla-il-sindaco-giovanni-bosio-guarda-...
+PetaloNero+
00giovedì 2 aprile 2009 16:17
Quasi tutti pronti i parmureli che domenica 5 aprile saranno in Vaticano

Bordighera
- Le abili mani di chi tramanda questo importante tradizione stanno lavorando per preparare le ultime foglie di palma intrecciate che venerdì mattina partiranno per la Santa Sede


diocesi.riviera24.it/articoli/2009/04/02/58426/quasi-tutti-pronti-i-parmureli-che-domenica-5-aprile-saranno-in-...



+PetaloNero+
00sabato 4 aprile 2009 01:36
Parmureli di Bordighera e a Sanremo in Vaticano, ascolta l'intervista a Claudio Littardi

Sanremo
- Domenica 5 aprile, anche il Presidente del Centro Studi e Ricerche per le Palme sarà in piazza San Pietro per la Solenne Benedizione delle palme


www.riviera24.it/articoli/2009/04/3/58550/parmureli-di-bordighera-e-a-sanremo-in-vaticano-ascolta-lintervista-a-claudio-...


+PetaloNero+
00domenica 5 aprile 2009 16:20
Donati oltre 200 "parmureli" in Vaticano a cardinali e vescovi e uno particolare al Santo Padre

Sanremo
- Le palme della riviera divennero protagoniste della Domenica delle Palme grazie allo slancio sincero di Capitan Benedetto Bresca, presente in Vaticano il giorno in cui vi venne eretto l’obelisco più famoso di Roma Antica.



www.riviera24.it/articoli/2009/04/05/58633/donati-oltre-200-parmureli-in-vaticano-a-cardinali-e-vescovi-e-uno-particolare-al-san...



Paparatzifan
00lunedì 20 aprile 2009 17:59
Dal blog di Lella...

VATICANO: REGALO PER CARLO E CAMILLA NON SARA' DOCUMENTO SU DIVORZIO

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 20 apr

Il regalo di papa Benedetto XVI a Carlo d'Inghilterra e a sua moglie Camilla non sara' un controverso documento che riafferma la posizione vaticana sul divorzio, come scritto oggi dal quotidiano britannico The Times.
La smentita arriva direttamente dal direttore della Sala Stampa vaticana, p. Federico Lombardi.
Secondo il Times, il pontefice avrebbe offerto in dono all'erede al trono britannico, che come noto e' divorziato e verra' ricevuto in Vaticano lunedi' prossimo, un pregiato facsimile della lettera inviata dai Pari d'Inghilterra a papa Clemente VII per caldeggiare l'annullamento del matrimonio tra Enrico VIII e Caterina d'Aragona.
Di fronte al rifiuto del papa, il re inglese, che voleva sposare Anna Bolena, decidera' quindi di rompere con il Vaticano, provocando lo scisma che ha fatto nascere la Chiesa anglicana. Il regalo, faceva notare il Times, sarebbe stato un modo per ribadire al futuro re divorziato la contrarieta' della Chiesa cattolica nei confronti del divorzio.
Tuttavia, come scrive p. Lombardi al direttore del Times, si tratta di una notizia ''competamente falsa e assolutamente priva di fondamento nei fatti'', aggiungendo che il Vaticano richiede ''un'immediata e inequivocabile smentita''.

© Copyright asp/cam/alf


Paparatzifan
00mercoledì 22 aprile 2009 19:47
Dal blog di Lella...

Papa/ All'udienza indossa kefia palestinese data in regalo

In dono a fine udienza in piazza San Pietro da due giovani

Città del Vaticano, 22 apr. (Apcom)

Due giovani mediorientali hanno regalato al Papa una kefia bianca e nera, copricapo tradizionale della cultura araba, al termine dell'udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro. La ragazza ha allungato la kefia al Pontefice, che l'ha indossata sulle spalle per qualche momento, prima di essere presa dal segretario personale, insieme agli altri oggetti che vengono regalati al Papa a fine udienza.
I due giovani (una ragazza e un ragazzo) che hanno regalato la kefiah al Papa appartengono a un gruppo di 27 pellegrini della parrocchia 'Campo dei pastori' di Betlemme che questa mattina hanno preso parte all'udienza in piazza San Pietro. E proprio a Betlemme, Benedetto XVI farà tappa durante il suo viaggio che dall'8 al 15 maggio lo porterà in Giordania e Israele.


