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Viaggio apostolico in Croazia...

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2011 23:37
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Papa/ Benedetto XVI a Zagabria a giugno 2011

Lo annuncia la Conferenza dei vescovi croati

Zagabria, 16 nov. (Apcom-Nuova Europa)

E' stata fissata per il 4 giugno 2011, e si protrarrà per due giorni, la prima visita in Croazia di Papa Benedetto XVI. Lo ha comunicato la Conferenza dei vescovi croati, precisando che "il santo padre Papa Benedetto XVI resterà a Zagabria per un raduno nazionale delle famiglie cattoliche croate e reciterà un preghiera sulla tomba del beato cardinale Alojzije Stepipac".
La Croazia è il baluardo del cattolicesimo nei Balcani, con circa il 90% dei 4,4 milioni di abitanti che si dichiarano cattolici. Il predecessore di Benedetto XVI, Giovanni Paolo II, visitò il Paese nel 1994, nel 1998 e nel 2003.

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Visita del Papa in Croazia dal 4 al 5 giugno 2011
L'annuncio della Conferenza episcopale del Paese



ROMA, mercoledì, 17 novembre 2010 (ZENIT.org).- “Il Santo Padre Benedetto XVI ha benevolmente accettato l’invito a fare una Visita pastorale in Croazia, sabato 4 e domenica 5 giugno 2011”. E’ quanto ha annunciato una nota diffusa questo martedì dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale croata.

Secondo il comunicato, il Pontefice sarà a Zagabria in occasione della Giornata nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate che ha come motto “Insieme in Cristo”. Si tratta della prima visita di Benedetto XVI in Croazia.

Durante il viaggio, il Papa si recherà in preghiera alla tomba del beato Cardinale Alojzije Stepinac, che fu Arcivescovo di Zagabria dal 1937 al 1960 e venne perseguitato dal regime comunista di Tito, morendo da martire.

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI IN CROAZIA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE DELLE FAMIGLIE CATTOLICHE CROATE (4 - 5 GIUGNO 2011) - PROGRAMMA



Sabato, 4 giugno 2011

Roma

09.30
Partenza in aereo dall’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino per Zagreb.

Zagreb

11.00
Arrivo all’Aeroporto Internazionale di Zagreb Pleso.


CERIMONIA DI BENVENUTO nell’Aeroporto Internazionale di Zagreb Pleso. Discorso del Santo Padre.

12.15
VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA nel Palazzo Presidenziale di Zagreb.

13.50
UDIENZA AL PRESIDENTE DEL GOVERNO nella Nunziatura Apostolica di Zagreb.

14.00
Pranzo con i Membri del Seguito Papale nella Nunziatura Apostolica di Zagreb.

18.15


INCONTRO CON ESPONENTI DELLA SOCIETÀ CIVILE, DEL MONDO POLITICO, ACCADEMICO, CULTURALE E IMPRENDITORIALE, CON IL CORPO DIPLOMATICO E CON I LEADERS RELIGIOSI nel Teatro Nazionale Croato di Zagreb. Discorso del Santo Padre.

19.30
VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI nella piazza del Bano Josip Jelačič di Zagreb. Discorso del Santo Padre.

Domenica, 5 giugno 2011

10.00
SANTA MESSA in occasione della Giornata Nazionale delle famiglie cattoliche croate nell’Ippodromo di Zagreb. Omelia del Santo Padre.


RECITA DEL REGINA CŒLI nell’Ippodromo di Zagreb. Parole del Santo Padre.

14.00
Pranzo con i Vescovi croati, con i Vescovi ospiti e con il Seguito Papale nella nuova Sede del Segretariato della Conferenza Episcopale della Croazia a Zagreb.

16.30
Congedo dalla Nunziatura Apostolica di Zagreb.

17.00


CELEBRAZIONE DEI VESPRI con Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose e Seminaristi, e preghiera presso la tomba del Beato Alojzije Viktor Stepinac nella Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e di Santo Stefano di Zagreb. Discorso del Santo Padre.

18.15
Visita alla Residenza del Cardinale Arcivescovo di Zagreb.

19.15
CERIMONIA DI CONGEDO nell’Aeroporto Internazionale Pleso di Zagreb. Discorso del Santo Padre.

19.45
Partenza in aereo dall’Aeroporto Internazionale Pleso di Zagreb per Roma.

Roma

21.15
Arrivo all’Aeroporto di Roma Ciampino.


Fuso orario
Roma e Zagreb: + 2 UTC


21/04/2011 00:03
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"CON IL CUORE SPEZZATO... SEMPRE CON TE!"
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Fedeli a Cristo per sempre

di Guido Villa

A Zagabria e in tutta la Croazia fervono i preparativi per la visita pastorale di papa Benedetto XVI del 4 e 5 giugno prossimi.
Venerdì 20 maggio è stato presentato l’inno ufficiale del Primo incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate, occasione per la quale Benedetto XVI visita la Croazia.
Questa canzone, dal titolo “Kristu vjerni zauvijek” (“Fedeli a Cristo per sempre”) è stata scritta dal gruppo di autori Bruno Kozina, Verica Kraš Villa, Krešimir Miletić e Petar Krešimir Hodžić, tre semplici padri e una madre di famiglia, attivi nella pastorale famigliare presso la Conferenza Episcopale croata e nell'arcidiocesi di Zagabria.
Il testo è di forte spessore spirituale ed espone il cammino che le famiglie cattoliche hanno intrapreso per testimoniare la presenza di Cristo in una società, quella croata, che sta sempre più perdendo il proprio carattere cristiano e cattolico. Il concetto principale, ripetuto diverse volte, è quello del “creare”. Memori della creazione dell'uomo e della donna da parte di Dio Padre, resi una sola persona dal vincolo dell'amore riversato nei loro cuori da Cristo, che unisce e crea la famiglia attraverso il sacramento del matrimonio, essi sono chiamati a ripetere l'azione creativa di Dio e di fare dono della vita a nuove creature. La famiglia che vive in Dio vede l’amore rinascere ogni giorno e nutrirsi di gesti semplici e quotidiani (“nello sguardo del mio sposo / e nel sorriso di mio figlio”), vive nella pace e non ha timore di essere generosa donatrice di vita (con lo Spirito Santo tra noi / non c’è paura di fronte alla vita). Essendo aperta alla vita, essa prosegue la sua azione creatrice portando l’amore là dove esso manca (“costruire un ponte dove c'è un dirupo / per arrivare al mio prossimo / sollevargli il peso / e amarlo“). L’amore all’interno della famiglia, proprio perché “amore”, si dona all’altro, ai fratelli nel bisogno, e la famiglia diventa testimone e annunciatrice del Regno di Dio nell’intera società.
Presentando l’inno dell’incontro all’opinione pubblica, Petar Krešimir Hodžić, responsabile dell’Ufficio per la pastorale famigliare della Conferenza Episcopale croata, ha spiegato i motivi della scelta di questa canzone quale inno ufficiale del primo Incontro delle famiglie cattoliche croate: “La canzone 'Kristu vjerni zauvijek' (‘Fedeli a Cristo per sempre’) con parole forti e profonde presenta la famiglia quale nostra eredità e futuro, poiché essa, unita a Cristo, ha in Lui il suo sostegno più forte. “Questa canzone, con un linguaggio musicale contemporaneo, esprime il senso e il messaggio dell’incontro ed è capace di toccare le corde più intime dell’anima“.
Verica Kraš Villa, una dei coautori del testo, aggiunge come “ogni nostro giorno e tutto ciò che abbiamo, soprattutto il nostro matrimonio e la nostra famiglia, ha un senso solamente se ogni giorno mettiamo la nostra vita nelle mani di Dio. Riconosciamo che è Gesù ad averci unito, che con il dono dei figli Egli ci unisce in una famiglia. Questa famiglia non è chiusa in se stessa, ma è chiamata ad amare e aiutare gli altri”.
Le famiglie croate danno un calorosissimo benvenuto a papa Benedetto XVI, e chiedono la sua parola e la sua benedizione di ‘dolce Cristo in terra’, e in sua presenza “rinnovano il voto, già espresso tante volte nella loro travagliata storia, di essere fedeli a Cristo e alla Chiesa e di trasmettere questi valori alle generazioni che verranno, le quali rappresentano l’eredità e il futuro del popolo croato”, affinché anche esse siano “fedeli a Cristo per sempre” .
Di seguito riportiamo il testo originale croato dell’inno dell’incontro e, in calce, la traduzione in italiano. Chi desidera ascoltare l’inno, molto pregevole anche musicalmente, e interpretato da alcuni tra i più noti rappresentanti della scena musicale cattolica croata, quali Željka Marinović, Renata Sabljak, Čedo Antulić e il gruppo Fides, lo può trovare qui.

www.papa.hr/images/stories/audio/mp3/kristu_vjerni_zauv...

KRISTU VJERNI ZAUVIJEK

Budi se dan
i novo svitanje,
u Tvojoj ruci, Bože,
ja osjećam se dobro
i ispunjen.

U pogledu supruga
i osmjehu djeteta, uvijek znam:
Isuse, Ti si naša snaga
i radost što nas spaja
u obitelj.

Refren:
Dobro došao, Sveti Oče,
kršćanska obitelj naš je dom,
naša baština i budućnost,

ona je temelj društvu svom,
gdje se stvara blagostanje,
odgovorno živi Božja riječ,
za Hrvatsku koja kliče:
Kristu vjerni zauvijek…

Želim stvarati,
gdje je klanac, most sagraditi,
svome bližnjemu prići
i teret mu dići,
i voljeti.

Dogodilo se čudo,
pronašli smo mir u srcima.
Jer s Duhom Svetim među nama
u ljubavi bez straha
za život...

Refren:

Dobro došao, Sveti Oče,
kršćanska obitelj naš je dom,
naša baština i budućnost,

ona je temelj društvu svom,
gdje se stvara blagostanje,
odgovorno živi Božja riječ,
za Hrvatsku koja kliče:
Kristu vjerni zauvijek…

Benedikte, Sveti Oče,

blagoslovi obiteljski dom,

našu baštinu i budućnost,

hrvatski zavjet putu tom,

gdje se stvara blagostanje,
odgovorno živi Božja riječ,
za Hrvatsku koja kliče:
Kristu vjerni zauvijek….

FEDELI A CRISTO PER SEMPRE

(voce maschile)

Il giorno si risveglia

ecco una nuova alba

nelle Tue mani, o Dio,

mi sento sereno

e realizzato.

(voce femminile)

Nello sguardo del mio sposo

e nel sorriso di mio figlio, io so

che Tu, Gesù, sei la nostra forza

e la gioia che ci unisce

in una famiglia.

Ritornello:

Benvenuto, Santo Padre,

la famiglia cristiana è il nostro focolare

nostra eredità e futuro

essa è il fondamento della società

dove si crea l’armonia

la Parola di Dio vive qui

per la Croazia che acclama

fedeli a Cristo per sempre.

(voce femminile)

Desidero creare

costruire un ponte dove c'è un dirupo

per arrivare al mio prossimo

sollevargli il peso

e amarlo.

