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Le vacanze

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2012 17:01
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20/01/2009 21:58
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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
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Da Petrus

E’ ufficiale: il Santo Padre tornerà a trascorrere le vacanze estive a Les Combes. Massima soddisfazione dalle Autorità locali civili e religiose: “Gli garantiremo sicurezza e riposo”



CITTA’ DEL VATICANO - La diocesi di Aosta ha confermato il ritorno di Benedetto XVI in Valle d'Aosta per il riposo estivo. "Il Santo Padre, accettando l'invito rivoltogli lo scorso mese di dicembre - si legge in una nota diffusa dalla Curia -, trascorrera' nel prossimo mese di luglio un breve periodo di vacanza nella localita' di Les Combes nel comune di Introd". La decisione del Papa, che effettuera' le sue vacanze dal 13 al 27 luglio, e' stata accolta con molta soddisfazione da parte del presidente della Regione, Augusto Rollandin, che aveva gia' organizzato nel settembre del 1986 la visita apostolica di Giovanni Paolo II e, nel luglio del 1989, aveva contributo all'organizzazione del primo soggiorno del Santo Padre a Les Combes: "Ho appreso con grande soddisfazione che il Pontefice sara' di nuovo tra noi quest'estate - dichiara il presidente della Regione -. Come sempre, la Valle d'Aosta lo sapra' accogliere con affetto e discrezione, rispettando prima di tutto il suo desiderio di riposarsi tra le nostre montagne". Obiettivo identico da parte del sindaco di Introd, Osvaldo Naudin: "Non ci puo' essere altro che una grande contentezza da parte nostra, sia del Comune e sia della popolazione - commenta il primo cittadino -. Ci auguriamo che questo soggiorno rispecchi gli altri e garantiamo che fin d'ora ce la metteremo tutta per fare in modo che queste vacanze siano all'insegna del riposo, della riservatezza e della preghiera, come sicuramente e' quello che il Papa desidera". A differenza delle precedenti vacanze, quelle del 2005 (Lorenzago di Cadore) e del 2006 (Bressanone), Benedetto XVI passera' qualche giorno di ferie anche in Canavese, probabilmente ad Ivrea: dei due "Angelus" che verranno organizzati durante le vacanze, le domeniche 19 e 26 luglio, non si sa ancora quale dei due si terra' a Les Combes.



05/06/2009 15:55
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COMUNICATO DELLA PREFETTURA DELLA CASA PONTIFICIA

Da lunedì 13 a mercoledì 29 luglio il Santo Padre trascorrerà un periodo di riposo in Valle d’Aosta, nella residenza di Les Combes di Introd.

Domenica 19 luglio, alle ore 12, il Santo Padre guiderà la preghiera mariana dell’Angelus in Piazza Ruggia, davanti alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore, in Romano Canavese, in diocesi di Ivrea.

Domenica 26 luglio la recita dell’Angelus alle ore 12 avverrà dalla residenza di Les Combes.

Nel mese di luglio vengono quindi sospese le Udienze generali dei mercoledì 15, 22 e 29.

Al rientro dalla Valle d’Aosta, il Santo Padre si trasferisce nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.

Nel periodo estivo sono sospese tutte le Udienze private e speciali.

Le Udienze generali riprenderanno regolarmente da mercoledì 5 agosto.

Nelle domeniche e nelle solennità del periodo estivo la recita dell’Angelus avrà luogo nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.







Dal 13 al 29 luglio, il Papa sarà a Les Combes, in Valle d'Aosta, per un periodo di riposo

La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto oggi che Benedetto XVI trascorrerà un periodo di riposo presso la località valdostana di Les Combes di Introd dal 13 al 29 luglio. Domenica 19, il Papa terrà l’Angelus nella località di Romano Canavese, nella diocesi piemontese di Ivrea. La recita della preghiera mariana avverrà davanti alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore. La domenica successiva, 26 luglio, la recita dell’Angelus avverrà invece a Les Combes. Nel mese di luglio vengono sospese le udienze generali dei mercoledì 15, 22 e 29, che riprenderanno regolarmente dal 5 agosto. Nel periodo estivo saranno inoltre sospese tutte le udienze private e speciali. Al rientro dalla Valle d’Aosta, Benedetto XVI si trasferirà nel Palazzo pontificio di Castel Gandolfo, da dove guiderà la recita dell’Angelus domenicale e nelle Solennità.



Radio Vaticana

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Dal blog di Lella...

ASSIEME A PIETRO

Benedetto XVI dal 13 al 29 luglio prossimi sarà a Les Combes di Introd per un periodo di riposo.

Il vescovo di Aosta Anfossi: la sua presenza tra noi, una grande grazia

In Valle d’Aosta le vacanze del Papa

DA ROMA

SALVATORE MAZZA

Tornerà in Valle d’Aosta, Benedetto XVI.
La Sala Stampa della Santa Sede ha infatti confermato ufficialmente ieri che papa Ratzinger trascorrerà il consueto periodo di riposto estivo «nella residenza di Les Combes a Introd, dal 13 al 29 luglio prossimi».
Domenica 19 luglio, alle ore 12, «il Santo Padre – si legge nella nota diffusa dalla Prefettura della Casa pontificia – guiderà la preghiera mariana dell’Angelus in Piazza Ruggia, davanti alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore, in Romano Canavese, in diocesi di Ivrea», paese natale del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. La domenica successiva, 26 luglio, invece, «la recita dell’Angelus alle ore 12 avverrà dalla residenza di Les Combes. Nel mese di luglio – prosegue la stessa nota – vengono quindi sospese le Udienze generali dei mercoledì 15, 22 e 29. Al rientro dalla Valle d’Aosta, il Santo Padre si trasferisce nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.
Nel periodo estivo sono sospese tutte le Udienze private e speciali. Le Udienze generali riprenderanno regolarmente da mercoledì 5 agosto. Nelle domeniche e nelle solennità del periodo estivo la recita dell’Angelus avrà luogo nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo». Per Benedetto XVI quello del prossimo luglio sarà il terzo soggiorno in Valle d’Aosta, dopo quelli del 2005 e del 2006, mentre nel 2007 è stato a Lorenzago di Cadore e, lo scorso anno, a Bressanone, ospite dello stesso Seminario diocesano in cui già s’era recato diverse volte in passato, prima di diventare Papa.
«Siamo molto lieti che il Santo Padre Benedetto XVI ritorni per la terza volta in Valle d’Aosta. – ha detto il vescovo di Aosta monsignor Giuseppe Anfossi –.
Consideriamo il suo soggiorno una grande grazia e ci premureremo di creare tutte le condizioni migliori per assicurare al Santo Padre un sereno periodo di riposo. La comunità – ha aggiunto il presule – ricorda fin d’ora nella preghiera Benedetto XVI e lo ricorderà in modo particolare nella festa dei Santi Pietro e Paolo del prossimo 29 giugno».
Papa Ratzinger risiederà nel piccolo chalet che già conosce, immerso in un parco naturale con una vista che spazia dal Monte Bianco al Monte Rosa, e con alle spalle il parco del Gran Paradiso. Un luogo assolutamente riservato, a cinquecento metri dalla frazioncina di Les Combes, da dove se lo vorrà il Pontefice potrà compiere passeggiate senza dover transitare per luoghi abitati. Lo chalet, che sorge a pochi passi dalla colonia dei salesiani di Torino, è lo stesso che aveva ospitato gli ultimi due – dei dieci totali – soggiorni trascorsi in Valle da Giovanni Paolo II: è una tipica abitazione in legno con il tetto di ardesia, su due piani collegati con una scala e un piccolo ascensore. La camera del Papa è al primo piano, con un balconcino affacciato direttamente sul Bianco, mentre al pianterreno, dal 2005, nel soggiorno è stato messo anche un pianoforte perché Benedetto XVI possa coltivare il suo passatempo preferito. Ad accoglierlo sarà ancora il sindaco Osvaldo Naudin, ospite di tutti e tredici le cosiddette «vacanze papali» che, come sempre, si svolgeranno in modo strettissimamente «privato».
Unici momenti pubblici previsti saranno, come comunicato dalla Prefettura della Casa pontificia, i due Angelus che cadranno nelle domeniche che Benedetto XVI trascorrerà in Valle d’Aosta, con la 'digressione' in Piemonte del 19 in omaggio al suo primo collaboratore. Il 26 invece saranno i fedeli della valle – negli anni scorsi sono stati fino a settemila – a salire fino al campo sportivo confinante con lo chalet, per salutare il Papa all’antivigilia della sua partenza.