PAPA: PER QUALCHE SECONDO INDOSSA KEFIAH REGALATA DA PELLEGRINI

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 22 apr

Breve siparietto per papa Benedetto XVI questa mattina, che mentre salutava i pellegrini convenuti in piazza San Pietro al termine dell'udienza generale, ha indossato per qualche secondo una kefiah che gli era stata offerta da due ragazzi. Il pontefice ha prima stretto la mano ad un ragazzo, probabilmente medio-orientale, che indossava una kefiah, quindi si e' messo sul collo un'altra kefiah, dai colori bianco e nero, che una ragazza gli ha offerto. Dopo qualche secondo il segretario personale del papa, mons. Georg Gaenswein, ha preso il dono e lo ha messo insieme agli altri che il papa riceve dai pellegrini.


Paparatzifan
00sabato 25 aprile 2009 10:38
Dal blog di Lella...

Torte per il Papa: «Il vostro lavoro è un'arte»

Il dono degli studenti dell'Alberghiero a Benedetto XVI per l'82° compleanno. «Che emozione»

Giovanni Ghisalberti

«Una grande emozione durata pochi secondi, ma intensissima e indescrivibile».
Così Andrea Beretta di Calusco e Luca Angioletti di Bonate Sopra, studenti all'Alberghiero di San Pellegrino, descrivono l'incontro avuto mercoledì scorso con Papa Benedetto XVI, in piazza San Pietro a Roma.
I due diciassettenni, in rappresentanza della scuola della Valle Brembana, hanno donato al Papa due torte, una per l'82° compleanno (che ricorreva il 16 aprile) e una per l'inizio del quinto anno di pontificato (lo scorso 19 aprile).
L'incontro con gli studenti è avvenuto durante l'udienza mattutina delle 10,30, in una piazza San Pietro gremita di fedeli provenienti da tutto il mondo. E tra loro c'erano le tre classi, una sessantina di studenti, dell'istituto alberghiero di San Pellegrino: la quarta A dell'indirizzo ristorativo e le terze A e D di cucina, accompagnate dai docenti di religione don Francesco Mangili (vicario locale di Selvino-Serina) e don Pierangelo Redondi (parroco di Rigosa e Ambriola), di francese Celestino Strano e di matematica Giuseppina Dattilo.
«Eravamo in gita scolastica (i ragazzi sono rientrati nella notte tra il 23 e il 24 aprile, ndr) e insieme alla dirigenza della scuola - spiega don Redondi - si è deciso di inserire nel programma anche l'incontro con Benedetto XVI, visto che il 22 aprile c'era l'udienza pubblica.
Era la prima udienza che il Papa teneva dopo il suo compleanno e l'inizio del quinto anno di pontificato. La piazza era piena di fedeli arrivati dal tutto il mondo e l'emozione dei ragazzi è stata grande.
Il Papa ci ha salutati nel discorso iniziale, citando la nostra scuola insieme ad altri gruppi presenti. Quindi, a conclusione dei saluti, si è avvicinato alle transenne alla sua destra. Qui c'eravamo anche noi, in prima fila». Benedetto XVI, accompagnato dal segretario personale monsignor Georg Gänswein e dal prefetto della casa pontificia monsignor James Harvey, ha iniziato a ricevere i doni da personalità e associazioni italiane e straniere. Tra loro, quindi, i due studenti bergamaschi, rappresentanti dell'Alberghiero di San Pellegrino.
Andrea Beretta e Luca Angioletti, con la divisa da cuochi della scuola, hanno consegnato ciascuno una torta di cioccolato.
«Abbiamo aperto le scatole con i dolci davanti al Papa - racconta Luca Angioletti -. Lui ha apprezzato il nostro dono dicendo che le torte erano belle, ci ha fatto i complimenti, ha detto che il nostro lavoro era come un'arte. Abbiamo ricambiato i ringraziamenti, quindi il suo segretario ha preso in consegna le torte. Sono stati momenti brevissimi, pochi secondi, ma intensissimi. E l'emozione era tanta».
Emozionatissimi erano i due ragazzi che hanno portato le torte ma la gioia è stata grande anche per gli altri studenti che hanno preso parte all'udienza.
«Si sono sentiti citati dal Papa - prosegue don Pierangelo Redondi - e, questo, per loro, è stato bellissimo. I nostri ragazzi hanno capito l'importanza dell'incontro e della persona che avevano davanti, hanno percepito che quello era un momento significativo anche per loro. E ogni gita scolastica, a Roma, dovrebbe includere l'incontro col Papa. Un incontro per il quale dobbiamo ringraziare la nostra preside Silvana Nespoli, che ci ha sempre sostenuto nell'iniziativa, e monsignor Maurizio Malvestiti, capo ufficio della Congregazione per le Chiese orientali».