(voce maschile)

E' avvenuto un miracolo

abbiamo trovato la pace nei cuori

perché con lo Spirito Santo tra noi

nell'amore non c'è paura

di fronte alla vita…

Ritornello:

Benvenuto, Santo Padre,

la famiglia cristiana è il nostro focolare

nostra eredità e futuro

essa è il fondamento della società

dove si crea l’armonia

la Parola di Dio vive qui

per la Croazia che acclama

fedeli a Cristo per sempre.

Benedetto, Santo Padre,

benedici la nostra famiglia,

nostra eredità e futuro,

il voto dei croati su questo cammin,

dove si crea l’armonia,

la Parola di Dio vive qui,

per la Croazia che acclama:

fedeli a Cristo per sempre.


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Simbolismo del logo “Zajedno u Kristu” (“Insieme in Cristo”)



Il logo “Zajedno u Kristu” (“Insieme in Cristo”) esprime il simbolismo dell’Incontro delle famiglie cattoliche croate e della visita di papa Benedetto XVI in Croazia.

Al centro del logo si trova una rappresentazione stilizzata di una famiglia, composta da padre, madre e tre figli. L’apertura alla nuova vita è espressa dallo stato di gravidanza della madre, mentre la croce sullo sfondo fa riferimento al fatto che la famiglia cristiana è fondata sulla fede che rende la comunità matrimoniale e familiare una comunione di amore. Le mani sulle quali si appoggia la famiglia simbolizzano l’appoggiarsi della famiglia alla provvidenza di Dio che protegge e guida la famiglia nel suo cammino della vita.

Nel punto di origine della figura delle mani si trova un fuoco stilizzato che rappresenta l’amore di Dio che è fonte ed elemento di unione dell’amore all’interno della famiglia. I quadratini rossi che compongono il fuoco sono un riconoscibile elemento dell’identità croata (la scacchiera dello stemma croato), e sono in numero di quattro poiché rappresentano i quattro avvenimenti principali della visita di papa Benedetto XVI (l’incontro con il mondo della cultura presso il Teatro Nazionale croato, l’incontro con i giovani in piazza Ban Jelačić, la S. Messa all'Ippodromo in occasione del Primo incontro delle famiglie cattoliche croate, i Vespri solenni e l’ incontro con il clero e i religiosi presso la Cattedrale di Zagabria), nonché le quattro visite dei successori di Pietro in Croazia.

Lo sfondo di colore giallo e la croce bianca rappresentano i colori vaticani, mentre il colore blu è simbolo della città di Zagabria, dove è avvenuto l’incontro con il Santo Padre. La croce sul logo è la rappresentazione stilizzata della croce di papa Benedetto XVI.

L'idea di massima del logo è stata accettata nel corso dell'assemblea plenaria della Conferenza episcopale croata. La rappresentazione finale del logo è stata accolta dal Comitato dell'Arcidiocesi di Zagabria per l'accoglienza del Santo Padre ed è stata realizzata graficamente presso il settimanale “Glas Koncila”.

Autore: D.T.


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Istruzioni ai sacerdoti e ai fedeli relative alla registrazione e alla partecipazione alle celebrazioni con il Santo Padre

Četvrtak, 26 svibnja 2011 15:03

Carissimi fratelli e sorelle nella fede!
Desideriamo ancora una volta informarvi su tutto ciò che riteniamo importante affinché l'incontro con il Santo Padre, che attendiamo con gioia, sia veramente un evento di comunione in Cristo e un benedetto inizio di una nuova vita cristiana piena di slancio.
Incoraggiamo e invitiamo tutti i fedeli che desiderano partecipare alle celebrazioni con il Santo Padre di registrarsi presso i loro sacerdoti al fine di ricevere i biglietti gratuiti per entrare nell'area della celebrazione. I sacerdoti riceveranno un numero sufficiente di biglietti così che li possano distribuire a tutti quelli che si registrano, anche all'ultimo giorno, per partecipare alla celebrazione eucaristica all'Ippodromo.

REGISTRAZIONE DEI GIOVANI PER LA VEGLIA DI PREGHIERA IN PIAZZA BAN JELAČIĆ, SABATO 4 GIUGNO

Finora molti giovani si sono registrati per questa celebrazione, così che Piazza Ban Jelačić sarà piena di giovani. Coloro che si sono registrati attraverso i canali ordinari riceveranno i biglietti per Piazza Ban Jelačić e le sciarpe dai loro parrochi o dalle persone da loro delegate. I biglietti sono gratuiti.
Essendoci ancora un notevole numero di persone che desiderano partecipare, esse potranno liberamente venire nella piazza di fronte alla cattedrale di Zagabria. Lì vi sarà un megaschermo altoparlanti che diffonderanno l'evento, così che tutti i fedeli potranno partecipare come se fossero in Piazza bana Jelačić; al termine della veglia, il Santo Padre passerà in papamobile davanti a Kaptol affinché tutti lo vedano anche da vicino. Per partecipare alla veglia nella piazza di fronte alla cattedrale, i biglietti non sono necessari. Qui possono venire liberamente tutte le persone che desiderano pregare con il Santo Padre. Entrare la piazza davanti alla cattedrale è possiblie per la via Kaptol e Stara Vlaška.
Durante l'incontro dei giovni si svolgeranno diversi programmi. I giovani che arrivano a Zagabria in anticipo raccogliersi dalle 11 alle 14 allo Zrinjevac, intorno al padiglione, cantando e suonando. L'Ingresso in Piazza Ban Jelačić è possibile già dalle ore 13. Il programma ufficiale dell'Incontro nazionale dei giovani cattolici croati inizia alle 16:30. Verso le 19:30 a questo programma si aggregherà il Santo Padre. I giovani pregheranno insieme con lui, ed egli indirizzerà loro parole di incoraggiamento, di invito alla fede e di supporto.
Gli autobus di giovani che vengono saranno parcheggiati attorno alla Fiera di Zagabria. Dalla Fiera alla Piazza Ban Jelačić i giovani andranno a piedi attraverso il passaggio sotterraneo presso la stazione ferroviaria. Muovendosi, si prega di rispettare le istruzioni fornite dalle guide e dagli addetti al servizio d'ordine. Dopo la veglia in Piazza Ban Jelačić, essi torneranno in Fiera seguendo lo stesso percorso. Nei padiglioni della Fiera i giovani potranno dormire, e a tutti quelli che vi trascorreranno la notte sarà dato un sandwich e dell'acqua da bere. Si consiglia di andare a dormire al più presto, così che il giorno seguente, potranno partecipare riposati alla s. Messa con il Santo Padre.

REGISTRAZIONE DEI FEDELI PER LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA ALL'IPPODROMO, DOMENICA 5 GIUGNO

Invitiamo i fedeli a registrarsi presso i loro sacerdoti al fine di ricevere da loro i biglietti gratuiti. I biglietti sono necessari affinché i fedeli possano essere distribuiti in modo uniforme nei settori designati dell'Ippodromo. Indipendente dal mezzo di trasporto con cui si giunge, ogni persona deve portare con sé il biglietto. Preghiamo nuovamente tutti di registrarsi al più presto possibile. In ogni caso chi si decidesse all'ultimo momento non verrà respinto. Tutti quelli che lo desdierano, possono venire alla S. Messa con il Papa. All'ingresso all'area della celebrazione, i fedeli riceveranno dagli addetti al servizio d'ordine la guida liturgica per seguire la Santa Messa.
All'Ippodromo i settori vicino all'altare saranno assicurate zone per i disabili e le religiose. Perciò chiediamo i disabili di registrarsi personalmente o attraverso le loro associazioni presso il Segretariato del Comitato per ricevere i biglietti previsti per loro. I disabili possono essere portati dai loro accompagnatori in automobile fino all'ingresso destinato per loro, indicato sul biglietto. Da quel punto saranno accompagnati fino allo spazio loro destinato davanti all'altare. Si potrà entrare nell'Ippodromo già a mezzanotte.
Dalle 3 ore comincia il pre-programma organizzato, con preghiere, canti e testi di meditazione. Raccomendiamo a tutti di venire il più presto possibile, così da evitare assembramenti eccessivi agli ingressi nelle ultime ore. tenere anche conto del fatto che chi prima viene, trova un posto più vicino all'altare! Sarebbe buona cosa che tutti i fedeli fossero ai loro posti entro le 8:00. I biglietti saranno contrassegnati da un colore e dal numero del settore assegnato. Durante la S. Messa, tutti i corridoi contrassegnati solamente per il passaggio devono essere liberi. Rispettare in tutto le istruzioni fornite dagli addetti al servizio d'ordine che saranno immediatamente riconoscibili.

COSA SI PUO' PORTARE NELL'AREA DELLE CELEBRAZIONI, E CHE COSA NON SI PUO' PORTARE?

Raccomandiamo ai fedeli di indossare copricapi in caso di forte sole, e che in caso di pioggia portino gli impermeabili, meglio ancora se usa e getta. Si può portare il cibo che non soggetto a un rapido deterioramento. L'acqua si può essere portata solamente in bottiglie di plastica. I fedeli che devono prendere regolarmente delle medicine sono pregati di portarle con sé. Le comunità parrocchiali possono avere cartelli con il nome della loro parrocchia o gruppo per favorire un più facile orientamento dopo la s. Messa.
Durante la Messa tutti gli striscioni devono essere abbassati per non togliere la visuale. È permesso portare le bandiere di parrocchie, associazioni e movimenti. I portatori delle bandiere saranno distribuiti ai margini dello spazio liturgico affinché non tolgano la visuale agli altri. E' permesso portare un tappetino per sedersi, sedie pieghevoli e oggetti simili. Raccomandiamo ai fedeli di portare solo ciò che è assolutamente necessario per non ritardaere il controllo e l’entrata a causa delle troppe cose portate con sé.
E' vietato portare bevande alcoliche, oggetti di metallo, armi, bottiglie di vetro, ombrelli e tutto ciò che potrebbe causare lesioni ad altre persone. Tali oggetti verranno tolti al proprietario dalla polizia all’ingresso dello spazio protetto. Oltre alle scritte indicanti parrocchie o gruppi, non è permesso portare altri cartelli e mostrarli durante la celebrazione eucaristica. L’incontro all’Ippodromo è una S. Messa, e perciò non è un’occasione per fare pubblicità. Non è permesso entrare sotto l'effetto di alcol.