© Copyright Avvenire, 6 giugno 2009


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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
09/06/2009 20:49
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La visita del Papa: “un regalo al Canavese”

di Marco Campagnolo

“Un regalo”. Così nel comunicato stampa diffuso dalla Diocesi di Ivrea, monsignor Arrigo Miglio definisce la visita del Papa il prossimo 19 luglio a Romano: «Grazie Santo Padre – scrive il vescovo eporediese – per volerci regalare un giorno della Sua vacanza».

“Un regalo ai romanesi” ha definito la visita del Papa anche Peleszyk Gacek, parroco della cittadina del cardinal Tarcisio Bertone, ieri, durante la conferenza stampa in Curia, durante la quale si è dato conto delle, fino ad ora, poche cose che si sanno per certo.
«La visita sarà solo a Romano e di massimo qualche ora – ha spiegato il Vicario Generale Don Silvio Faga –. Alle 12 il Santo Padre terrà l’Angelus in mondo visione. Prima dell’arrivo del pontefice sarà il Segretario di Stato Cardinal Bertone a celebrare la santa Messa per i propri concittadini, alle 10 e dallo stesso palco che occuperà poi Benedetto XVI. Ci auguriamo che anche la messa del ”nostro” Bertone venga trasmessa in diretta».
Il Papa arriverà da Aosta in elicottero, ma ancora non si sa a che ora con precisione, ne’ dove atterrerà. Anche il percorso per arrivare di fronte alla Chiesa parrocchiale non è ancora certo, anche se, si faceva notare ieri, che non essendo Romano una metropoli non sono poi tante le alternative.
E anche se una buona parte dell’organizzazione dell’evento sarà di competenza degli organi centrali (Vaticano e, per la sicurezza, l’Ispettorato della Polizia presso la Santa Sede) anche la macchina organizzativa locale si appresta a mettersi in moto. Il Vicario generale ha infatti assicurato che entro la prossima settimana si insedierà il Comitato organizzatore. Attualmente, a differenza di quanto è stato pubblicato su alcuna stampa locale lo scorso lunedì, non sono ancora stati decisi i componenti, che è però presumibile includeranno i vertici della Diocesi, del Comune e della Pubblica Sicurezza locale.
Ma anche se la soddisfazione di avere nuovamente un Papa in Canavese (dopo la storica visita di Giovanni Paolo II nel 1990) era ieri palpabile in Diocesi, nessuno si nascondeva le difficoltà di questo incontro.
«La visita – spiegava ieri don Faga – non è una visita alla Diocesi, ma alla parrocchia di Romano, come segno di stima e di affetto verso il cardinal Bertone». Questo significa che l’Angelus verrà recitato di fronte alla chiesa parrocchiale, in una piazza che potrà contenere pochi fedeli.
«Non sappiamo ancora come potremo organizzarci – è stato annunciato -. Probabilmente sarà necessario predisporre dei maxi-schermi in altre piazze. Ma sicuramente dovremo creare una sorta di “servizio prenotazione” per sapere quante sono e chi sono le persone che vorranno assistere. Non è ancora ufficiale, ma quasi sicuramente per fare questo “censimento” ci appoggeremo direttamente alle parrocchie».
La Diocesi chiederà comunque a tutti i parroci di non celebrare le messe di mezza mattina la domenica della visita, in modo tale che chi ha il desiderio di essere presente, sacerdoti in primis, possa esserlo.
Per quanto riguarda i costi della visita alla Diocesi ci tengono a precisare che non saranno alti: «Non occorrono molte cose. La spesa maggiore sarà la costruzione del piccolo palco necessario per Messa e Angelus – ha spiegato il Vicario -. Come Diocesi non abbiamo intenzione di spendere tanti soldi, tanto più che in questo periodo non sarebbe proprio il caso».

www.localport.it/eventi/notizie/notizie_espansa.asp?N=47142


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12/07/2009 16:17
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«Che emozione incontrare il Papa sui nostri monti»

L'intervistaIl sindaco di Les Combes «Tutto pronto per l'arrivo di Ratzinger»