© Copyright Eco di Bergamo, 25 aprile 2009


[SM=p7856]

Paparatzifan
00sabato 25 aprile 2009 17:23
Da "La Stampa"...

Vaticano eliocentrico nel 2014

22/4/2009

Santa Maria di Galeria, la zona in cui sorgono le antenne di Radio Vaticana, ospiterà una centrale solare, la più grande d'Europa.


Il più piccolo stato del mondo vuole diventare anche il più ecologicamente corretto. E' allo studio un progetto che confermerebbe l'interesse ecologico di Bendetto XVI; e la decisione di porre le fonti di energia solare al centro dei propri programmi. Grazie a questo progetto, che secondo alcuni sarebbe stato già avviato, ma che invece secondo monsignor Renato Boccardo, Segretario del Governatorato è per ora in una fase di progettazione, si arriverebbe ad avere nel 2014 il più grande impianto per l'immagazzinamento di energia solare d'Europa. Una svolta ecologica, quella del Vaticano che è già iniziata con un primo esperimento che ha portato all'installazione di oltre un migliaio di pannelli solari a pochi passi da Piazza San Pietro. Inoltre, per il futuro, la papamobile potrebbe essere convertita all'energia pulita, la stessa che alimenterà un'intera cittadina della Florida. Il progetto, che costerà alle casse dello Stato della Città del Vatiano circa 500 milioni di euro, verrà affidato alla tedesca Solarworld AG, azienda specializzata nella costruzione di pannelli solari, e avrà luogo a nord di Roma, precisamente a Santa Maria di Galeria, ove risiedono le tanto discusse antenne di Radio Vaticana su un terreno di oltre 300 ettari che beneficia dell'extraterritorialità. L'impianto produrrà un quantitativo di energia pari a 100 MegaWatt, necessari non solo a soddisfare il bisogno dell'impianto radio, ma anche dell'intero stato e di circa 40mila abitazioni: il surplus verrà quindi venduto all'Italia. "Siamo dinanzi al tempo di agire" ha detto secondo quanto riporta "Punto Informatico" di Vicenzo Gentile il cardinale Giovanni Lajolo, governatore della Città del Vaticano. "Bisogna fare il possibile per trarre vantaggio dalla crisi economica e sviluppare al meglio le risorse che permettono di sfuttare al meglio queste forme di energia rinnovabile, che a lungo andare porteranno ricavi inestimabili". A dire il vero, non è la prima sortita dello stato pontificio in territorio di energia solare: durante lo scorso anno è stata realizzata la sostituzione della copertura sovrastante l'Auditorium Sala Paolo VI progettato da Pier Luigi Nervi, che ospita sui suoi tetti circa 2400 pannelli solari in grado di produrre energia equivalente all'utilizzo di 80 tonnellate di petrolio. E grazie a una foresta ubicata in Ungheria, dice monsignor Boccardo, il Vaticano è lo Stato più pulito del mondo. Le sue emissioni polluenti vengono compensate dall'ossigeno prodotto dagli alberi regalati al Papa da una fondazione statunitense nel paese est europeo.


Paparatzifan
00martedì 28 aprile 2009 22:56
Dal blog di Lella...