REGISTRAZIONE DEI SACERDOTI

AccreditI e biglietti sono necessari per ogni celebrazione, quindi preghiamo i sacredoti di portarli sempre con sé. Nell'Arcidiocesi di Zagabria gli accrediti e i biglietti saranno distribuiti negli uffici di decanati. I decani saranno avvisati telefonicamente quando potranno ritirare i biglietti e distribuirli ai sacerdoti nel loro decanato, e questi ai loro fedeli. I biglietti per i fedeli di tutte le altre (arci) diocesi saranno inviati per il tramite della Segreteria della Conferenza Episcopale croata agli Ordinariati delle singole (arci)diocesi.
I sacerdoti devono portare con sé l'alba per celebrare la Santa Messa. All'ingresso allo spazio per la concelebrazione essi riceveranno una stola bianca e la guida liturgica. Sarebbe buona cosa che, in caso di pioggia, i sacerdoti portani un impermeabile, e in caso di tempo soleggiato, un berretto bianco per proteggersi dal sole.
Sono pronti 500 cibori per la santa comunione, che saranno distribuiti nel modo più opportuno nelle cappelle all'interno dello spazio della celebrazioe. Si prega i sacerdoti di essere disponibili per questo servizio sacro e di comportarsi secondo le istruzioni degli addetti al servizio d'ordine. I sacerdoti che distribuiranno la santa comunione faranno la santa comunione per ultimi nelle cappelle dove riporranno il Santissimo Sacramento.
Le religiose non devono essere accreditate per l'Ippodromo, è infatti sufficiente che si registrino per ricevere i biglietti e si rechino nello spazio loro assegnato.

REGISTRAZIONI PER I VESPRI NELLA CATTEDRALE

Ai Vespri sono invitati esclusivamente sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi, candidati e candidate alla vita consacrata. Tutte le persone che desiderano partecipare ai Vespri devono obbligatoriamente fare un accredito e ricevere i biglietti. I dati per l'accredito sono identici a quelli per l'Ippodromo. In Cattedrale si deve giungere entro le ore 16. All'ingresso in Cattedrale essi riceveranno una guida liturgica per la partecipazione alla preghiera.
I sacerdoti diocesani e i seminaristi devono essere vestiti in abito talare, mentre i religiosi e i candidati religiosi nei loro rispettivi abiti religiosi. Per primi entreranno nella cattedrale i seminaristi, i candidati e candidate agli ordini religiosi. Gli altri fedeli possono anche partecipare ai vespri, poiché di fronte alla Cattedrale sara posto un megaschermo, così che tutti potranno seguire la preghiera e il discorso del Santo Padre. L'arrivo davanti alla cattedrale è libero.

TRASPORTO

Ogni parrocchia o decanato o arci/diocesi organizza il proprio servizio di trasporto. Nei pressi dell'Ippodromo sono vi sono oltre 2.200 posti per parcheggiare gli autobus. Dopo che i sacerdoti avranno avvisato sul numero degli autobus in arrivo, verranno loro forniti i biglietti di ingresso e le istruzioni su come arrivare fino ai loro parcheggi e come da lì giungere all'Ippodromo.
Gli autobus resteranno ai loro posti e devono essere visibilmente segnalati con il nome della parrocchia affinché i fedeli li possano trovare facilmente. Il parcheggio per le automobili dei disabili sarà possibile nella parte est della Fiera di Zagabria, accanto all'edificio dell'INA, e per gli autobus in Gavranova ulica.
Chi viene a Zagabria con la propria automobili deve tenere conto del fatto che il traffico sarà limitato, soprattutto intorno alla zona dell'Ippodromo, e quindi deve considerare il fatto che dovrà parcheggiare in parcheggi lontani.
Se qualche decanato organizza l'arrivo con in treno, deve mettersi d'accordo personalmente con il rappresentante delle Ferroviarie croate, cioè devono a che ora e da dove il treno parte, dove i pellegrini scenderanno e dove saliranno di nuovo sul treno. Per questa occassione le Ferrovie Croate (HŽ) ridurranno notevolmente il prezzo dei biglietti, in modo da coprire solamente i loro costi. Si raccomanda ai fedeli che viaggiano sulla linea da Zaprešić a Dugo Selo di usare il più possibile la linea ferroviaria urbana.
Il Comitato dell'Arcidiocesi di Zagabria non organizza il trasporto dei fedeli. Questo è un dovere dei singoli parroci. Tutti i parcheggi sono situati a mezz'ora di cammino dall'Ippodromo, circostanza che non rappresenta un problema per giungere all'Ippodromo medesimo.
Invitiamo tutti i fedeli della città di Zagabria di venire quanto più possibile a piedi. Questo riguarda particolarmente il quartiere di Novi Zagreb e le zone più vicine all'Ippodromo. Gli autobus e i tram dell'azienda di trasporto pubblico circoleranno al mattino e al pomeriggio come nei giorni feriali durante il periodo di traffico più intenso.

SERVIZI NELLE AREE DELLE CELEBRAZIONI

In Piazza Ban Jelačić e all'Ippodromo vi saranno squadre sanitarie di medici e infermieri che si prenderanno cura di pellegrini che ne avessero bisogno. Accanto alle aree della celebrazione saranno posti ospedali mobili, e tra i pellegrini vi saranno infermiere, tra cui anche molte religiose. Esse indosseranno un segno visibile, così da essere immediatamente riconoscibili.
In caso di necessità esse saranno liete di auitarvi. Sui biglietti che i fedeli riceveranno saranno contrassegnati i punti di pronto soccorso, gabinetti e altri servizi necessari ai pellegrini. Circa 1000 addetti al servizio d'ordine e volontari saranno di aiuto affinché la celebrazione proceda nel migliore dei modi, perciò vi chiediamo di seguire le loro indicazioni.

ACCOGLIENZA DEL SANTO PADRE PER LE VIE DI ZAGABRIA

Invitiamo i fedeli che, dopo avere appreso dalla polizia per quali strade e a che ora il Santo Padre passerà con la papamobile, escano sulle strade della nostra bellissima Zagabria e che con la loro presenza salutino il nostro carissimo Ospite, ringraziandolo così per la sua visita e per l'incoraggiamento che ci offre.
Carissimi fratelli sacerdoti, seminaristi, religiosi e religiose, candidati e candidate religiose, cari fedeli!
Il Pietro dei nostri giorni, papa Benedetto XVI ha passato la soglia e ci viene incontro nella nostra Patria, la Croazia. Passiamo anche noi la nostra soglia, la soglia della nostra comoda casa, la soglia della comodità e andiamogli incontro.
È la S. Messa più solenne alla quale possiamo partecipare nella nostra Patria e nulla regge il confronto con essa quanto a importanza. Preghiamo che la visita del Santo Padre sia felice e benedetta, che si risvegli una nuova speranza, che sollevi la nostra fierezza e che realizzi l'unità ecclesiale e nazionale in Cristo.
A nome del Comitato dell'Arcidiocesi di Zagabria vi saluto tutti cordialmente. Sia lodato Gesù Cristo!

Presidente del Comitato
mons. Mijo Gorski
vescovo ausiliare di Zagabria


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“Realizzare la pianeta del Papa è un vero onore”

Petak, 27 svibnja 2011 09:34

Le pianete, realizzate in tutti e quattro i colori liturgici, sono uno dei numerosi doni che verranno fatti al Santo Padre Benedetto XVI in occasione della sua visita apostolica nel nostro Paese. Il dono gli verrà fatto dall’Unione dei Superiori Maggiori e dalla Conferenza delle Superiori Maggiori.
Una delle suore che ha realizzato questo dono ha rivelato a papa.hr. che i motivi che decorano le pianete, lavorate da quattro suore della congregazione delle “Figlie della Divina Carità”, rappresentano due croci intrecciate nel ‘pleter’ croato, due chiavi incrociate quale simbolo dello Stato Vaticano, e la sigla IHS, “L’arrivo del Papa è un grande avvenimento, e il lavoro fatto per questo dono ha per me un grande significato, poiché lavoro per la gloria di Dio” ha affermato una delle suore.
Esse hanno lavorato queste pianete per circa due mesi avvalendosi di una tecnica manuale con l’ausilio di vecchie macchine. Le suore si sono suddivise i compiti come fanno sempre quando lavorano una pianeta, e cioè una di loro lavorava ai bozzetti dei simboli, mentre le altre tagliavano e ricamavano.
Le suore della Congregazione ‘Figlie della Divina Carità’ hanno realizzato le pianete anche per le due visite di Papa Giovanni Paolo II in Croazia nel 1994 e 1998, e oggi come allora, hanno lavorato alla realizzazione di ogni pianeta con dedizione totale, coscienti che sarebbero state indossate per le S. Messe.

Autore: D.M.

www.papa.hr/index.php?option=com_content&view=article&id=1250:realizzare-la-pianeta-del-papa-e-un-vero-onore&catid=110:notizie&It...


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OGGI INIZIA LA NOVENA ALLA SACRA FAMIGLIA IN PREPARAZIONE ALLA CONSACRAZIONE DELLE FAMIGLIE CATTOLICHE CROATE ALLA SACRA FAMIGLIA

Oggi, venerdì 27 maggio 2011, a nove giorni dalla celebrazione del Primo Incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate, che si terrà all’Ippodromo di Zagabria e verrà presieduto da papa Benedetto XVI, nelle diocesi, parrocchie e famiglie in tutta la Croazia inizia la novena alla Sacra Famiglia.
Questa novena è stata pensata quale preparazione immediata alla celebrazione della Giornata delle Famiglie, ovvero come preparazione spirituale per i due importanti gesti con i quali terminerà il programma di preghiera nell'immediata vigilia della Celebrazione eucaristica, e cioè il rinnovo delle promesse matrimoniali con un ringraziamento per la fertilità matrimoniale e il dono dei figli, nonché l'Atto di consacrazione delle famiglie croate alla Sacra Famiglia. Per la prima volta nella storia del popolo croato le famiglie croate verranno consacrate e poste sotto la protezione della Sacra Famiglia, esempio di vita delle virtù familiari cristiane e di realizzazione della volontà di Dio. Questi due atti, quale parte conclusiva della veglia di preghiera, saranno guidati da mons. Valter Župan, vescovo di Veglia, nonché Presidente del Consiglio della conferenza Episcopale croata per le famiglie e del Comitato della Conferenza Episcopale croata per i contenuti dedicati alle famiglie.
Invitiamo le famiglie e i fedeli italiani a unirsi con noi nella preghiera, perché la famiglia sia preservata dai gravi pericoli che la sovrastano e le famiglie cattoliche possiamo essere esempio di santità, amore, concordia, rispetto reciproco e accoglienza alla vita nascente.