Non mi aspettavo un Papa montanaro. Come tanti, lo ritenevo inavvicinabile. Si rivelò invece curioso. Voleva conoscere al gente, la cultura, le tradizioni. Un feeling che è durato anni e che si è consolidato nel tempo. Le montagne della Valle d'Aosta gli facevano sobbalzare il cuore come i monti Tatra. Le montagne - disse una volta Giovanni Paolo II - sono una sfida: Osvaldo Naudin racconta il grande Papa con la voce increspata dall'emozione. Da trent'anni è primo cittadino di Introd, un pugno di case (610 abitanti) a mille metri di altezza e una frazione, Les Combes, (1300 metri), che ospiterà, a partire dal 13 luglio fino al 29 luglio, un altro Papa. Per dieci volte Giovanni Paolo II e per la terza volta Benedetto XVI. Sulle dita di una mano sola gli appuntamenti ufficiali, come l'Angelus recitato a Romano Canavese il 19 luglio, paese natale del Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone e il 26 luglio a Les Combes; incontro col clero per ricordare sant'Anselmo d'Aosta. Un «Vaticano fra le Alpi» o ad alta quota, di rara, commovente bellezza. I massicci del Bianco, del Rosa, del Gran Paradiso, le vallate che si perdono nei ghiacciai, le morene e le mulattiere, gli alpeggi, le edicole votive e le cappelline. Naudin è uomo di poche parole e di profondi silenzi. Pensionato, è presidente della Comunità del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Ma non sta nella pelle, ora che il mondo punterà di nuovo (e inaspettatamente) i riflettori su di lui e sulla sua comunità. Caro sindaco, chi invitò per la prima volta Giovanni Paolo II in Valle d'Aosta ? «Nel 1986 il Papa venne in visita pastorale da noi e fu subito colpito dalla bellezza della natura. La guardava come se esprimesse una teologia della montagna. Il Papa mistico e il riposo d'alta montagna. E poi la riservatezza come tratto distintivo dell'accoglienza valdostana. Nel 1989 il sopralluogo fu fatto dal segretario del Papa, monsignor Stanislao Dziwisz, dal capo della vigilanza vaticana, il commendator Camillo Cibin e da Alberto Maria Carreggio, oggi vescovo di Sanremo. Diverse erano le località candidate e tutte molto più conosciute della nostra come Cogne o la Val d'Ayas». E la scelta cadde su Introd… «Sì, per la tipologia, la scarsa presenza di turisti, due sole strade d'accesso, il panorama mozzafiato, l'isolamento della villetta che avrebbe dovuto ospitare il pontefice». La ricordo perfettamente. Anche se nel 2000 ne avete costruita un'altra. «Non a grande distanza dalla prima. Sul terreno dei salesiani. L'abbiamo fatta costruire a tempi record. È un pianterreno col sottotetto. Ottanta metri quadrati. Al piano terra la cucina, un salotto e due camere da letto per le suore o, nel caso di Papa Benedetto, per le laiche consacrate che l'accudiscono. Al secondo piano una cappellina, un soggiorno-studio, servizi e due camere da letto: una per il Papa, l'altra per il segretario particolare, monsignor Georg Ganswein». Quando c'è il Papa, voi lo trattate come un vicino di casa. Uno a cui si possono fare dei doni. «I nostri regali sono i frutti della terra. Verdure fresche, frutta, vini della valle. Giovanni Paolo II gustava volentieri la gastronomia locale». Lei cucinava per Giovanni Paolo II? «Il 14 luglio, festa di San Camillo, cucinavo per gli uomini della vigilanza. Papa Wojtyla non disdegnava di farci visita e di partecipare a queste feste familiari e con allegria assaggiava un po' di tutto. Selvaggina, camoscio "in civet", capriolo, lepre, capretto nostrano». La sua specialità? «L'agnello al forno con timo di montagna e genepy e bacche di ginepro selvatiche. Come dolce la mia specialità era la panna montata con grappa locale e succo di fragola». Papa Wojtyla apprezzava i vini? «Specialmente il rosso rubino di Arvier ed il Torret. Poco il bianco. Una volta assaggiò anche carne di stambecco. È proibito cacciarlo, come lei sa. Fu una eccezione, perchè quello stambecco l'avevamo comprato. Il Papa, però, me lo fece subito notare e simpaticamente mi rimproverò di avergli cucinato una carne proibita». Questo singolarissimo legame d'amicizia e di affetto è proseguito anche a Roma… «Giovanni Paolo II non ci ha mai negato un'udienza in Vaticano. E così, io e il mio Consiglio Comunale, quasi come Capi di Stato, venivamo ricevuti nel suo appartamento nel Palazzo Apostolico ed avevamo il privilegio di partecipare alla messa che celebrava nella cappella privata». C'è una battuta che non ha dimenticato? «Atterrato in elicottero sotto il diluvio una volta mi disse: Stesso Papa, stesso sindaco. Io sono arrossito mentre lui rideva divertito». Gli avete anche dedicato un museo? «Lui ancora vivente. Nel 1996 ha inaugurato il "Museo Giovanni Paolo II" a Les Combes. Era un omaggio affettuoso. Lettere, francobolli, regali che facevamo al Papa globe-trotter, e che lui ci spediva su, perché quel museo fosse qualcosa di vivente, si arricchisse sempre di più. Nei suoi pensieri c'erano i problemi e i drammi del pianeta. Oso pensare che un piccolissimo spazio fosse occupato anche da noi». L'ha visto per l'ultima volta nel 2004 «Papa Wojtyla sembrava consapevole che sarebbe stata l'ultima. Così come l'ultimo sguardo fu per la catena di montagne del Grand Jorasses. È una vacanza che mi è rimasta impressa nell'animo. Anch'io ho vegliato, con una folla sterminata, in Piazza San Pietro. Era il primo aprile 2005. Il giorno dopo sarebbe salito in cielo». «A contatto con la montagna, la persona ritrova la sua giusta dimensione, si riscopre creatura piccola ma al tempo stesso unica, capace di Dio perché interiormente aperta all'Infinito». È una frase dell'Angelus pronunciato da Benedetto XVI a Les Combes. Era il 17 luglio 2005. Era il secondo Papa della sua vita da sindaco. «Mah, vede. Ci piace pensare che Benedetto XVI a Les Combes voglia sentire ancor di piu' la vicinanza di Giovanni Paolo II» Come è stato il primo incontro? «Era un Papa serio, composto, concentrato. Poi, pian piano, si è sciolto e si è dimostrato sensibile e gentile. È stato per noi una grande sorpresa. Nel 2007 Benedetto XVI ha trascorso le sue vacanze a Lorenzago di Cadore, nel 2008 a Bressanone. Sembravamo tagliati fuori, non ci siamo però persi d'animo e siamo tornati alla carica. "Non arrendetevi" ci hanno detto il segretario, monsignor Georg, e il capo della vigilanza vaticana, Domenico Giani. Ho capito che c'era qualche speranza. Nell'aprile di quest'anno l'annuncio del vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi, che il Papa sarebbe tornato da noi». Come vi siete preparati? «Sappiamo che il Santo Padre, a differenza del suo predecessore, fa brevi camminate attorno alla sua villetta. All'imbrunire, quando la natura imbevuta di luce si prepara al riposo. È un momento magico. Gli abbiamo sistemato i sentieri fra i boschi. Abbiamo dato una mano al restyling della natura che Benedetto XVI sente come tempio di Dio». È un intellettuale, Joseph Ratzinger. Non la spaventa un po'? «Un grande intellettuale che apprezza le parole dette col cuore e con semplicità. È un Papa che sa cogliere ogni sfumatura, che sa essere anche Papa di popolo». Cosa vorrebbe dirgli? «Che il mondo ha bisogno di lui. E la sua terza enciclica ne è la dimostrazione. Ha trascorso un anno complicato e difficile. Ha diritto ad un pontificato sereno».


iltempo.ilsole24ore.com

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Il Pontefice inizierà questo lunedì le sue vacanze sulle Alpi
Tornerà a Castel Gandolfo il 29 luglio


CITTA' DEL VATICANO, domenica, 12 luglio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI inizierà questo lunedì le sue due settimane di vacanze annuali, nella località di Les Combes di Introd, in Valle d'Aosta.

Prima di lasciare Roma, questa domenica il Pontefice ha chiesto ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro per recitare l'Angelus di accompagnarlo con la preghiera in questi giorni.

"La preghiera non conosce distanze e separazioni: dovunque siamo, essa fa di noi un cuore solo e un'anima sola", ha spiegato parlando dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano.

"A proposito di partenze, colgo l'occasione per ribadire ancora una volta il dovere per tutti della prudenza nella guida e del rispetto delle norme del codice stradale. Una buona vacanza inizia proprio da questo!", ha aggiunto.

Durante le sue vacanze, il Papa ha programmato almeno due incontri pubblici.

Domenica 19 luglio, alle 12.00, guiderà la preghiera mariana dell'Angelus in Piazza Ruggia, davanti alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore, a Romano Canavese, nella Diocesi di Ivrea.

Domenica 26 luglio la recita dell'Angelus alle 12.00 avverrà dalla residenza di Les Combes.

Al rientro dalla Valle d'Aosta, il 29 luglio, il Santo Padre si trasferirà nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, dove trascorrerà il resto dell'estate.

"La Diocesi di Aosta e tutta la Comunità valdostana accolgono con gioia il ritorno di Sua Santità Benedetto XVI in mezzo a noi. Cercheremo di preparare tutto quello che dipende da noi affinché le sue vacanze siano serene e gli permettano un autentico 'periodo di riposo'", ha dichiarato il Vescovo locale, monsignor Giuseppe Anfossi.

"Per tutti i Valdostani la presenza del Papa è un grande onore, per i credenti rappresenta un momento di grazia", ha aggiunto.

13/07/2009 16:03
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PERIODO DI RIPOSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI A LES COMBES DI INTROD (VALLE D’AOSTA)

Da oggi, lunedì 13 luglio a mercoledì 29 luglio, il Santo Padre si trasferisce nella residenza di Les Combes di Introd in Valle d’Aosta, per un periodo di riposo.







Il Papa a Les Combes in Valle d'Aosta. Affetto, fiori e poesie per salutare l'arrivo di Benedetto XVI: "Sarà un periodo di riposo e lavoro"


Un’ora di aereo e mezz’ora circa di elicottero hanno proiettato questa mattina Benedetto XVI dal panorama vaticano a quello, superbo, del massiccio del Monte Bianco, che domina sulla piccola località montana di Les Combes. Qui, il Papa trascorrerà un soggiorno di riposo di due settimane, che si concluderà il 29 luglio. Dopo una sosta di mezz’ora all’aeroporto di Torino-Caselle, il Papa ha fatto il suo arrivo in elicottero verso le 12.40, accolto dal vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, e da Osvaldo Naudin, sindaco di Introd, nel cui territorio comunale si trova la frazione di Les Combes. Grande festa della popolazione locale e consueto, nutrito, contorno di giornalisti hanno fatto da cornice al primo contatto di Benedetto XVI con i valligiani, dopo due anni di assenza. Salvatore Mazza, inviato a Les Combes del quotidiano Avvenire, racconta questi primi istanti al microfono di Alessandro De Carolis:

R. – E’ stata un’accoglienza molto calorosa: c’erano, come sempre, tutti i vicini di casa del Papa ad aspettarlo ed è stato anche salutato dai bambini dell’asilo comunale di Introd con una poesia e con un mazzo di fiori. Insomma, c’era un’atmosfera di grandissima festa e contentezza. Poi una persona, non appena è atterrato, gli ha chiesto: “è contento di essere tornato?”. E lui ha risposto: “certamente, è sempre tutto molto bello, altrimenti non sarei tornato”.