Sisma Abruzzo/ Papa indossa l'elmetto bianco dei vigili del fuoco

Il rientro in Vaticano sempre a bordo dell'auto

Non l'ha indossato per entrare nella Basilica di Collemaggio, pericolante in seguito al terremoto del 6 aprile.
Ma alla fine, il Papa ha messo l'elmetto bianco e giallo dei Vigili del Fuoco. L'ha fatto al termine della cerimonia a Coppito, alla scuola della Guardia di Finanza, a conclusione della visita di circa 3 ore nelle zone terremotate, tra Onna e l'Aquila.
Dopo la recita del Regina Coeli, Ratzinger ha salutato le autorità e una rappresentanza di militari impegnati nell'area del terremoto. Un vigile del fuoco gli ha consegnato l'elmetto e il Papa l'ha messo in testa. Benedetto XVI farà ora rientro in Vaticano, sempre con l'auto e non più con l'elicottero - come inizialmente previsto da programma.

© Copyright Apcom


Paparatzifan
00venerdì 1 maggio 2009 13:36
Dal blog di Lella...

Quella volta che il card. Ratzinger fu fermato senza il visto in aeroporto...

Il Papa ha nominato il nuovo presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, il vescovo (ora arcivescovo) Zygmunt Zimowski (a sinistra nella foto), già suo collaboratore alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Il sito Benoit et moi ha ripubblicato questa intervista del presule polacco, rilasciata nel 2006, in cui ricorda gli anni in cui ebbe a lavorare con l’allora card. Ratzinger. Ringraziamo con profonda gratitudine e riconoscenza la cara Luisa che non solo ci ha segnalato l'intervista, ma si è anche presa cura di tradurne la gran parte, a beneficio di tutti i lettori italiani. Grazie, Luisa.


-Eccellenza, lei è senza dubbio il polacco che conosce meglio Benedetto XVI. Quanto tempo avete lavorato insieme alla CDF?

Diciannove anni e 15 giorni. E' quel che lo Stato della Città del Vaticano ha calcolato per il mio trattamento pensionistico, che riceverò dopo il mio 75o compleanno. Io spero di vivere ancora altrettanto (ride)

-Quando lo ha incontrato per la prima volta?

Nell`autunno 1975. Il vescovo di Innsbruck celebrava il trentesimo anniversario della sua ordinazione episcopale e aveva invitato il cardinale Ratzinger, allora arcivescovo di Monaco per tenere l’omelia.
Mi ricordo dei suoi gesti, come la sua omelia scorreva fluida, i fedeli lo ascoltavano la bocca aperta. Ho osservato allora che Joseph Ratzinger è non solo un teologo ma anche un pastore. Ho visto la sua umiltà. E questa prima impressione resterà con me per sempre [..]
Ho cominciato a lavorare alla CDF nel 1983. C’è un proverbio che dice: “la sorte è cascata su Matteo”. Ho dapprima rifiutato dicendo che non avevo studiato a Roma che la Curia Romana mi era sconosciuta ma l’arcivescovo Ablewitz sorridendo mi disse "è meglio che non ci siano bagagli (del passato)”
Dopo fu la routine, il lavoro quotidiano accanto a questo grande uomo. I membri della Congregazione hanno sempre pensato che Ratzinger era un grande uomo di Chiesa. Siamo stati affascinati dalla sua semplicità, la sua bontà, la sua apertura.

-Questo contraddice l`immagine dei media: il panzercardinal, Ratzinger così riservato miracolosamente trasformato in un sorridente Benedetto XVI?

Sì ho letto questa opinione. È un grosso malinteso. Il cardinale è sempre stato un uomo sorridente, gioioso, dolce. Era timido, ma quando, dopo aver passato l`ostacolo della timidezza, si avvicinava , si impegnava a fondo.

-Era un panzercardinal?

Sì, quando si trattava della fede. San Paolo scrive che dobbiamo avere un`armatura di fede. È stato fermo e uomo di decisione, perchè durante 23 anni come prefetto doveva decidere in materia di fede e morale. Ma è sempre stato accanto a Giovanni Paolo II.
Ho notato che i media quando avevano paura di attaccare direttamente il Papa molto spesso attaccavano al suo posto il cardinale Ratzinger.