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Papa/ In Croazia tra famiglie, passato controverso e futuro Ue

Sabato e domenica il 19esimo viaggio internazionale di Ratzinger

Si tratterrà a Zagabria per due giorni, il Papa, che sabato e domenica prossima compirà il suo diciannovesimo viaggio internazionale in Croazia. Momento centrale della sua visita sarà la messa mattutina di domenica, alla quale parteciperanno trecentomila in occasione del raduno nazionale delle famiglie cattoliche.
Benedetto XVI arriva peraltro in un paese nel quale il passato recente delle guerre che smembrarono l'ex Jugoslavia è ancora fresco. Se negli ultimi giorni ha suscitato clamore sui mass media di tutto il mondo l'arresto dell'ex capo militare dei serbi di Bosnia, Ratko Mladic, a metà aprile il tribunale internazionale dell'Aja aveva condannato il generale croato Ante Gotovina a 24 anni di carcere per i crimini commessi nelle operazioni militari con le quali nel 1995 l'esercito croato liberò parte del territorio nazionale dall'occupazione serba. L'arresto ha suscitato le aperte proteste dei settori nazionalisti della popolazione croata, che considerano Gotovina un eroe nazionale, ha spaccato l'opinione pubblica ed ha diviso anche la Chiesa croata.
"Bisogna capire i motivi della reazione a questa sentenza", ha commentato il portavoce vaticano Federico Lombardi rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso di un briefing sul viaggio papale, i croati "si sono sentiti un po' feriti per la prospettiva con la quale è stata presentata la guerra, che non ha riconosciuto la dimensione di liberazione che per loro era molto importante".
Ad ogni modo il Vaticano, che fu tra i primissimi a riconoscere lo Stato indipendente della Croazia nel 1991, sostiene con forza la prospettiva di un'adesione della Croazia all'Unione europea "che - ha chiosato il gesuita - si spera non si faccia attendere molto". Benedetto XVI partirà dall'aeroporto romano di Fiumicino alle 9.30 di sabato e arriverà alle 11 all'aeroporto di Zagabria. Dopo la cerimonia di benvenuto allo scalo croato, il Papa renderà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica Ivo Josipovic nel palazzo presidenziale e riceverà poi il Presidente del Governo Jadranka Kosor nella nunziatura di Zagabria, dove soggiornerà per i due giorni. Il primo appuntamento pubblico dopo la pausa di metà giornata sarà, alle 18.15, l'incontro unico con esponenti della società civile, del mondo politico, accademico, culturale e imprenditoriale croato, nonché con il corpo diplomatico presente nel paese e i leader religiosi locali, nel teatro nazionale di Zagabria. A sera, alle 19.30, la veglia di preghiera con i giovani nella piazza Bano Josip Jelacic. Il giorno dopo, domenica cinque giugno, inizierà con una messa all'ippodromo di Zagabria in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate. A conclusione, come ogni domenica, Benedetto XVI pronuncerà il Regina coeli. "Nel nostro Paese è ancora in vigore la legge sull'interruzione di gravidanza introdotta ai tempi del regime totalitario comunista. Perciò le famiglie si attendono dal Papa un forte sostegno", ha affermato in un intervento sull''Osservatore romano' monsignor Valter Zupan, vescovo di Krk, presidente della commissione famiglia e vita della Conferenza episcopale croata. "Esse vogliono che si senta la loro voce, che si rispettino i loro diritti. I genitori hanno il pieno diritto di esprimere il loro parere e di decidere per i loro figli quale sarà l'educazione sessuale nelle scuole. Le famiglie sono portatrici di messaggi autentici di vita, di speranza e di amore". Sempre domenica il Papa pranzerà poi con i vescovi croati e, alle 17, presiederà i vespri nella cattedrale di Zagabria. Il Papa reciterà anche una preghiera sulla tomba del beato Stepinac (1898-1960), cardinale arcivescovo di Zagabria che sostenne i primi anni del regime ustascia e venne poi processato e arrestato dal regime comunista. "Nei tempi difficilissimi che caratterizzarono il periodo dell'imposizione del comunismo ateto - ha detto in un'intervista a 'Famiglia cristiana' il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria - il beato Stepinac si battè cristianamente per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni popolo, e si prodigò per difendere e proteggere tutti i perseguitati". Giovanni Paolo II lo beatificò nel 1998. Dopo una visita alla residenza del cardinale Bozanic, il Papa lascerà la Croazia verso le 19.45 e il suo aereo atterrerà a Roma alle 21.15.

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Croazia: cresce l'attesa per il viaggio del Papa. Il cardinale Bozanić: la secolarizzazione, principale sfida della Chiesa

La Croazia, dunque, si prepara ad accogliere il Papa sabato e domenica prossimi. Sull’attesa e le sfide di questo viaggio pastorale, ascoltiamo il cardinale Josip Bozanić, arcivescovo di Zagabria, al microfono di Isabella Piro:

R. - Innanzitutto, desidero dire che in Croazia c’è una grande attesa per la visita del Santo Padre Benedetto XVI. Non appena è stata resa nota ufficialmente la notizia del viaggio apostolico del Santo Padre a Zagabria il 4 e 5 giugno, come Chiesa abbiamo iniziato un cammino di preparazione sia a livello diocesano che nazionale. Ogni diocesi ha elaborato dei programmi in cui si è cercato di coinvolgere soprattutto i giovani e le famiglie. I giovani si stanno preparando attraverso diverse attività, con incontri di preghiera e di adorazione. Devo dire che subito, in tanti hanno aderito all’invito di partecipare all’incontro con il Papa: questo sarà per loro l’Incontro nazionale dei giovani che si svolge ogni due anni, ma è il primo a cui sarà presente il Santo Padre. E i giovani lo attendono con tanto entusiasmo. Per le famiglie, sono state elaborate delle speciali catechesi che si stanno svolgendo in questa fase di preparazione, nei gruppi parrocchiali. Ma anche tutti i fedeli nelle parrocchie, invitati dai parroci sin dal giorno in cui è stata annunciata la visita apostolica, accompagnano ogni cosa con una preghiera intensa e viva gratitudine. E tutto ruota intorno al motto dell’incontro con il Santo Padre in Croazia, cioè “Insieme in Cristo”.

D. - Perché è stato scelto proprio questo motto?

R. - Noi vescovi della Chiesa in Croazia abbiamo scelto questo tema perché la parola “insieme” fa riferimento al desiderio di incontro, di comunione di ogni essere umano. E questo aspetto, che è la dimensione antropologica, trova il suo compimento e la sua pienezza nella dimensione teologica e cristologica, cioè in Cristo, nella novità di Cristo. Cristo è la roccia su cui ogni fedele, ogni famiglia cristiana deve costruire la propria casa per poter percorrere le vie della vita.

D. - Quali sono le sfide pastorali più urgenti della Chiesa in Croazia?

R. - Penso che la sfida maggiore sia quella della secolarizzazione che è sempre più presente nella nostra società e che mostra il suo influsso soprattutto sulle nuove generazioni. La Chiesa sente, inoltre, l’appello a dedicarsi alle famiglie, anch’esse colpite dalla cultura secolarizzata, e che in questo periodo appaiono colpite dalla mancanza di lavoro, in questa situazione di difficoltà sociali ed economiche generalizzate. La nostra preoccupazione per le famiglie vuole giungere a sensibilizzare anche le istituzioni civili, perché sappiano intervenire a favore della famiglia, non solo a parole, ma anche con veri interventi. La famiglia è un’istituzione che va tutelata: infatti, nella famiglia risiede il futuro della Chiesa e della società.

D. - La sera del 4 giugno, Benedetto XVI incontrerà i giovani croati: qual è la realtà giovanile del Paese?

R. - I giovani che incontreranno il Santo Padre appartengono, per lo più, alle generazioni nate dopo la caduta del regime comunista. Condividono, quindi, la stessa realtà degli altri giovani europei, ma sono anche molto sensibili ai valori spirituali e alle iniziative della Chiesa, sentono che la Chiesa è la loro casa, che dà loro spazio e si occupa di loro. Spesso sono gli stessi giovani a proporre, nelle parrocchie, varie iniziative: incontri di preghiera, pellegrinaggi…I nostri giovani partecipano anche volentieri alla vita sacramentale e cercano anche la possibilità di confessarsi.

D. - Domenica 5 giugno, poi, il Papa pregherà presso la tomba del Beato Stepinac. Il popolo croato quale significato attribuisce a questo gesto?

R. - Per la Chiesa in Croazia, il card. Stepinac è – si può dire – un modello di fedeltà a Cristo, alla Chiesa, alla Santa Sede. Il Beato Stepinac fu un vero pastore: lui si prodigò per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni popolo, per difendere chi era vittima di persecuzioni. È stato per noi e per la Chiesa un vivo testimone della speranza cristiana; con la sua vita ha saputo testimoniare la speranza cristiana che nasce dalla piena fiducia nella fedeltà di Dio, che porta alla vittoria del bene. Il Beato Stepinac fu anche uomo di coscienza: per non tradire la propria coscienza e venire meno alla parola data a Cristo e alla Chiesa, non cedette a nessun compromesso, accettando consapevolmente anche il martirio.

D. - Qual è oggi il ruolo della Croazia in Europa?

R. - La Croazia è aperta all’Unione Europea e si sta preparando ad entrarvi. Da parte della Chiesa, siamo aperti a ciò: in fondo, la Croazia da sempre – si può dire – vive nell’ambito della civiltà europea. Siamo, però, anche consapevoli delle difficoltà e delle possibilità che l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea può comportare. Dinanzi a questo passo, ci sembra importante sottolineare la logica dello scambio: solo nella conoscenza reciproca della propria identità, cultura, storia e costumi, i popoli europei possono costruire insieme una “casa comune”. Penso anche che la Croazia, essendo situata in una regione del continente in cui si incontrano e convivono sia persone che professano la fede cristiana - appartenenti o alla Chiesa cattolica o alla Chiesa ortodossa - sia persone che professano la religione musulmana, è chiamata ad essere luogo di dialogo confessionale ed interreligioso. La Croazia è chiamata, si può dire, ad essere ponte per l’Europa.

D. - Eminenza, quali sono le speranze della Chiesa e della nazione croata per la prossima visita del Papa?

R. - Per noi, è un dono speciale poter trascorrere questi due giorni con il Santo Padre, incontrarci con lui e pregare con lui. Il nostro cuore è aperto e desideroso di accogliere le sue parole ed il suo messaggio. Noi guardiamo a questo evento con grande gratitudine e riconosciamo in esso un’importante occasione per rendere più viva la nostra risposta cristiana, per essere veri testimoni della fede, mossi dalla speranza e dalla carità.

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Una felice occasione

La prima visita apostolica di Benedetto XVI

Cresce l'attesa a Zagabria per la visita apostolica di Benedetto XVI in Croazia che si svolgerà il 4 e 5 giugno, in occasione della Giornata nazionale delle Famiglie cattoliche croate. In una conferenza stampa che si è tenuta a Zagabria il 27 maggio scorso il presidente dei vescovi croati, mons. Marin Srakic, il vice-presidente, card. Josip Bozanic, e il ministro per gli Affari esteri croato, Gordan Jandrokovic, hanno fatto il punto sulla preparazione dell'evento.