D. – Il soggiorno in montagna è un fatto privato del Pontefice ma è anche, inevitabilmente, un evento mediatico. Non sono mancate, neanche quest’anno, all’arrivo del Papa, le domande dei giornalisti anche sull’attualità internazionale più stretta…


R. - Gli è stato chiesto cosa pensasse del G8 che si è concluso qualche giorno fa ed il Papa ha detto: “mi sembra che sia andato tutto molto bene” e non ha aggiunto altro. Poi gli è stato chiesto come saranno queste vacanze e lui ha risposto dicendo che “saranno vacanze di riposo e anche un po’ di lavoro, ma soprattutto riposo”. E’ un po’ il senso di questi soggiorni estivi, che ormai dal 1987 scandiscono le estati dei Pontefici.


D. – Quanti giornalisti sono presenti in questo momento a Les Combes?


R. – Mi sembra ci fossero una quarantina di testate tra carta stampata e televisioni locali e nazionali. Sicuramente ne arriveranno poi altri in occasione dei momenti pubblici, quali le visite, l’Angelus a Romano Canavese e quello del 26 che celebrerà qui a Les Combes.


D. – Ci sono novità nella zona rispetto all’ultima vacanza che il Papa ha fatto a Les Combes?


R. – Direi di no. Il posto è sempre lo stesso: in questa casetta immersa in mezzo ad un parco naturale, a due passi dalla colonia dei Salesiani, dove il Papa conduce queste sue giornate in maniera molto privata e ritirata. Il paesino di Les Combes è a circa 500 metri ed è sempre tutto molto bello.


D. – Com’è stata organizzata la vigilanza nell’area dello chalet che ospiterà Benedetto XVI?


R. – La vigilanza è sempre molto intensa ma anche molto discreta, nel senso che da fuori non si vede nulla. Si sa che sono impegnate circa 300 persone tra polizia, carabinieri, guardie forestali ed altri corpi. Ma ripeto, è una cosa comunque molto discreta, praticamente invisibile dall’esterno ed anche questo è un modo per proteggere la privacy del Papa senza farne una cosa invadente o invasiva per il territorio.


“E’ un posto bellissimo”, ha detto questa mattina al suo arrivo Benedetto XVI, che ritrova dunque dopo due anni la splendida cornice naturale dello chalet di pietra e legno tra i boschi di Les Combes. Ma è anche la comunità della piccola frazione valdostana che ritrova il Papa, per circondarlo con la consueta discrezione di chi per ben 13 volte ha avuto il privilegio di custodire il soggiorno di un Pontefice romano. Un’attitudine, quasi, secondo il pensiero del vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, intervistato da Alessandro De Carolis:

R. - E’ molto semplice: il nostro popolo è un popolo che non corre e non si affanna e neppure va a disturbare. Credo che l’atteggiamento fondamentale sia questo: se il Papa gradisce venire da noi - e in un certo senso lo sceglie perché sa che qui trova il riposo e delle condizioni molto favorevoli - ben venga. Da parte mia, ho chiesto che ci fosse una grande partecipazione il giorno dell’Angelus e che ci fosse poi negli altri tempi un grandissimo rispetto nei suoi confronti. Questo è l’atteggiamento, credo, fondamentale di non approfittare della sua presenza. L’aspetto spirituale e misterico dovrebbe prevalere.


D. - A questo proposito, eccellenza, ieri congedandosi da Roma, da Piazza San Pietro, il Papa ha detto che raggiungeva Les Combes con nel cuore un desiderio di preghiera. Le sue parole sono state: “La preghiera non conosce distanze e separazioni: dovunque siamo, essa fa di noi un cuore solo e un anima sola”. Che eco hanno avuto in lei queste parole?


R. - Molto positiva, perché nel messaggio che io ho dato alla mia diocesi mettevo in evidenza che lo sguardo del credente è molto preciso, va al livello interiore dei problemi, delle persone, non fa politica, e dunque la preghiera con cui noi l’avremmo accompagnato era la più evidente reazione che noi potevamo attenderci. Però, poi, ho detto che certo anche la persona è importante: sia la figura umana del Santo Padre, sia la sua delicatezza nel rapporto umano. Per esempio, con me lui è molto delicato. Quando lo rividi la seconda volta, mi chiese notizie sulla salute della mia mamma: dopo un anno, non so proprio riuscire a capire come potesse conservare questa memoria. Inoltre, se vogliamo dire della sua statura, in modo particolare di pensatore, l’ultima Enciclica lo dimostra: il livello è molto alto. Anche le sue attenzioni sia all’Africa che ad Israele lo dimostrano. Mi sembra che guardare alla sua statura sia fondamentale per conservare stima e fiducia.



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13/07/2009 22:43
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PAPA: POMERIGGIO DI TUTTO RIPOSO OGGI A LES COMBES

(ANSA) - LES COMBES (VAL D'AOSTA), 13 LUG

Nel suo primo giorno di vacanza in Val D'Aosta, il papa ha riposato tutto il pomeriggio nello chalet di Les Combes, 1300 metri in quota, con una vista magnifica sul Monte Bianco.
E' quanto riferiscono persone del suo seguito. "E' arrivato stanco dal viaggio e dai numerosi impegni dei giorni scorsi, e non è uscito nemmeno per una breve passeggiata", hanno detto.
Dalla casa di legno con il tetto in ardesia, fatta costruire nel 2000 dalla vicina colonia estiva dei salesiani per ospitare le vacanze pontificie, si diramano una serie di sentieri, tra i boschi di larici e pini, dove papa Ratzinger è solito camminare in compagnia del suo segretario personale George Gaeswein.
E' la terza volta che Benedetto XVI viene in Val D'Aosta a trascorrere un periodo di vacanze. "Questo posto è veramente bellissimo", ha osservato oggi, appena sbarcato dall'elicottero atterrato sulla spianata d'erba davanti alla sua residenza montana. "Altrimenti - ha confessato con un sorriso - non ci sarei tornato". Ai giornalisti, ha spiegato che le sue saranno anche di lavoro, ma sopratutto di riposo".
Il pontefice ha lasciato stamani Roma raggiungendo Torino in aereo e da lì si è trasferito a Les Combes in elicottero.
Nello chalet, il papa ha trovato alcune piccolo novità: un pianoforte nuovo, un barbecue sotto un grande ombrellone e poco lontano, al termine di uno dei suoi sentieri preferiti una piccola casetta in legno, in posizione ancora più avanzata sullo spettacolare panorama, dove potrà riposare, pregare, leggere e forse anche continuare a scrivere la seconda parte del suo attesissimo 'Gesu' di Nazaret'.
Quanto ai due gatti, uno grigio e uno bianco e nero, che ogni tanto si presentavano davanti alla porta della vicina colonia salesiana, oggi non si sono visti. Nei giorni scorsi - ha riferito il sindaco di Introd Osvaldo Naudin - è stata fatta una bonifica della zona e sono state messe delle reti per bloccare gli animali selvatici. Può essere che le bestiole si siano spaventate e si siano allontanate.

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Papa/ Al via vacanze a Les Combes tra riposo,lavoro e passeggiate