- Questo lo imbarazzava?

Più c’erano critiche e più era calmo. Paradossalmente. È un uomo di preghiera. Ha sempre sottolineato che sono la verità, la pienezza della fede che contano.

-Quali sono i documenti che hanno provocato le critiche le più violente?

Per esempio i due documenti univoci - sulla teologia della liberazione e la Dominus Jesus, nel 2000. Io mi ricordo che ebbi una cena tête-à-tête con Giovanni Paolo II - Mons. Dziswisz era in missione da qualche parte - e il S. Padre mi ha parlato di quei documenti. Ha detto che la teologia della liberazione aveva solamente una dimensione orizzontale, che non aveva riferimenti a Dio. Ha aggiunto: "Io so perché i comunisti mi odiano tanto". Ha sbottonato tre bottoni della sua talare bianca e ha sorriso: "Perché io conosco l'interno"

-E Dominus Jesus? I media hanno spesso scritto che si trattava di un documento scritto in opposizione a Giovanni Paolo II...

Non è affatto vero! Il Papa aspettava veramente questo documento. Gli ha consacarato diverse meditazioni all`Angelus. Certe persone hanno voluto ostinatamente provare che il cardinale aveva cercato di spingere il documento.
Tuttavia, ogni documento della Congregazione per la Dottrina della Fede ha qualcosa di un Credo, è ratificato dal Papa.
I media hanno voluto mettere il cardinale in conflitto con il Papa. Ma io li vedo ancora insieme, hanno sempre seguito una strada comune [..] Sono sempre stati vicini l`uno all`altro.
In occasione della Dominus Jesus, certi hanno anche voluto mettere in opposizione due cardinali tedeschi, Ratzinger e Kasper, responsabile dell’unità dei cristiani, ma non ci sono riusciti.

- Eccellenza, Lei ha insistito sulla semplicità del suo superiore. La vostra conversazione circa la sua ordinazione episcopale è diventata quasi un aneddoto.

Quando ho accettato la nomina per iscritto come vescovo di Radom, sono andato dal card. Ratzinger. Nel corso della conversazione, mi sono alzato di improvviso, mi ha guardato con aria un po’ perplessa, e gli ho detto: "Durante tutti questi giorni non ho mai domandato nulla, ma ora vi domando, Signor Cardinale, di ordinarmi vescovo." E’ rimasto sorpreso. Mi ha guardato e mi ha risposto: "Non sono degno".

E io ho detto: "No, sono io che non sono degno".

"Se nessuno di noi è degno, allora facciamolo", ha risposto sorridendo.
E poi ha chiesto: "Ma in che lingua? Io non conosco il polacco".
Io ho proposto il latino. E ha risposto: "Che cosa dirà la gente di Radom? Ci devono comprendere". "Prepareremo dei libretti con le traduzioni", gli ho risposto.

- Una prova di grande intuizione sacerdotale.

Sì. Conosco parecchi altri esempi dell’umiltà del cardinale. Venti collaboratori della Congregazione per la Dottrina della Fede hanno preso lo stesso aereo per Radom, per la mia ordinazione. Quando ho proposto al cardinale un posto in classe affari, ha rifiutato. "Mi siederò con gli altri", ha risposto.
Poi, sull’aereo, gli hanno offerto un posto in classe affari, ma ha nuovamente rifiutato. Il volo è stato ritardato di un’ora, ma lui era in piedi ad aspettare umilmente. Molto edificante per noi.
Un altro aneddoto. L’episcopato americano aveva invitato il card. Ratzinger negli Stati Uniti. Padre Thomas, l’americano che organizzava questo viaggio, non ha pensato di procurarsi un visto per il cardinale. Sono atterrati a New York. Il Padre Thomas è passato dall’uscita per i cittadini americani, e il cardinale è rimasto pazientemente in piedi nella fila d’attesa per gli stranieri. Il Padre Thomas è andato a prendere i bagagli e il cardinale attendeva. Un quarto d’ora, mezz’ora, anche più. Alla fine è arrivato allo sportello di immigrazione. Ha dato all’agente il suo passaporto dello Stato della Città del Vaticano.
L’agente l’ha scrutato e gli ha chiesto quale fosse il motivo della sua visita: affari o piacere? Sorpreso, ha sorriso: "Non lo so...". L’agente d’immigrazione gli ha dichiarato: "Non posso lasciarla passare, padre, non ha il visto". Egli ha preso il suo passaporto tedesco, ma l’agente ha risposto: "Comunque le serve un visto". Il cardinale aspettava umilmente davanti allo sportello. Il Padre Thomas ha visto da lontano che c’era qualche problema e ha gridato: "Lo sa che quest’uomo è il cardinale Ratzinger?" E l’agente ha risposto: "Ma se non ha il visto...".
Il P. Thomas ha tempestato i responsabili dell’aeroporto e il cardinale ha ottenuto un visto di 30 giorni. Ha visitato diverse diocesi, fatto delle predicazioni. Nel corso della sua ultima riunione a Filadelfia ha riferito questa storia. Alla fine, ha aggiunto: "Ora so la ragione della mia visita: si trattava di un viaggio d’affari e di piacere". Tutti si sono messi a ridere.