Un segnale chiaro. Il ministro ha detto che la visita di Benedetto XVI in Croazia è una conferma delle buone relazioni di amicizia tra il Paese e la Santa Sede. "Siamo grati per questo e siamo grati che queste relazioni si sono sviluppate in uno spirito di amicizia, cooperazione e comprensione. La visita è ancor più importante considerando il momento che sta vivendo la Repubblica croata perché tra breve commemoreremo il 20° anniversario della nostra indipendenza e stiamo anche concludendo i negoziati per l'accesso all'Ue". In questo senso la visita del Santo Padre "è un segnale chiaro del supporto della Santa Sede e del Santo Padre per la conclusione dei negoziati e per l'annessione della Croazia all'Ue". Siamo quindi particolarmente grati - ha proseguito il ministro degli Affari esteri - per questo supporto che ci aiuterà a portare i negoziati alla loro conclusione e quindi poter partecipare come membri a tutti gli effetti al lavoro dell'Ue, valorizzando sempre quei valori che sono profondamente radicati nella nazione croata". Riguardo ai costi, il ministro ha sottolineato come la visita del Papa è costata dai 12 ai 14 milioni di Kune croate (pari a circa 1,5 milioni di euro) che sono stati divisi tra lo Stato e la Chiesa. Il card. Josip Bozanic ha invece sottolineato "il grande interesse di pubblico" che sta suscitando la visita apostolica come testimoniano i circa 1.200 giornalisti e 25 emittenti televisive già accreditati. Alla messa del 5 giugno all'ippodromo di Zagabria, è prevista la partecipazione di vescovi dei Paesi vicini. Inoltre, ha fatto sapere il cardinale, al termine della messa il Papa pronuncerà un messaggio ai fedeli in lingua slovena, italiana, tedesca, ungherese, serba e albanese. Infine, la tv pubblica croata garantirà la visione di tutti gli eventi del viaggio papale.

Incoraggiamento per il futuro. "Un'occasione felice che arricchisce la Chiesa e l'intera società" croata. Così l'arcivescovo di Split-Makarska, mons. Marin Barisic, definisce la prima visita apostolica di Benedetto XVI in Croazia. "Siamo lieti - ha detto l'arcivescovo all'agenzia cattolica Ika - di poter partecipare ad un simile evento storico che è significativo per il nostro presente e apre un futuro migliore per tutti noi. Accoglieremo il successore di Pietro, Vicario di Cristo, il pilastro morale della nostra epoca, una persona che sa muovere gli uomini e il mondo". Mons. Barisic è convinto che quanto Benedetto XVI dirà in Croazia "si udirà anche al di fuori del Paese e attraverserà le frontiere d'Europa. Vorremmo che per lui questo viaggio sia di incoraggiamento per costruire il futuro e la società sui valori morali e spirituali fondamentali. Il Santo Padre parteciperà alla Giornata nazionale delle Famiglie cattoliche per incoraggiarle in questo difficile momento di crisi e inviare loro un messaggio di fede e di speranza".

Il programma. La "grande messa" della domenica insieme all'incontro del sabato con la società civile, politica, accademica, economica e culturale del Paese e alla veglia con i giovani, sono tra "gli eventi più significativi" che costellano il programma di questo viaggio apostolico, come riferito alla stampa dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi: "All'arrivo nell'Aeroporto internazionale di Zagreb Pleso, Benedetto XVI terrà il primo dei cinque discorsi del viaggio. Successivamente si recherà in visita di cortesia al presidente della Repubblica al quale farà dono di un fac simile di un codice musicale della biblioteca vaticana. Il presidente croato, infatti, - ha ricordato padre Lombardi - è un esperto musicologo". Successivamente riceverà in udienza, in nunziatura, il premier del Governo. Nel pomeriggio, presso il teatro nazionale croato di Zagabria, il Pontefice incontrerà esponenti della società civile, del mondo politico, accademico, imprenditoriale e culturale del Paese, con il corpo diplomatico e con i leader religiosi. Ultimo appuntamento del 4 giugno sarà con i giovani. Ne sono attesi 50 mila, ha riferito il portavoce, in piazza Bano Josip Jelacic. Domenica 5 giugno mattina, nell'ippodromo di Zagabria, la messa per la Giornata nazionale delle Famiglie cattoliche, alla presenza di alcune centinaia di migliaia di fedeli. Nel pomeriggio, prima della cerimonia di congedo, la recita dei Vespri con il clero e i consacrati e la preghiera sulla tomba del beato Alojzije Viktor Stepinac nella cattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria e di Santo Stefano di Zagreb. Tra i temi che verranno toccati dal Papa nei suoi discorsi, secondo padre Lombardi, ci saranno in particolare la famiglia e l'Europa. I discorsi del Papa saranno pronunciati in italiano, con parti in croato.

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Benedetto XVI torna da Stepinac, il vescovo croato che salvò ebrei e serbi

di Paolo Rodari

Il 3 ottobre 1998 Giovanni Paolo II fu molto coraggioso.
Nel centenario della nascita di Alojzije Viktor Stepinac si recò sulla sua tomba nella cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e di santo Stefano a Zagabria (era il secondo viaggio di Wojtyla in Croazia) e lo proclamò beato. Le polemiche furono feroci: per una parte del paese Stepinac, arcivescovo di Zagabria dal 1937 al 1960, era stato un collaborazionista del regime ustascia di Ante Pavelic. Secondo questi critici, egli tacque e in qualche modo acconsentì allo sterminio di migliaia di serbi ortodossi, ebrei, rom e zingari. Le cose non stavano così per il Papa polacco. Per lui Stepinac fu un martire: tentò in tutti i modi di fermare il massacro. Quando Pavelic fuggì egli venne imprigionato e, secondo le carte del processo di beatificazione custodite in Vaticano, fu avvelenato mentre si trovava in domicilio coatto presso la sua parrocchia di origine, a Krasic.
Dopodomani Papa Benedetto XVI non sarà da meno del suo predecessore. Il secondo e ultimo giorno della sua breve permanenza in Croazia (l’occasione è la giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate) pregherà sulla tomba di Stepinac e non darà ascolto alle polemiche ancora oggi vive: la persona di Stepinac come quella di Pio XII, il Papa che lo creò cardinale al termine della Seconda guerra mondiale, vive ancora per molti nella leggenda che lo dipinge come “fascista”, “antisemita”, collaborazionista del regime.
“Carne umana”. Tra il 1941 e il 1945 questo cartello era appeso in tutte le macellerie di Zagabria e delle città croate. Carne di ebrei, serbi ortodossi e comunisti uccisi dagli ustascia di Pavelic, colui che divenne “duce della Croazia” grazie all’appoggio di Hitler e di Mussolini nell’aprile del 1941. La chiesa cattolica cosa fece? Come si mossero i krizari dell’Azione cattolica, i francescani e i vescovi del paese? Cosa opposero ai massacri l’arcivescovo di Sarajevo Ivan Saric, il capo dell’Azione cattolica Ivo Guberina, il gesuita a capo della polizia di Doboj Dragutin Kamber, la guida dei francescani Radoslav Glavas? Cosa fece chi teneva le fila di tutto, ovvero colui che da Zagabria a Roma aveva in mano i rapporti tra la chiesa cattolica e il Vaticano, appunto il futuro principe della chiesa Alojzije Stepinac?
Stepinac da subito si mosse per scongiurare i massacri. Il 14 maggio 1941, dopo che morirono 260 serbi a Glina, scrisse a Pavelic queste parole: “So bene che i serbi hanno commesso gravi misfatti. Ma è mio dovere di vescovo alzare la mia voce e dichiarare che questo non è lecito. Vi prego, dunque, di prendere le misure più urgenti in tutto il territorio dello stato indipendente affinché non sia ucciso nemmeno un serbo”. A questa lettera ne seguirono altre. Non ebbero risultati concreti e così Stepinac fece quanto Pio XII fece a Roma: nascose gli “sgraditi” al regime e salvò centinaia di vite, moltissimi gli ebrei.
Scrive lo studioso americano Stevan K. Pavlowitch in “Unconventional perceptions of Yugoslavia 1940-1945” che un emissario del governo jugoslavo in esilio, il tenente Rapotec, che nella prima metà del 1942 compì una missione segreta in Croazia, chiese a Stepinac perché non avesse da subito rotto con il regime ustascia. Questi rispose: “Se lo avessi fatto non avrei più potuto salvare alcun serbo, ebreo e oppositore che si trovava nei campi di concentramento”. Scrisse nel 1998 l’allora cardinale Ratzinger: “Il cardinale Stepinac non ha fatto politica. Ha rispettato lo stato quando e in quanto fu realmente stato. Seguì la linea formulata da sant’Ambrogio, il quale dice: ‘Ho sempre prestato la deferenza voluta e corretta agli imperatori, ma le cose di Dio non sono cose mie, non sono cose dell’imperatore, sono cose di Dio e devo rispettare e difendere quanto è di Dio’”.

Pubblicato sul Foglio venerdì 3 giugno 2011


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L’attesa dell’episcopato per l’arrivo del Romano Pontefice in Croazia

Nelle famiglie cattoliche il futuro della Chiesa

Marin Srakić,
Arcivescovo di Ðakovo-Osijek Presidente della Conferenza episcopale