Tra le possibili escursioni la Cattedrale di Aosta e Forte Bard

Riposo e lavoro, ma soprattutto riposo.
Saranno queste le vacanze del Papa in Val d'Aosta, a Les Combes di Introd, dove è giunto questa mattina per il consueto periodo estivo.
Passeggiate, relax, lettura, musica, e anche lavoro. Ma come spiega lo stesso Benedetto XVI: "Soprattutto sarà riposo".
Il Papa è arrivato nel piccolo paesino alle pendici del Monte Bianco questa mattina. Sorridente e con il volto disteso, Ratzinger è stato accolto nel "Plain du Saint Pere" dalle autorità locali e da un gruppo di 12 bambini della scuola materna di Introd che gli hanno augurato 'Buone vacanze' in italiano, francese e in patois, dialetto franco-provenzale.
"Buone vacanze, buon riposo", ha ripetuto Benedetto XVI ai giornalisti che lo salutavano.
"Questo posto è sempre bellissimo, altrimenti non sarei tornato", ha detto. Poi un pensiero al G8 appena concluso.
A chi gli domandava se ci potranno essere prospettive migliori per i paesi poveri, il Papa ha risposto: "Speriamo. Mi sembra che le decisioni siano buone. Tutto è andato molto bene".
Partito questa mattina alle 10 dall'aeroporto di Ciampino, Benedetto XVI è atterrato all'aeroporto di Torino per poi proseguire fino a Les Combes in elicottero atterrando nel prato proprio davanti allo chalet di legno e pietra che ha ospitato il pontefice anche nel 2005 e nel 2006. All'arrivo Ratzinger è stato accolto dal vescovo di Aosta, monsignor Giusepe Anfossi, dal sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, dal presidente della Regione Augusto Rollandin e dal presidente del Consiglio regionale Alberto Cerise. Rivolgendosi al primo cittadino Naudin, il Papa gli ha detto scherzando: "Lei è il sindaco eterno".
È infatti a capo del comune di Introd dal 1980 e ha potuto seguire tutte le visite di Giovanni Paolo II e le tre di Ratzinger. Imponenti le misure di sicurezza predisposte per l'arrivo e la permanenza del Papa: oltre 300 gli uomini delle forze dell'ordine impiegate giornalmente che vigileranno nel complesso del Papa. Con anche un piccolo incidente fra la sicurezza e la stampa. All'arrivo del Pontefice le guardie del corpo avevano invitato i giornalisti a non fare domande dirette a Benedetto XVI, in attesa di sapere se il Pontefice avesse voglia o no di fermarsi.
Un collaboratore del settimanale valdostano La Vallee Notizie, Roberto Guscelli, ha invece fatto comunque una domanda sul G8 e l'Africa. Il che gli è costato un'identificazione da parte della sicurezza e un temporaneo ritiro di accredito. Tuto poi risolto con stretta di mano finale Ancora top secret il programma dei prossimi giorni di Benedetto XVI, anche se il riposo sarà la parola d'ordine e poche le escursioni. Tra le proposte ci sono la visita alla Cattedrale di Aosta, ristrutturata recentemente in occasione del IX centenario della morte di Sant'Anselmo, a cui la città è legata particolarmente, e la visita al Museo della Cattedrale.
Qui il Papa potrebbe incontrare il clero della Val d'Aosta. Ma tutto è ancora da definire. Tra le altre proposte di gite 'fuori porta' c'è anche una visita all'imponente e suggestivo Forte di Bard, fortezza sabauda immersa nelle Alpi Occidentali. Assicurate invece le passeggiate nei sentieri dietro Les Combes, e intorno allo chalet di legno e pietra che per dieci anni ha accolto Giovanni Paolo II e per la terza, quest'anno, Joseph Ratzinger. In programma anche una serata-concerto organizzata dalla Regione Val d'Aosta alla presenza di un gruppo folkloristico locale e di un gruppo di musica da camera. Ma al momento niente è stato fissato, in attesa di una risposta dello stesso Pontefice. Di sicuro il primo appuntamento pubblico è l'Angelus di domenica prossima a Romano Canavese, nella diocesi di Ivrea, dove visiterà anche la casa natale del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Intanto il Papa potrà riposarsi nello chalet immerso nel verde dei boschi delle Alpi. Anche quest'anno è stato trasportato un pianoforte con cui Benedetto XVI potrà rilassarsi per suonare la 'sua' musica. Predisposto anche un barbecue, un ombrellone in giardino per potersi riposare e anche pranzare all'aperto, e un altro piccolo chalet per le soste durante le passeggiate intorno alla residenza.

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Il Papa in Valle d'Aosta: vacanze e “un po' di lavoro”
Giorni di riposo, passeggiate, preghiera, lettura e scrittura



AOSTA, lunedì, 13 luglio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI è giunto questo lunedì a Les Combes di Introd, in Valle d'Aosta, per un periodo di vacanza e “un po' di lavoro”, come ha spiegato egli stesso.

Il Papa, che rimarrà nella località delle Alpi fino al 29 luglio, si è recato in aereo da Roma a Torino per poi trasferirsi in elicottero alla residenza, una casa di montagna di proprietà dei Salesiani in cui ha già alloggiato nel 2005 e nel 2006 e che spesso ha accolto anche Giovanni Paolo II.

Il Pontefice è stato ricevuto dal Vescovo di Aosta, monsignor Giuseppe Anfossi, dal sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, dai vicini e dai bambini della scuola di Introd, che gli hanno dedicato una poesia e consegnato un mazzo di fiori.

Sul luogo si trovavano anche circa quaranta giornalisti, ai quali il Papa ha detto che “saranno vacanze di riposo e anche un po’ di lavoro, ma soprattutto riposo”.

Gli è stato chiesto anche cosa pensa del G8, celebrato nei giorni scorsi a L'Aquila, e il Pontefice ha risposto: “Mi sembra che sia andato tutto molto bene”.

La casa in cui alloggia Papa, in pietra e legno, è situata a 1.200 metri di altezza e dalle finestre si può vedere il Monte Bianco, la vetta più alta d'Europa.

In questo periodo il Papa potrà dedicarsi alla lettura e alla scrittura, soprattutto potrebbe procedere nella redazione del secondo volume del suo libro “Gesù di Nazaret”.

Quest'occupazione, così come la cura degli affari più urgenti del governo della Chiesa, verrà armonizzata con alcune passeggiate nei sentieri delle montagne più vicine, sotto i duemila metri, in cui in genere recita il Rosario.

Nella casa è stato collocato anche un pianoforte perché possa eseguire alcuni dei suoi pezzi preferiti, soprattutto di Mozart.

Il resto del tempo verrà dedicato alla preghiera e a ricevere i suoi collaboratori e qualche vecchio amico. La domenica il Papa avrà incontri pubblici con i fedeli in occasione dell'Angelus.

Al suo ritorno da Les Combes, Benedetto XVI si recherà direttamente alla residenza papale di Castel Gandolfo, a circa trenta chilometri da Roma, dove trascorrerà il resto dell'estate.

L'anno scorso il Papa ha scelto per le vacanze estive Bressanone, in Trentino Alto Adige. Nel 2007 era stato a Lorenzago, in Cadore.