- Avete fatto vacanze insieme?

Sì, una volta siamo stati una settimana in Sudtirolo (Bressanone). Abbiamo fatto passeggiate in montagna. Camminate non molto difficili, ma abbiamo camminato parecchio. La nonna del cardinale era sudtirolese, così si è riempito del paesaggio, l’ha ammirato.
Un’altra volta, abbiamo fatto un viaggio in Abruzzo. Mi ricordo bene che abbiamo incontrato un pastore. Un uomo semplice, non rasato, con il suo gregge. Gli si è avvicinato. Hanno cominciato a parlare. E allora ho avuto un’idea luminosa: devo fare una foto, perché si tratta di una riunione di due pastori!
[..]

– E come pregava il card. Ratzinger?

E’ uomo di profonda preghiera. Ho notato che amava soprattutto la preghiera dei salmi. Si fermava spesso, assorbito nella preghiera del breviario.
Diceva messa ogni mattina. La sola persona che vi partecipasse (all’inizio) era sua sorella: una donna semplice, modesta. Mi ricordo come si prendeva cura di lei, conducendola per Roma. La sua morte improvvisa è stato un grande shock per lui. Ella era andata alle tombe di famiglia ed è morta improvvisamente (il 2 novembre 1991 n.d.t.). L’ha sopportato con grande fede – dopo tutto aveva scritto un libro sull’escatologia – ma si è ben visto quanto ha sofferto.
[..]

- E come se la cava Benedetto XVI – un intellettuale timido, un topo di biblioteca - con la folla?

L’ho visto all’opera a Colonia. Sono rimasto commosso. Mi sono detto: "Oh, signor cardinale, che cosa le è successo?". Sono stato toccato quando l’ho visto, un uomo di grande delicatezza, predicare a più di un milione di pellegrini. Si tratta di una situazione nuova: il cardinale, quand’era prefetto, non poteva carezzare i bambini in piazza S. Pietro, perché si diceva che avrebbe fatto concorrenza al Papa. Ha fatto fedelmente solo quello che ci si aspettava da lui. Ma a Colonia, ho visto la potenza dello Spirito Santo. Come 2000 anni fa, quando ha ‘scosso’ gli Apostoli, oggi scuote questo teologo di grande modestia.
Quel che è interessante, è che Benedetto XVI ha parlato ad ogni nazione dei suoi problemi: ai Francesi ha parlato della messa domenicale, agli Italiani del Catechismo della Chiesa, ha ringraziato i Polacchi per il loro attaccamento alla fede. A Colonia, non ho visto un intellettuale pieno di modestia. Ho visto un profeta.

da Messainlatino.it


BELLISSIMA E SIMPATICISSIMA!!!!! [SM=g9433]

PS: C'è un errore: Nel 1975 Ratzi non era cardinale.


+PetaloNero+
00martedì 19 maggio 2009 16:02
Il cardinal Bertone «convoca» Lippi...