Al censimento del 2001 la Repubblica di Croazia aveva una popolazione pari a 4.437.460 abitanti, dei quali l’87,83 per cento si sono dichiarati cattolici, il 4,42 ortodossi, l’1,3 musulmani e il 5,21 agnostici e atei. La Conferenza episcopale croata (Cec), costituita nel 1993, è composta di ventiquattro vescovi membri, di cui tre sono emeriti. Esistono sedici Chiese locali e l’ordinariato militare. Le diocesi si situano in quattro province ecclesiastiche: Rijeka, Split, Zagreb e quella recentemente costituita di Ðakovo-Osijek, mentre l’arcidiocesi di Zadar è direttamente soggetta alla Santa Sede.
I vescovi svolgono la loro missione pastorale in collaborazione con i sacerdoti, religiosi e religiose. Il numero dei preti diocesani è di 1.592, quello dei religiosi 840 e quello delle religiose 3101. In alcune diocesi ci sono delle vocazioni sacerdotali sufficienti, mentre in altre si avverte una grande scarsità. Calano in particolare le vocazioni femminili.
Dopo la proclamazione della democrazia, cioè dal 1990, i laici possono formare varie associazioni e comunità, e adesso sono impegnati nella vita sociale ed ecclesiale. Una questione importante in cui la Chiesa è particolarmente attiva è la famiglia. Uno dei problemi fondamentali è la diminuzione delle nascite e l’invecchiamento demografico della popolazione. L’insegnamento della religione nelle scuole statali è un corso opzionale a ogni livello didattico, però quando esso viene scelto diventa obbligatorio, equiparato a tutti gli altri corsi scolastici. Un numero elevato di giovani allievi frequenta l’insegnamento della religione: il 92 per cento alle elementari e l’83 per cento alle medie superiori.
La Conferenza episcopale è in dialogo con le altre Chiese e comunità cristiane presenti nel Paese. A tal fine esistono La commissione episcopale della Cec per il dialogo con la Chiesa Ortodossa Serba e il consiglio della Cec per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Quanto ai rapporti tra Stato e Chiesa essi sono corretti e si basano sugli Accordi firmati tra la Santa Sede e la Repubblica di Croazia.
Proverbialmente leali sono i rapporti del popolo croato con la Santa Sede. Il beato Giovanni Paolo II, richiamando le parole del Papa Giovanni VIII, aveva accennato in un’occasione che una delle caratteristiche del popolo croato è l’amore e la lealtà verso la Chiesa Romana e verso la cattedra di Pietro come propria Madre «in cui gli antenati vostri hanno quietato la propria sete col’istruzione del magistero dolce dal sorgente limpido».
Nel corso della storia del popolo croato ci sono state sfide, tentazioni e pressioni pesanti. La minaccia più pesante è stata dopo la Seconda guerra mondiale, quando le autorità comuniste tentavano di allontanare la Chiesa da Roma cercando di far proclamare una Chiesa croata nazionale. Ma la Chiesa non ha mai vacillato, cosciente che i Croati non hanno perso l’identità e l’indipendenza grazie ai legami con la Chiesa cattolica romana e alla lealtà verso di essa, e che anzi, al contrario, tramite questo legame sono entrati nella comunità dei popoli europei.
I legami reciproci hanno raggiunto il culminte durante il pontificato di Giovanni Paolo II, che ha visitato il nostro Paese per tre volte. La voce della Santa Sede e di Papa Wojtyła si è sentita più volte venti anni fa. E questa voce era la più chiara, la più decisa, la più alta e la più determinante. La Santa Sede è stata tra i primi nel 1991 a riconoscere la Repubblica di Croazia come stato indipendente.
Lo stesso livello dei legami permane anche con il Benedetto XVI. Anche lui conosce molto bene la situazione nella quale vive la Chiesa croata e le condizioni attuali della vita della nazione. Gli incontri nella fede da lui presieduti riuniranno il passato con il presente, la transitorietà con l’eterno, il ricevere con il dare, rivelando così il significato della vita quotidiana concreta.
Come ragione principale della sua visita apostolica ai croati, il Pontefice ha citato nella sua risposta all’invito rivoltogli, la celebrazione dell’Incontro nazionale delle famiglie croate — che la Chiesa locale organizza per la prima volta — e la preghiera presso la tomba del beato cardinale martire Alojzije Stepinac. In questo modo ha posto in rilievo la chiave di lettura della visita.
La famiglia cristiana rappresenta il luogo dell’incontro delle relazioni naturali più profonde di ciascun uomo. Questa comunione viene nobilitata e trasfigurata dalla rivelazione e dalla verità cristiana. Il martirio rappresenta poi un’espressione più profonda delle relazioni sopranaturali. Sia l’uno che l’altro portano infine una potenza dell’amore trasfigurante che proviene dal dono di Cristo. L’uno e l’altro vengono permeati dalla gioia, che ritrova la sua sorgente ultima in Cristo.
Con la celebrazione del primo Incontro nazionale delle famiglie croate vorremmo porre l’attenzione della società, delle sue istituzioni legislative e dei suoi mezzi di comunicazione sul matrimonio e sulla famiglia come cellula vitale del popolo croato e di tutta la società.
Il consiglio per la famiglia e il consiglio per i giovani della Conferenza episcopale hanno preparato delle catechesi pratiche, come il testo-guida per gli incontri dei vari gruppi in preparazione alla visita del Papa. Durante questo itinerario, tutte le comunità parrocchiali e religiose hanno pregato e continuano a pregare per le famiglie e per i frutti spirituali della visita del Papa.
Come motto per il viaggio apostolico la Cec ha scelto «Insieme in Cristo». Esso esprime il bisogno della comunione a tutti i livelli e la causa intrinseca cristiana di essa: in Cristo. La comunione in Cristo rimanda alla natura della Chiesa, all’approfondimento dell’identità ecclesiale della famiglia e della vocazione cristiana, nonché all’essere più riconoscibili nella società a motivo del nostro impegno per il bene comune, grazie al dono di noi stessi e alla forza della croce.
Durante la visita il Pontefice avrà quattro incontri principali con i fedeli o i cittadini croati: tel Teatro nazionale di Zagabria sarà con gli esponenti della società civile, del mondo politico, accademico, culturale e imprenditoriale, con il corpo diplomatico e con i leader religiosi; nella piazza intitolata a Josip Jelačić — bano di Croazia dal 1848 ak 1859, noto soprattutto per aver abolito la servità della gleba — sarà con i giovani durante una veglia di preghiera. Momento culminante sarà la messa in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate. Poi, domenica pomeriggio sono in programma la celebrazione dei vespri con vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi, e la preghiera presso la tomba del beato Alojzije Viktor Stepinac nella cattedrale dell’Assunzione della beata Vergine Maria e di santo Stefano di Zagabria.
Benedetto XVI vuole stare vicino e insieme con noi nei momenti decisivi della nostra storia; è pronto a sostenerci nel nostro compito di rinnovamento della Chiesa e della società. La stessa visita del Papa è già un messaggio per noi e per tutta la Chiesa. La presenza del Pontefice e i suoi gesti sono un’immagine chiara della comunione e dell’unità, ma anche un invito a essere maggiormente Chiesa. Infatti, il Papa che viene da noi porta in sé tutta la Chiesa e il suo impegno in tutte le parti del mondo. In un periodo in cui predominano una certa apatia, svogliatezza, scetticismo, immobilità e stanchezza spirituale, quando nulla si riesce a far bene, il Papa, come padre di tutti i fedeli, con il suo amore ci conduce verso il largo da dove si può vedere un futuro sereno.

(©L'Osservatore Romano 3-4 giugno 2011)


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PAPA: VISITA IN CROAZIA PER RILANCIARE FAMIGLIA E RADICI CRISTIANE

Salvatore Izzo

(AGI) - Zagabria, 3 giu.

In tutta la Croazia c'e' "una grande attesa" per la visita di Benedetto XVI che arriva domani a Zagabria. "I giovani lo attendono con tanto entusiasmo", assicura ai microfoni della Radio Vaticana il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo della capitale croata e vice presidente dei vescovi europei, riferendo che "per le famiglie, sono state svolte delle speciali catechesi preparatorie" a partire dal motto del viaggio che e' 'Insieme in Cristo', scelto per ricordare a un Paese oggi esposto al rischio, come gli altri, di secolarizzazione, che "Cristo e' la roccia su cui ogni fedele, ogni famiglia cristiana deve costruire la propria casa per poter percorrere le vie della vita".
"La Croazia - rileva il cardinale Bozanic - e' aperta all'Unione Europea e si sta preparando ad entrarvi" ma come Chiesa "siamo anche consapevoli delle difficolta' e delle possibilita' che l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea puo' comportare. Dinanzi a questo passo, ci sembra importante sottolineare la logica dello scambio: solo nella conoscenza reciproca della propria identita', cultura, storia e costumi, i popoli europei possono costruire insieme una casa comune". Secondo Bozanic, la sfida maggiore per la Chiesa in Croazia oggi e' "quella della secolarizzazione che e' sempre piu' presente nella nostra societa' e che mostra il suo influsso soprattutto sulle nuove generazioni". "La Chiesa - aggiunge - sente forte l'appello a dedicarsi alle famiglie, anch'esse colpite dalla cultura secolarizzata, e che in questo periodo appaiono colpite dalla mancanza di lavoro, in questa situazione di difficolta' sociali ed economiche generalizzate.
La nostra preoccupazione per le famiglie vuole giungere a sensibilizzare anche le istituzioni civili perche' sappiano intervenire a favore della famiglia, non solo a parole ma anche con veri interventi. La famiglia e' un'istituzione che va tutelata: nella famiglia risiede il futuro della Chiesa e della societa'".
Nell'intervista Bozanic ricorda anche che la Croazia "e' chiamata ad essere ponte per l'Europa" perche' qui "si incontrano e convivono sia persone che professano la fede cristiana - appartenenti o alla Chiesa cattolica o alla Chiesa ortodossa - sia persone che professano la religione musulmana, e' chiamata ad essere luogo di dialogo confessionale e interreligioso".
Con il suo viaggio, spiega il porporato, il Papa indichera' alla societa' croata il cardinale Aloise Stepinac, l'arcivescovo martire del comunismo beatificato da Giovanni Paolo II nel 1998, come "un modello di fedelta' a Cristo, alla Chiesa, alla Santa Sede". Il beato Stepinac, ricorda Bozanic, "fu un vero pastore: lui si prodigo' per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni popolo, per difendere chi era vittima di persecuzioni.
E' stato per noi e per la Chiesa un vivo testimone della speranza cristiana; con la sua vita ha saputo testimoniare la speranza cristiana che nasce dalla piena fiducia nella fedelta' di Dio, che porta alla vittoria del bene. Il Beato Stepinac fu anche uomo di coscienza: per non tradire la propria coscienza e venire meno alla parola data a Cristo e alla Chiesa, non cedette a nessun compromesso, accettando consapevolmente anche il martirio".
Quanto Benedetto XVI dira' in Croazia "si udira' anche al di fuori del Paese e attraversera' le frontiere d'Europa. Vorremmo che per lui questo viaggio sia di incoraggiamento per costruire il futuro e la societa' sui valori morali e spirituali fondamentali. Il Santo Padre partecipera' alla Giornata nazionale delle Famiglie cattoliche per incoraggiarle in questo difficile momento di crisi e inviare loro un messaggio di fede e di speranza", tiene a rilevare da parte sua l'arcivescovo di Spalato, monsignor Marin Barisic, intervistato dall'agenzia cattolica Ika. Proprio per l'importanza del viaggio ad accompagnare il Papa, oltre al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, tra gli altri ci saranno anche il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il nuovo sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Giovanni Angelo Becciu al suo primo viaggio con tale incarico, e l'arcivescovo croato Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi. "I negoziati tra la Croazia e l'Unione europea durano gia' da sei anni; sono quasi finiti, sono stati completati 30 dei 35 capitoli, e pensiamo che si potrebbero concludere entro la fine di giugno. In questo caso l'accordo di adesione potrebbe essere firmato entro la fine dell'anno, tra ottobre e novembre. Alla firma segue la ratifica da parte di tutti i membri del Parlamento, che durera' all'incirca diciotto mesi; questo significa che la Croazia potrebbe diventare membro Ue verso la meta' del 2013. Pero' esiste il rischio che tutto venga posticipato. Il principale problema e' il capitolo 23 sui diritti umani e sul sistema giudiziario e molti altri criteri che bisogna soddisfare. Se questo capitolo verra' concluso si propone di introdurre in Croazia, fino al momento dell'adesione, il monitoraggio in quest'ambito; e questo si farebbe per la prima volta. Una cosa simile si e' fatta in Romania e in Bulgaria, ma solo dopo l'adesione", ricorda infine l'ambasciatore croato presso la Santa Sede Filip Vucak.
"Credo - sottolinea il diplomatico - che la Santa Sede abbia rapporti speciali con la Croazia. La Santa Sede e' stata tra i primi Paesi a riconoscere ufficialmente la Repubblica di Croazia e i croati lo hanno molto apprezzato. Oggi i rapporti tra i due Paesi sono molto buoni e lo testimoniano le tre visite di Giovanni Paolo II e adesso la quarta visita di Benedetto XVI: pochi Paesi sono stati visitati dai Papi cosi' spesso come la Croazia: la prima visita fu nel 1994 e adesso ci sara' la quarta". Inoltre "i presidenti e i premier croati sono stati piu' volte ricevuti in visita ufficiale presso la Santa Sede, l'ultima nell'ottobre del 2010 quando il nostro presidente ha visitato il Vaticano.
I rapporti tra la Chiesa cattolica di Croazia e lo Stato sono molto buoni grazie anche ai quattro accordi che regolano la restituzione alla Chiesa degli immobili requisiti durante il comunismo, le questioni che riguardano la scuola e l'educazione religiosa nelle scuole e la questione del vicariato militare. Dell'applicazione di questi accordi, firmati 12 anni fa, si occupa la commissione mista tra Chiesa e Stato. Nel periodo del comunismo, in Croazia c'erano solo i seminari, non c'erano scuole cattoliche; negli ultimi anni sono state fondate alcune scuole cattoliche e l'anno scorso anche l'Universita' Cattolica di Zagabria e questo e' stato molto apprezzato in Vaticano".
"Quando nel 1994 Giovanni Paolo II visito' la Croazia, fu una visita eccezionale, perche' si tratto' della prima visita in assoluto di un Papa nella storia del Paese. Nel 1994 la guerra in Croazia ancora non era finita e un quarto del Paese era ancora occupato. Il fronte di guerra era a soli 40 chilometri dall'ippodromo di Zagabria, dove il Papa tenne la celebrazione eucaristica davanti a 800.000 fedeli e dove anche questa volta sara' celebrata la Messa. La seconda visita del Papa, nel 1998, fu altrettanto importante: a Marija Bistrica, il piu' grande santuario mariano della Croazia, Giovanni Paolo II proclamo' beato il cardinale Stepinac, vittima del comunismo, condannato a 18 anni di prigionia e morto 10 anni piu' tardi mentre era agli arresti domiciliari. La terza visita, nel 2003, coincise con il 100esimo viaggio e noi fummo molto onorati di questo fatto. Nel corso di questo viaggio, il Papa visito' anche le citta' della costa adriatica: Rijeka, Zadar e Dubrovnik".
Dunque "nei suoi tre viaggi in Croazia Papa Wojtyla ha visitato praticamente tutte le piu' importanti regioni e citta' della Croazia", e ora il viaggio di Benedetto XVI rappresenta "un nuovo grande evento per i croati". Si stima, rivela l'ambasciatore Vucak, "che all'ippodromo di Zagabria ci saranno circa 400mila fedeli.
Nella principale piazza di Zagabria la sera del 4 giugno si terra' una veglia, cui parteciperanno circa 40mila giovani. Lo stesso giorno, nel Teatro Nazionale Croato si terra' l'incontro con politici e rappresentanti della vita culturale di Zagabria e col corpo diplomatico. Il 5 giugno si terra' un incontro con il clero e la preghiera serale nella cattedrale di Zagabria".