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Vaticano

La Valle d’Aosta è pronta per l’abbraccio al Papa

Fabrizio Favre

Ormai in Valle d’Aosta è tutto pron to per le vacanze del Papa. Da lu nedì prossimo a mercoledì 29 lu glio Benedetto XVI trascorrerà per la ter za volta un periodo di riposo nella resi denza di Les Combes di Introd.
I prece denti risalgono al 2005 e al 2006. Il Pontefice troverà lo stesso ambiente che lo accolse nelle altre due vacanze con al cune piccole variazioni.
«È stata cambia ta la croce del belvedere – spiega Renzo Besanzini, che si occupa dell’allestimen to del Foyer – ed è stata sostituita con un’altra, sempre lignea, realizzata dagli studenti dell’Istituto salesiano di Châtil lon. Poi la statua del Cristo, sino ad ora posizionata in giardino, è stata spostata nel bosco in modo da creare, con l’ag giunta di alcune panche, un’altra oasi di riflessione visto che il Papa ama spesso passeggiare immerso nel silenzio della na tura circostante. E per la prima volta ci sarà un tavolo con un ombrellone di fron te alla casa in modo da permettere a Be nedetto XVI e ai suoi ospiti di pranzare al l’aperto».
Don Aldo Armellin sarà anche quest’an no il referente diocesano per le vacanze del Papa, mentre il direttore della comu nicazione istituzionale e del cerimoniale, Anna Fosson, per la prima volta, sarà alla guida di un apposito gruppo di lavoro per l’organizzazione dell’accoglienza di Be nedetto XVI e del suo soggiorno in Valle d’Aosta. «Il Pontefice viene qui – raccon ta don Aldo – principalmente alla ricerca di quiete e tranquillità in vista del prossi mi impegni del pontificato. Penso ad e sempio alla sua successiva visita nella Re pubblica Ceca a settembre». Osvaldo Naudin, primo cittadino di Introd sin dalla prima vacanza di Giovanni Pao lo II, ha sempre la stessa emozione. «Per noi è un grande onore ricevere il Papa e ci prepariamo come sempre al meglio delle nostre possibilità per questo evento che porta l’attenzione del mondo tra le nostre montagne». E su Benedetto XVI aggiun ge: «È una persona molto affabile. Si inte ressa molto alla gente e chiede informazioni sulla vita del paese. L’ultimo giorno del suo soggiorno offre sempre una cena a quanti hanno contribuito all’organizza zione delle sue vacanze e chiac chierando rivela un lato ironico che, forse, molti non sospettano».
Il vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, ha affidato alla prima pa gina del settimanale diocesano, il Corriere della Valle, il suo saluto al Papa. «Desidero in questa occa sione – scrive il presule – rimarcare la for tuna e la grazia che è riservata alla nostra diocesi: ricevere per il riposo estivo sulle nostre montagne un Papa per la tredice sima volta! Per dimostrargli il nostro af fetto e la nostra gratitudine, offriremo il massimo di presenza possibile in occa sione dell’Angelus di domenica 26 luglio. La storia è fatta di queste piccole e sem plici cose che però, raccontate a distanza di tempo dopo averle vissute, acquistano un valore più grande» .
Soltanto due, dunque, i momenti ufficia li del soggiorno valdostano. Il Papa arri verà a Les Combes in elicottero alle 12 do ve riceverà il saluto del vescovo di Aosta, presenti il vicario generale, il parroco di In trod e le autorità della Regione.
Sarà co me sempre accolto dal primo cittadino di Introd e dalla popolazione di Les Combes; in particolare, i bambini della scuola ma terna, dopo il consueto omaggio floreale, reciteranno una breve poesia per il Pon tefice. Ad attenderlo anche il rettore dei Salesiani con i responsabili della colonia che, come sempre, mettono a sua dispo sizione l’abitazione.
Domenica 19 luglio lo scenario per alcu ne ore si sposterà in terra piemontese. Alle 12, Benedetto XVI guiderà la recita dell’Angelus in piazza Ruggia, davanti al la chiesa dei Santi Pietro e Solutore, a Ro mano Canavese, nella diocesi di Ivrea.
L’Angelus sarà preceduto dalla celebra zione della Messa presieduta dal segre tario di Stato, il cardinale Tarcisio Berto ne che concelebrerà con il vescovo epo rediese, Arrigo Miglio.
Domenica 26 lu glio la recita dell’Angelus avverrà dalla residenza di Les Combes. Qui sarà il ve scovo di Aosta a presiedere la celebra zione. Mercoledì 29 il Papa partirà nel tardo pomeriggio in elicottero per fare rientro a Roma.

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Il Papa in Valle d’Aosta: «Riposo e un po’ di lavoro»

DAL NOSTRO INVIATO A INTROD (AOSTA)

SALVATORE MAZZA

Sarà perché, qui, le facce sono sempre quelle da vent’anni.
E perché non ci sono mai grandi folle dal momento che Les Combes è un pugno di case in cima al monte, e pure Introd, il Comune «grande», è poco più di una bomboniera.
O perché tutto, qui, sembra scorrere con un passo di verso. Sarà per qualcuna di queste ragioni, o per tutte insieme, ma ogni volta che il Pa pa viene qui il suo arrivo ha davvero l’aria di una festa in famiglia. Con i fiori, il cesti no con le leccornie locali fatte a mano, la poesia dei bambini. «Questo posto è vera mente bellissimo», dice appena sceso dal l’elicottero. E aggiunge sorridendo: «Altri menti non sarei tornato».
Dopo il 2005 e il 2006, Les Combes di In trod ha dato per la terza volta, ieri mattina, il suo benvenuto a Benedetto XVI, arrivato da Roma con un doppio salto – prima in ae reo fino a Torino (dove lo ha accolto il car dinale arcivescovo Severino Poletto insie me al primo cittadino del capoluogo su balpino Sergio Chiamparino), poi in elicot tero – per trascorrere nella quiete delle mon tagne valdostane l’ormai tradizionale pe riodo di «vacanza» estivo, fino al 29 luglio. Un periodo che sarà «di riposo e anche un po’ di lavoro, ma soprattutto di riposo», ha precisato scherzosamente al suo arrivo ri spondendo a una delle (poche) domande ri voltegli dai giornalisti presenti, che erano stati pregati di non farne. Un’altra doman da ha riguardato il G8, se dopo il G8 le pro spettive per l’Africa le prospettive siamo mi gliori: «Speriamo, mi sembra che le deci sioni siano buone». Sotto la scaletta del velivolo dell’Aeronau tica militare papa Ratzinger ha ritrovato i volti ormai familiari del sindaco Osvaldo Naudin e del presidente del Consiglio re gionale Alberto Cerise, dal 1989 organizza tore dei soggiorni papali in Valle (e accom pagnatore nelle loro escursioni di papa Wojtyla e di Benedetto XVI).
Con loro il ve scovo di Aosta, Giuseppe Anfossi e il presi dente della Regione Augusto Rollandin. Sor risi, strette di mano, battute scambiate fit te. Poi, scortati dalle loro maestre, si sono fatti avanti i bambini della locale scuola ma terna, in costume tradizionale (pantaloni neri larghi, camicetta bianca e gilet rosso) e mazzi di fiori più grandi di loro, i quali hanno recitato in italiano, francese, patois – il dialetto del posto – una filastrocca di benvenuto e, subito dopo, anche una pre ghierina in tedesco in omaggio alla lingua natale del Pontefice. Benedetto XVI ha a scoltato sorridendo, poi ha saluto a uno a uno i piccoli, prima di salutare una rappre sentanza dei suoi «vicini di casa», gli abi tanti della ventina di case di Les Combes, u nici ammessi all’arrivo, che gli hanno por tato in regalo prodotti del luogo, vini pregiati e, ovviamente, fontina.
Sarà, come detto, una vacanza assoluta mente privata, anche se gli inviti rivoltigli sia dalla diocesi sia dalla Regione riempiono una lista piuttosto lunga («Ma si tratta solo di indicazioni di possibilità che gli vogliamo offrire», precisano gli ospiti): il Forte di Bard, la Cattedrale di Aosta appena restaurata – per un incontro col clero, forse i Vespri – il castello di Sarre... In calendario, fino a ora, però solo due impegni pubblici: i due An gelus domenicali, il primo, il 19 a Romano Canavese, paese natale del segretario di Sta to vaticano cardinale Tarcisio Bertone, in Piemonte; il secondo, il 26, a Les Combes, davanti al suo chalet.

© Copyright Avvenire, 14 luglio 2009


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Benedetto XVI: primo giorno di assoluto riposo

Introd - Il Pontefice si è recato nella villetta di Les Combes dove è restato per tutto il pomeriggio senza uscire, nemmeno per una breve passeggiata. Il programma è molto libero e il Pontefice sceglierà di giorno in giorno in base alle proprie disponibilità.