Che il calcio sia una fede, lui, in fatto di fede, espertissimo, lo sa eccome. Lo juventino Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano e grande appassionato di cose pallonare, ha inviato la convocazione. Guarda caso a un altro juventino: Marcello Lippi, uno che di pallone se ne intende, invitato alla chiusura del campionato di calcio per sacerdoti e seminaristi. Certo di pescare qualche asso, il cardinale ha convocato Lippi per il 26 quando si «celebra» la chiusura della Clericus cup con i 386 calciatori delle 16 squadre del campionato vaticano. Settantadue gli atleti italiani, battuti in fatto di bravura, dai brasiliani (rieccoli!) e, a sorpresa, dai ruandesi.
+PetaloNero+
00sabato 23 maggio 2009 15:58
Finale della Clericus Cup: vincono i neocatecumenali del Redemptoris Mater


Si è conclusa 1 a 0 la Finale della Clericus Cup, il campionato di calcio per religiosi e seminaristi di tutto il mondo organizzato dal Centro Sportivo Italiano. Palla gol per Davide Tisato, numero 17 giallo-blu, il capitano veronese della squadra neocatecumenale del Redemptoris Mater: doveva entrare nelle giovanili del Chievo, ma poi è arrivata la vocazione. Dal bordo campo, mons. Claudiano Strazzari, rettore del Redemptoris Mater non ha esitato, alla conclusione del match, a stringere tra le mani la Coppa con il Saturno. I North American Martyrs hanno dovuto assaporare una doppia sconfitta: il secondo posto in classifica e la perdita del titolo di capocannoniere della Clericus Cup 2009. Fine di un sogno per Joao Kalevski, bomber brasiliano dei North American Martyrs che, con 11 reti, sperava oggi di sorpassare il rwandese Edouard Sinayoby del Collegio San Paolo, fermo a 12 segnature. Al terzo posto il Mater Ecclesiae che ha battuto per 2 a 0 il Collegio Urbano. Al termine del match, alla presenza dei quattro rettori dei seminari finalisti si sono svolte le premiazioni che quest’anno vogliono onorare l’Anno Paolino indetto da Benedetto XVI per ricordare il bimillenario dell’Apostolo delle Genti. Premiati anche alcuni sacerdoti, allenatori e calciatori per il merito di aver incarnato le quattro virtù cardinali: il premio “prudenza” è stato consegnato al portiere del North American Martyrs, Gannon Jones; “fortezza” al centrocampista messicano del Mater Ecclesiae Rodolfo Garcia; “giustizia” all’allenatore del Collegio San Paolo Don Simone Kim; “temperanza” all’allenatore e giocatore del Collegio Urbano e vice-rettore del Pontificio Collegio Urbano, don Emile Tibongue. Sono 386 i religiosi e i seminaristi coinvolti nell’edizione 2009 della Clericus Cup, provenienti da 69 Paesi dei cinque continenti. Gli italiani sono i campioni di presenze, con 72 atleti, seguiti dai messicani con 46, dagli statunitensi con 21, seguiti infine da colombiani e brasiliani. (A.D.G.)


Radio Vaticana
+PetaloNero+
00lunedì 1 giugno 2009 17:42
Che tempo fa nella Città del Vaticano?



CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 1° giugno 2009 (ZENIT.org).- Il servizio meteorologico fruibile dal portale istituzionale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano www.vaticanstate.va permette una semplice ed esaustiva misurazione delle principali componenti atmosferiche.

Le informazioni disponibili sono diverse: dalla temperatura attuale alla velocità del vento, passando per la rilevazione della pressione atmosferica e della quantità di pioggia caduta.

Il servizio permette inoltre di accedere ad una serie di grafici che mostrano l'andamento delle rilevazioni presentate su un sistema cartesiano, con una proiezione variabile dei dati, dal piano giornaliero a quello mensile o annuale.

Le prospettive future prevedono, oltre ad una calibratura sempre più precisa della stazione meteo, l'aggiunta di ulteriori dati statistici come pure l'agganciamento ad un servizio di rilevazione video, peraltro già in parte disponibile grazie alle 6 webcam presenti.

La stazione è stata installata sul tetto del Palazzo del Governatorato, nel cuore dello Stato della Città del Vaticano.
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