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VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN CROAZIA (4-5 GIUGNO 2011) (III)


INCONTRO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI CON I GIORNALISTI DURANTE IL VOLO VERSO LA CROAZIA


Questa mattina, nel corso del viaggio aereo verso la Croazia, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i giornalisti del Volo Papale. Pubblichiamo di seguito la trascrizione dell’intervista concessa dal Papa agli operatori dei media:


TESTO DELL’INTERVISTA

Domanda - Santità, lei è già stato altre volte in Croazia e il suo predecessore ha fatto ben tre viaggi in questo Paese. Si può parlare di una relazione particolare fra la Santa Sede e la Croazia? Quali sono i motivi e gli aspetti più significativi di questa relazione e di questo viaggio?

Santo Padre - Personalmente sono stato due volte in Croazia. La prima volta per i funerali del cardinale Šeper - mio predecessore alla Dottrina della Fede - che era un mio grande amico, perché era Presidente anche della Commissione Teologica, di cui sono stato membro. Perciò ho conosciuto la sua bontà, la sua intelligenza, il suo discernimento, la sua allegria. E questo mi ha dato anche un’idea della Croazia stessa, perché era un grande croato e un grande europeo. E poi sono stato, ancora una volta, invitato dal suo segretario particolare Čapek, anche lui un uomo di grande allegria e di grande bontà, per un simposio e per una celebrazione in un santuario mariano. Qui ho vissuto la pietà popolare, che è molto simile a quella delle mie terre, devo dire. E sono stato molto felice di vedere questa incarnazione della fede: una fede vissuta col cuore, dove il soprannaturale diventa naturale e il naturale è illuminato dal soprannaturale. E così ho visto e vissuto questa Croazia, con la sua millenaria storia cattolica, sempre molto vicina alla Santa Sede, e naturalmente con la precedente storia della Chiesa antica. Ho visto che c’è una fratellanza molto profonda nella fede, nella volontà di servire Dio per l’uomo, nell’umanesimo cristiano. In questo senso, mi sembra, c’è un collegamento naturale in questa vera cattolicità, che è aperta a tutti e che trasforma il mondo o vuol trasformare il mondo secondo le idee del Creatore.

Domanda - Santo Padre, la Croazia a breve si dovrebbe unire alle 27 nazioni che fanno parte dell’Unione Europea: però negli ultimi tempi, nel popolo croato è aumentato un certo scetticismo nei confronti dell’Unione. In questa situazione, Lei pensa di dare un messaggio di incoraggiamento ai croati, perché guardino verso l’Europa in una prospettiva non solo economica, ma anche culturale e con i valori cristiani?

Santo Padre - Io penso che la maggioranza dei croati pensa sostanzialmente con grande gioia a questo momento in cui si unisce all’unione Europea, perché è un popolo profondamente europeo. I cardinali sia Šeper, sia Kuharic, sia Bozanić, mi hanno sempre detto: "Noi non siamo Balcani, ma siamo Mitteleuropa". Quindi è un popolo che sta nel centro dell’Europa, della sua storia e della sua cultura. In questo senso – penso – è logico, giusto e necessario che entri. Penso anche che il sentimento prevalente sia quello di gioia, di stare dove storicamente e culturalmente la Croazia è stata sempre. Naturalmente si può capire anche un certo scetticismo se un popolo numericamente non grande entra in questa Europa già fatta e già costruita. Si può capire che forse c’è una paura di un burocratismo centralistico troppo forte, di una cultura razionalistica, che non tiene sufficientemente conto della storia e della ricchezza della storia e anche della ricchezza della diversità storica. Mi sembra che proprio questa possa essere anche una missione di questo popolo, che entra adesso: di rinnovare nell’unità la diversità. L’identità europea è un’identità propria nella ricchezza delle diverse culture, che convergono nella fede cristiana, nei grandi valori cristiani. Perché questo sia di nuovo visibile e efficiente, mi sembra sia proprio anche una missione dei croati che entrano adesso di rafforzare, contro un certo razionalismo astratto, la storicità delle nostre culture e la diversità, che è la nostra ricchezza. In questo senso incoraggio i croati: il processo di entra in Europa è un processo reciproco di dare e di ricevere. Anche la Croazia dà con la sua storia, con la sua capacità umana ed economica, e riceve naturalmente, anche allargando così l’orizzonte e vivendo in questo grande commercio non solo economico, ma soprattutto anche culturale e spirituale.

Domanda - Molti croati speravano che in occasione del suo viaggio potesse avvenire la canonizzazione del beato cardinale Stepinac: qual è per lei l’importanza oggi della sua figura?

Santo Padre - Il cardinale era un grande pastore e un grande cristiano e così anche un uomo di un umanesimo esemplare. Io direi che era la sorte del cardinale Stepinac che ha dovuto vivere in due dittature contrastanti, ma che erano entrambe antiumaniste: prima il regime ustascia, che sembrava adempiere il sogno dell’autonomia e dell’indipendenza, ma in realtà era un’autonomia che era una menzogna perché strumentalizzata da Hitler per i suoi scopi. Il cardinale Stepinac ha capito molto bene questo e ha difeso l’umanesimo vero contro questo regime, difendendo serbi, ebrei, zingari; ha dato – diciamo - la forza di un vero umanesimo, anche soffrendo. Poi c’è stata la dittatura contraria del comunismo, dove di nuovo ha lottato per la fede, per la presenza di Dio nel mondo, per il vero umanismo che è dipendente dalla presenza di Dio: solo l’uomo è immagine di Dio e l’umanesimo fiorisce. Così era - diciamo – il suo destino: lottare in due lotte diverse e contrastanti e proprio in questa decisione per il vero contro lo spirito dei tempi, questo vero umanesimo che viene dalla fede cristiana, è un grande esempio non solo per i croati, ma per tutti noi.

















VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN CROAZIA (4-5 GIUGNO 2011) (I)





LA PARTENZA DA ROMA


Ha inizio questa mattina il 19° Viaggio internazionale del Santo Padre Benedetto XVI che lo porta in Croazia, in occasione della prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate.

L’aereo con a bordo il Santo Padre - un Airbus 320 dell’Alitalia - parte dall’aeroporto di Fiumicino (Roma) alle ore 9.30. L’arrivo all’aeroporto internazionale "Pleso" di Zagreb è previsto per le ore 11.



TELEGRAMMA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Nel momento di lasciare il territorio italiano, il Santo Padre Benedetto XVI fa pervenire al Presidente della Repubblica Italiana, On.le Giorgio Napolitano, il seguente messaggio telegrafico:

A SUA ECCELLENZA
ON. GIORGIO NAPOLITANO
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
PALAZZO DEL QUIRINALE
00187 ROMA

MI È CARO RIVOLGERE A LEI SIGNOR PRESIDENTE UN DEFERENTE SALUTO NEL MOMENTO IN CUI LASCIO ROMA PER RECARMI IN CROAZIA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLE FAMIGLIE CATTOLICHE E MENTRE INVOCO SULL’INTERA NAZIONE ITALIANA COPIOSI DONI DI LUCE E SAPIENZA AFFINCHÉ CONTINUI A RICONOSCERE L’ISTITUTO FAMILIARE CELLULA FONDAMENTALE DELLA SOCIETÀ SOSTENENDOLO CON ADEGUAI INTERVENTI PORGO A LEI ED AI SUOI COLLABORATORI FERVIDI AUGURI DI PROFICUO IMPEGNO A SERVIZIO DEL POPOLO ITALIANO A CUI INVIO LA MIA BENEDIZIONE

BENEDICTUS PP. XVI












VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN CROAZIA (4-5 GIUGNO 2011) (II)





CERIMONIA DI BENVENUTO ALL’AEROPORTO INTERNAZIONALE "PLESO" DI ZAGREB




All’arrivo all’aeroporto internazionale di Zagreb, previsto per le ore 11, il Santo Padre Benedetto XVI è accolto dal Presidente della Repubblica di Croazia, Prof. Ivo Josipović, dall’Arcivescovo di Zagreb, Card. Josip Bozanić, e dal Presidente della Conferenza Episcopale Croata, S.E. Mons. Marin Srakić, Arcivescovo di Đakovo-Osijek. Con il Nunzio Apostolico S.E. Mons. Mario Roberto Cassari sono presenti inoltre i Vescovi della Croazia, alcune Autorità civili e un gruppo di fedeli.
Nel corso della cerimonia di benvenuto, in risposta al saluto del Presidente della Repubblica Prof. Ivo Josipović, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Gospodine Predsjedniče Republike Hrvatske,
časna braćo u biskupstvu,
poštovana gospodo predstavnici vlasti,
draga braćo i sestre!