di Moreno Vignolini

Un pomeriggio di assoluto riposo per il primo giorno del Papa in Valle d’Aosta.
Dopo l’arrivo in elicottero sul pianoro detto du “Saint-Père”, il Pontefice si è recato nella villetta di Les Combes dove è restato per tutto il pomeriggio senza uscire, nemmeno per una breve passeggiata.
"E' arrivato stanco dal viaggio e dai numerosi impegni dei giorni scorsi” hanno detto dal suo seguito. Anche il tempo pomeridiano invitata al riposo nel pomeriggio di lunedì 13 luglio.
E' la terza volta che Benedetto XVI è ospite in Valle d'Aosta. Nel 2008 il Pontefice ha scelto come luogo di vacanza la cittadina altoatesina di Bressanone, dove ha soggiornato per due settimane e dove era solito recarsi nel periodo estivo quando era ancora Cardinale.
Dopo mesi di intenso lavoro quest’anno il Papa ha deciso quindi di refrigerarsi tra le valli valdostane, nella casa di pietra e legno di Les Combes preparata ad hoc e addobbata con fiori multicolori. L’enciclica "Caritas in veritate" uscita appena prima del G8 è stato un intenso lavoro di analisi e riflessione sui maggiori temi di attualità: “precarieta'', “sfruttamento”, “mancanza di garanzie sociali”, “indebolimento dei sindacati”, “lavoro”, “immigrazione”. L’aria valdostana e i panorami che lo attorniano, non ultimo uno splendido colpo d’occhio sul Monte Bianco che il Pontefice può ammirare dallo studio e dalla camera della villetta di Les Combes, saranno utili a ritemprarsi e a cominciare a metter mano ai testi per il viaggio nella Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre prossimi e soprattutto alla stesura della seconda parte del suo libro “Gesù di Nazaret”.
Il programma della vacanza di Benedetto XVI è molto libero. Sono state approntate alcune gite e proposte che saranno vagliate dal Pontefice e dal suo seguito. Papa Ratzinger ama la tranquillità del luogo che lo ospita, e anche negli anni scorsi le uscite, a parte la celebrazione dell’ “Angelus”, sono state sporadiche. D’altronde a Les Combes tutto è stato preparato con dovizia di particolari. Un sentiero ombreggiato da larici e pini e dal fondo ben battuto conduce ai dintorni della villetta regalando, dal “belvedere”, una splendida vista sulla vallata centrale e sul borgo di Introd. A pochi metri dalla casa è stata allestita una piccola area di preghiera e riflessione con un crocefisso in legno.
I forestali per questa visita hanno voluto omaggiare il Santo Padre di una croce ricavata da un’unica radice, che è stata collocata sul sentiero dove papa Ratzinger è solito camminare in compagnia del suo segretario personale George Gaeswein.
Nel giardino dello chalet è stato collocato un barbecue sotto un grande ombrellone e poco lontano, al termine di uno dei suoi sentieri preferiti una piccola casetta in legno, in posizione ancora più avanzata sullo spettacolare panorama, dove potrà riposare, pregare, leggere. Anche nello chalet non mancano le attenzioni: il Papa ha trovato infatti un pianoforte nuovo.
Nel frattempo, impercettibilmente, circa trecento uomini vegliano su queste vacanze del Pontefice in Valle d’Aosta, da terra e dal cielo.

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PAPA: STRUDEL E PASSEGGIATE MA AFGHANISTAN TURBA QUIETE

VACANZA IN TOTALE PRIVACY, SPUNTA OMBRELLONE PER PRANZI GIARDINO


(dell'inviata Elisa Pinna)

(ANSA)

LES COMBES (VAL D'AOSTA), 14 LUG

La notizia dell'attacco ai soldati italiani in Afghanistan e della morte di un giovane militare di Campobasso è arrivata nella tarda mattinata di oggi anche nello chalet di Les Combes, in Val D'Aosta, dove il papa sta trascorrendo da ieri un periodo di riposo estivo. Benedetto XVI, rientrato dalla sua prima passeggiata nei boschi vicini, è stato informato dai collaboratori e si è detto profondamente addolorato, assicurando le sue preghiere per la vittima, i compagni feriti e i familiari.
Ratzinger, giunto ieri molto stanco da Roma, ha cominciato di fatto solo stamane a prendere possesso e a godere di questo piccolo angolo di paradiso, a 1300 metri di quota, davanti allo scenario maestoso del Monte Bianco.
Per ora non si parla di escursioni lontane, anche se un elicottero staziona nella spianata vicina, pronto ad accompagnarlo ovunque. I primi giorni saranno dedicati per lo più al riposo. Rispetto ai comuni mortali, quello di Benedetto XVI è un riposo dai ritmi intensi, scanditi anche dai doveri liturgici e di preghiera. Così già stamane la sveglia è avvenuta di buon mattino; prima della colazione, la messa nella cappellina privata allestita nello chalet. Poi la lettura dei giornali, lo studio e la meditazione, con un breve pausa per le preghiere dell'ora terza. Approfittando della giornata piacevole, con il cielo a tratti nuvoloso e a momenti soleggiato, il papa ha deciso di incamminarsi, in compagnia del segretario privato don George Gaeswein, lungo un sentiero tra pini e larici. Di nuovo preghiera a mezzogiorno per l'Angelus e l'ora sesta.
Per il pranzo è stato inaugurato il nuovo ombrellone piazzato davanti alla villetta; un pasto frugale, come sempre, preparato dalle tre memores (le tre donne di 'Comunione Liberazione' che vivono a Roma nell'appartamento pontificio). I particolari del menù non sono stati rivelati, ma si sa che il cibo è fornito dai salesiani di Chatillon, mentre lo strudel, l'unico peccato di gola che si concede Benedetto XVI, proviene da una pasticceria di Villeneuve. Il tutto accompagnato dalla immancabile aranciata. Per lui. Per gli altri anche vino valdostano, portato su in grande quantità dal sindaco di Introd (il comune a cui appartiene la frazione di Les Combes).
Nel pomeriggio, un po' di riposo e poi di nuovo tempo per la lettura.
Il papa ama recitare il rosario passeggiando, come avviene abitualmente sia in Vaticano, sia a Castel Gandolfo, ed é probabile che anche nel pomeriggio abbia fatto un'uscita attorno alla villetta. Verso le sette di sera, la recita dei Vespri e a seguire la cena. A vegliare sul suo soggiorno, le sue preghiere, le sue passeggiate nei boschi circa 300 uomini, tra forze dell'ordine italiane e uomini della gendarmeria vaticana, appostati ovunque e determinati a garantire al pontefice una privacy assoluta.

(ANSA)


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15/07/2009 16:09
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Prosegue il riposo di Benedetto XVI a Les Combes, primo mercoledì della pausa estiva senza udienza generale


Il terzo giorno di permanenza di Benedetto XVI tra le montagne valdostane di Les Combes scorre tranquillamente. Il Papa riposa lontano dalla folla che, specie ogni mercoledì - come oggi - si riversava fino a una settimana fa in Piazza San Pietro per ascoltare le catechesi dell’udienza generale. Per uno sguardo alla storia e all’attualità di questo tradizionale appuntamento del Papa con i fedeli di tutto il mondo, il servizio di Alessandro De Carolis:

Fu Pio XII a “inventare” un’udienza che fosse abitualmente aperta ai fedeli - in Piazza San Pietro o altrove - e nella quale sviluppare un tratto del suo magistero. La prima catechesi della storia conservata nell’archivio web della Santa Sede è del 26 aprile 1939, un mese e mezzo dopo la sua elezione, avvenuta il 2 marzo. Quasi tutte le catechesi di quell’anno furono incentrate sul matrimonio, l’amore coniugale e la famiglia: un insegnamento ben diverso da quello che Benedetto XVI ha sviluppato nelle 22 udienze generali dall’inizio del 2009, durante le quali - il 4 febbraio scorso - ha concluso il suo quarto ciclo catechetico, di 20 incontri, dedicato all’Apostolo Paolo.


Il recente volume della Libreria Editrice Vaticana, che raccoglie le catechesi paoline dell’attuale Pontefice, è il sesto libro di quel più ampio progetto magisteriale perseguito da Benedetto XVI, sin dagli inizi del suo accesso al Soglio petrino. Dopo il primo ciclo sui Salmi e i Cantici delle Lodi e dei Vespri, terminato nel febbraio 2006, dal secondo ciclo in qua Benedetto XVI ha approfondito dapprima le figure e la missione degli Apostoli, fino al febbraio 2007, quindi - nel terzo ciclo - si è soffermato con le sue meditazioni sulla prima e la seconda generazione nella Chiesa successiva ai Dodici, concludendolo nel giugno 2008.


Dopo la già citata parentesi su San Paolo, il Papa ha idealmente riannodato il filo delle sue meditazioni con un quinto ciclo - avviato l’11 febbraio di quest'anno, dedicato ai grandi Scrittori della Chiesa di Oriente e di Occidente del tempo medioevale, che presenta importanti figure come i Santi Cirillo e Metodio, Giovanni Damasceno, San Bonifacio. Com’è noto, poi, l’udienza generale è anche l’occasione per il Papa di riflettere con i fedeli sulle tappe più importanti del Pontificato: Benedetto XVI lo ha fatto riservando alcune catechesi del 2009 ai resoconti sui viaggi apostolici in Africa e Terra Santa, all’Anno sacerdotale, ai tratti salienti della sua terza enciclica, Caritas in veritate, l’ultimo impegno prima della pausa in Valle d’Aosta.


Radio Vaticana

15/07/2009 18:17
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Papa/ Strudel, pane integrale e mirtilli per le vacanze

Oggi niente uscite per Benedetto XVI a causa del tempo brutto

Pane integrale, strudel e torta timo e lampone, molta verdura e per frutta lamponi, mirtilli e fragole. Benedetto XVI è un Papa goloso ma mangia cibo semplice e poco condito. E per le vacanze in Val d'Aosta i prodotti alimentari sono tutti tipici della valle. A pensare ai dolci per Ratzinger e il suo entourage è la pasticceria Dupont, con sede a Villeneuve, a pochi chilometri da Introd, dove il Papa sta trascorrendo un periodo di riposo.
La proprietaria della pasticceria, Patrizia D'Amico, non ha un attimo di tregua: deve servire i turisti e gli abitanti della zona. Perché da lei i dolci sono buonissimi. Fatti a mano, ovviamente; pasticceria dal 1920, che ha servito i due Papi: Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI.
"Nei prossimi giorni, o venerdì o sabato - dice - gli porteremo una torta timo e lampone, la nostra specialità estiva, e uno strudel semplice.
Accompagneremo il nostro 'dolce' omaggio con un biglietto e l'augurio di trascorrere un buon soggiorno qui da noi". Ad Arvier, invece, altro paesino vicinissimo a Introd, andando verso Courmayeur, c'è il panificio Frassy. Da tre generazioni fornisce il pane al Papa. "Lo portiamo a Les Combes, al Papa, dalla prima visita di Giovanni Paolo II nel 1989".
Ratzinger, spiega Ettore Frassy, proprietario, "chiede 4 bocconcini integrali e 4 bocconcini bianchi. I suoi assistenti - racconta - vengono tutti i giorni alle 6.30. E' un grande onore essere l'unico panettiere del Papa". Insieme al figlio Ymanc e al nipote di 18 anni Ismael, porta avanti il panificio che serve anche tutto Arvier e i dintorni. "Lavoriamo tutta la notte - prosegue il signor Frassy - a partire dalle 22.30 cominciamo a impastare e a fare il pane. Tutto con le nostre mani".
"Giovanni Paolo II chiedeva il pane nero - dice - questo Papa preferisce l'integrale". E' il salesiano Tommaso Scotto,economo dell'Istituto don Bosco di Chatillon, a occuparsi invece dell'approvigionamento per l'appartamento del Papa e per la colonia dei salesiani di Les Combes che ospita il suo entourage.
"Mi occupo di soddisfare tutte le necessità alimentari - dice don Scotto - e di tutto il necessario per il mantenimento della casa. Mi hanno pregato di soddisfare tutte le necessità delle due case. Ma devo dire che Papa Ratzinger non ha grandi richieste. Vado tutti i giorni a portare frutta e verdura fresca; per il Papa ho portato due cestini di lamponi, mirtilli e fragole. Ma poi anche carne, bistecche, arrosti, cibo della valle, formaggi tipici, bottiglie di vino e liquori anche se il Papa non beve". Intanto ieri sera Benedetto XVI ha fatto la sua passeggiatina serale nei boschi intorno allo chalet di Les Combes, senza tuttavia uscire. E ha visitato il secondo chalet (la novità di quest'anno) predisposto per le soste durante le passeggiate, raggiunto in macchina. Ancora non è stato utilizzato il barbecue, né sono state organizzate cene o pranzi all'aperto in giardino. Questa mattina, invece, Benedetto XVI non è uscito dallo chalet, visto anche il tempo brutto che non ha favorito le uscite.

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Re: Dal blog di Lella...

Paparatzifan, 15/07/2009 18.17:


Papa/ Strudel, pane integrale e mirtilli per le vacanze

Oggi niente uscite per Benedetto XVI a causa del tempo brutto

Pane integrale, strudel e torta timo e lampone, molta verdura e per frutta lamponi, mirtilli e fragole. Benedetto XVI è un Papa goloso ma mangia cibo semplice e poco condito. E per le vacanze in Val d'Aosta i prodotti alimentari sono tutti tipici della valle. A pensare ai dolci per Ratzinger e il suo entourage è la pasticceria Dupont, con sede a Villeneuve, a pochi chilometri da Introd, dove il Papa sta trascorrendo un periodo di riposo.
La proprietaria della pasticceria, Patrizia D'Amico, non ha un attimo di tregua: deve servire i turisti e gli abitanti della zona. Perché da lei i dolci sono buonissimi. Fatti a mano, ovviamente; pasticceria dal 1920, che ha servito i due Papi: Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI.
"Nei prossimi giorni, o venerdì o sabato - dice - gli porteremo una torta timo e lampone, la nostra specialità estiva, e uno strudel semplice.
Accompagneremo il nostro 'dolce' omaggio con un biglietto e l'augurio di trascorrere un buon soggiorno qui da noi". Ad Arvier, invece, altro paesino vicinissimo a Introd, andando verso Courmayeur, c'è il panificio Frassy. Da tre generazioni fornisce il pane al Papa. "Lo portiamo a Les Combes, al Papa, dalla prima visita di Giovanni Paolo II nel 1989".
Ratzinger, spiega Ettore Frassy, proprietario, "chiede 4 bocconcini integrali e 4 bocconcini bianchi. I suoi assistenti - racconta - vengono tutti i giorni alle 6.30. E' un grande onore essere l'unico panettiere del Papa". Insieme al figlio Ymanc e al nipote di 18 anni Ismael, porta avanti il panificio che serve anche tutto Arvier e i dintorni. "Lavoriamo tutta la notte - prosegue il signor Frassy - a partire dalle 22.30 cominciamo a impastare e a fare il pane. Tutto con le nostre mani".
"Giovanni Paolo II chiedeva il pane nero - dice - questo Papa preferisce l'integrale". E' il salesiano Tommaso Scotto,economo dell'Istituto don Bosco di Chatillon, a occuparsi invece dell'approvigionamento per l'appartamento del Papa e per la colonia dei salesiani di Les Combes che ospita il suo entourage.
"Mi occupo di soddisfare tutte le necessità alimentari - dice don Scotto - e di tutto il necessario per il mantenimento della casa. Mi hanno pregato di soddisfare tutte le necessità delle due case. Ma devo dire che Papa Ratzinger non ha grandi richieste. Vado tutti i giorni a portare frutta e verdura fresca; per il Papa ho portato due cestini di lamponi, mirtilli e fragole. Ma poi anche carne, bistecche, arrosti, cibo della valle, formaggi tipici, bottiglie di vino e liquori anche se il Papa non beve". Intanto ieri sera Benedetto XVI ha fatto la sua passeggiatina serale nei boschi intorno allo chalet di Les Combes, senza tuttavia uscire. E ha visitato il secondo chalet (la novità di quest'anno) predisposto per le soste durante le passeggiate, raggiunto in macchina. Ancora non è stato utilizzato il barbecue, né sono state organizzate cene o pranzi all'aperto in giardino. Questa mattina, invece, Benedetto XVI non è uscito dallo chalet, visto anche il tempo brutto che non ha favorito le uscite.

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PAPA: VACANZE DI RIPOSO E DI LAVORO

All'arrivo ha detto che queste saranno, per lui, vacanze "di riposo e di lavoro, ma soprattutto di riposo".
In effetti, tuttavia, la borsa con le "cose da fare" che si e' portato in Valle d'Aosta, dove sta trascorrendo un periodo di riposo, sembra essere piuttosto pesante.
Innanzitutto c'e' il secondo volume del libro su Gesu', che papa Ratzinger si propone di concludere e rivedere in questi giorni per consegnarlo al suo ritorno alla Libreria editrice vaticana, che dovra' a sua volta avviare tutte le procedure per la pubblicazione, a iniziare dalle traduzioni dal tedesco.
Anche il primo volume (i cui 10 capitoli vanno dal battesimo nel Giordano alla confessione di Pietro ed alla trasfigurazione) fu finito da Benedetto XVI nel luglio precedente, proprio durante il suo soggiorno a Les Combes.
Il secondo volume adesso in gestazione, e che come il primo non sara' "in alcun modo un atto magisteriale", per cui - come scrisse lo stesso Papa nella prefazione del primo - "ognuno e' libero di contraddirmi", trattera' invece dell'infanzia di Gesu'. L'intenzione e' di farlo uscire non piu' tardi della prossima Pasqua, che nel 2010 cadra' il 4 aprile, ovvero a 3 anno quasi esatti dal primo volume.

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