S velikom radošću dolazim među vas kao hodočasnik u ime Isusa Krista. Srdačno pozdravljam ljubljenu hrvatsku zemlju i, kao nasljednik apostola Petra, velikim zagrljajem grlim sve njezine stanovnike. [Signor Presidente della Repubblica, venerati Fratelli nell’Episcopato, distinte Autorità, cari fratelli e sorelle! Con profonda gioia vengo in mezzo a voi come pellegrino, nel nome di Gesù Cristo. Rivolgo il mio più cordiale saluto all’amata terra croata e, quale successore dell’apostolo Pietro, stringo in un grande abbraccio tutti i suoi abitanti.] Saluto in particolare la Comunità cattolica: i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i fedeli laici, specialmente le famiglie di questa terra, fecondata dall’annuncio del Vangelo, speranza di vita e di salvezza per ogni uomo. Rivolgo un deferente saluto a Lei, Signor Presidente della Repubblica, e alle altre Autorità civili e militari qui convenute. La ringrazio, Signor Presidente, per le cortesi parole che mi ha indirizzato, e formulo ogni miglior auspicio per l’alto incarico a Lei affidato e per la pace e la prosperità dell’intera Nazione.

Desidero in questo momento ricongiungermi idealmente alle tre visite pastorali compiute in Croazia dal mio amato predecessore, il Beato Papa Giovanni Paolo II, e ringraziare il Signore per la lunga storia di fedeltà che lega il vostro Paese alla Santa Sede. Possiamo contare oltre tredici secoli di forti e speciali legami, sperimentati e consolidati in circostanze talvolta difficili e dolorose. Questa storia è testimonianza eloquente dell’amore del vostro popolo per il Vangelo e per la Chiesa. Fin dalle origini, la vostra Nazione appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli. Le sfide che derivano dalla cultura contemporanea, caratterizzata dalla differenziazione sociale, dalla poca stabilità, e segnata da un individualismo che favorisce una visione della vita senza obblighi e la ricerca continua di "spazi del privato", richiedono una convinta testimonianza e un dinamismo intraprendente per la promozione dei valori morali fondamentali che sono alla radice del vivere sociale e dell’identità del vecchio Continente. A vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza e alla vigilia della piena integrazione della Croazia nell’Unione Europea, la storia passata e recente di questo vostro Paese può costituire un motivo di riflessione per tutti gli altri popoli del Continente aiutando ciascuno di essi, e l’intera compagine, a conservare e a ravvivare l’inestimabile patrimonio comune di valori umani e cristiani. Possa così questa cara Nazione, forte della sua ricca tradizione, contribuire a far sì che l’Unione Europea valorizzi appieno tale ricchezza spirituale e culturale.

Con il motto "Insieme in Cristo", cari fratelli e sorelle, giungo a voi per celebrare la 1ª Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate. Questo importante momento sia occasione per riproporre i valori della vita familiare e del bene comune, per rafforzare l’unità, ravvivare la speranza e guidare alla comunione con Dio, fondamento di condivisione fraterna e di solidarietà sociale.

Već sad iskreno zahvaljujem svima koji su sudjelovali u pripravi i organizaciji moga posjeta. Pred današnjim izazovima za Crkvu i civilno društvo, zazivam na ovu zemlju i na sve njezine stanovnike, zagovor i pomoć blaženoga Alojzija Stepinca, Pastira kojega vaš narod voli i štuje. Neka prati mlade naraštaje da žive u ljubavi koja je potaknula Gospodina Isusa Krista da svoj život daruje za sve ljude. Sveti Josip, brižni čuvar Otkupitelja i nebeski zaštitnik vašega naroda, zajedno s Djevicom Marijom, „Najvjernijom Odvjetnicom Hrvatske", neka vam danas i uvijek isprose mir i spasenje. Hvala! [Ringrazio sentitamente fin da ora tutti coloro che hanno collaborato alla preparazione e all’organizzazione della mia visita. Dinanzi alle sfide che interpellano oggi la Chiesa e la società civile, invoco su questa terra e su quanti vi abitano l’intercessione e l’aiuto del Beato Alojzije Stepinac, Pastore amato e venerato dal vostro popolo. Possa egli accompagnare le giovani generazioni a vivere in quella carità che spinse il Signore Gesù Cristo a donare la vita per tutti gli uomini. San Giuseppe, custode premuroso del Redentore e celeste Patrono della vostra Nazione, insieme con la Vergine Maria, "Fidelissima Advocata Croatiae", vi ottenga oggi e sempre pace e salvezza. Grazie!]




VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CROAZIA

Alle ore 11.45, al termine della cerimonia di benvenuto all’aeroporto internazionale "Pleso", il Santo Padre Benedetto XVI si reca in auto al Palazzo Presidenziale di Zagreb ove, alle ore 12.15, ha luogo la visita di cortesia al Presidente della Repubblica di Croazia, S.E. il Prof. Ivo Josipović.
Al Suo arrivo, il Papa è accolto dal Presidente che Lo attende all’ingresso del Palazzo. Quindi, raggiunto lo studio privato, dopo lo scambio dei doni, il Santo Padre e il Presidente della Repubblica di Croazia si intrattengono in colloquio privato.
L’incontro si conclude con la presentazione della famiglia del Presidente e delle rispettive Delegazioni.
Al termine della visita di cortesia, il Papa si trasferisce in auto alla Nunziatura Apostolica di Zagreb.



INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL GOVERNO NELLA NUNZIATURA APOSTOLICA DI ZAGREB

Alle ore 13.30, nella Nunziatura Apostolica di Zagreb, ha luogo l’Udienza al Presidente del Governo, Sig.ra Jadranka Kosor.
Al suo arrivo, il Presidente del Governo viene accolta dal Cardinale Segretario di Stato e dal Nunzio Apostolico che la accompagnano nella biblioteca della Nunziatura dove ha luogo un breve colloquio in attesa dell’arrivo del Papa.
Quindi il Santo Padre Benedetto XVI e il Presidente del Governo Sig.ra Jadranka Kosor, si intrattengono in colloquio privato.
L’incontro si conclude con la Firma del Libro d’oro della Presidenza del Governo e con la presentazione dei familiari e dei più stretti collaboratori.
Al termine dell’Udienza, il Santo Padre pranza in Nunziatura con i membri del Seguito papale.

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Il Papa a Zagabria: la Croazia aiuti l’Europa a ravvivare i valori cristiani

Il Papa è arrivato a Zagabria poco prima delle 11.00 per il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale. La visita, che durerà due giorni, avviene in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate.
Nel suo discorso durante la cerimonia di benvenuto ha ringraziato il Signore per la lunga storia di fedeltà che lega questo Paese alla Santa Sede. “Possiamo contare – ha detto - oltre tredici secoli di forti e speciali legami, sperimentati e consolidati in circostanze talvolta difficili e dolorose. Questa storia è testimonianza eloquente dell’amore del vostro popolo per il Vangelo e per la Chiesa. Fin dalle origini, la vostra Nazione appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli”.

Benedetto XVI ha quindi sottolineato che “le sfide che derivano dalla cultura contemporanea, caratterizzata dalla differenziazione sociale, dalla poca stabilità, e segnata da un individualismo che favorisce una visione della vita senza obblighi e la ricerca continua di ‘spazi del privato’, richiedono una convinta testimonianza e un dinamismo intraprendente per la promozione dei valori morali fondamentali che sono alla radice del vivere sociale e dell’identità del vecchio Continente. A vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza e alla vigilia della piena integrazione della Croazia nell’Unione Europea – ha proseguito - la storia passata e recente di questo vostro Paese può costituire un motivo di riflessione per tutti gli altri popoli del Continente aiutando ciascuno di essi, e l’intera compagine, a conservare e a ravvivare l’inestimabile patrimonio comune di valori umani e cristiani. Possa così questa cara Nazione, forte della sua ricca tradizione, contribuire a far sì che l’Unione Europea valorizzi appieno tale ricchezza spirituale e culturale”.

Il Papa ha quindi ricordato il motto del viaggio “Insieme in Cristo” e la 1ª Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate. “Questo importante momento – ha esortato - sia occasione per riproporre i valori della vita familiare e del bene comune, per rafforzare l’unità, ravvivare la speranza e guidare alla comunione con Dio, fondamento di condivisione fraterna e di solidarietà sociale”. Quindi, dinanzi alle sfide che interpellano oggi la Chiesa e la società civile, ha invocato sulla Croazia e su quanti vi abitano l’intercessione e l’aiuto del Beato Alojzije Stepinac, Pastore amato e venerato da questo popolo. “Possa egli accompagnare le giovani generazioni – ha concluso - a vivere in quella carità che spinse il Signore Gesù Cristo a donare la vita per tutti gli uomini”.

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Ratzinger: Ingresso Croazia nell'Ue logico, giusto e necessario

Papa Benedetto XVI è a Zagabria. Il Paese dei Balcani spera di portare a termine i negoziati a fine giugno

Zagabria, 4 giu. (TMNews)

L'ingresso della Croazia nell'Ue è "logico, giusto e necessario": lo ha dichiarato Benedetto XVI ai giornalisti che l'accompagnavano in aereo nel viaggio a Zagabria, dove si trova oggi e domani in visita.
"Penso che la maggioranza dei croati guardi con grande gioia" alla prospettiva dell'adesione all'Unione Europea, ha aggiunto il pontefice. La Croazia spera di portare a termine alla fine del mese i negoziati con l'Ue per un'adesione effettiva a metà del 2013.
Il pontefice è atterrato intorno alle 10.45 a Zagabria per una visita di due giorni, in occasione della prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate. Quello in Croazia è il suo 19esimo viaggio internazionale. Al suo arrivo, Ratzinger è stato accolto dal presidente croato Ivo Josipovic.
Per oggi sono in agenda incontri con esponenti della società civile, del mondo politico e della cultura, prima di un incontro con i giovani croati nella grande piazza della capitale. Il viaggio del pontefice a Zagabria è dedicato a riaffermare la centralità dei valori cristiani troppo occultati secondo il pontefice dal secolarismo del mondo moderno.
La visita pastorale, la prima nel paese sull'Adriatico, vuole anche rassicurare i croati circa la saggezza dell'ingresso nell'Ue, in un paese duramente colpito dalla crisi economica. Una parte dell'opinione pubblica croata e della Chiesa cattolica locale nutre ancora risentimento verso l'Europa per la freddezza con cui fu accolta all'inizio della guerra della ex Jugoslavia la proclamazione dello Stato croato (che il Vaticano fu il primo a riconoscere nel 1992), nel conflitto che oppose Zagabria ai serbi fino al 1995.
Oggi Benedetto XVI di fronte ai giovani e al mondo della cultura, ribadirà la vocazione naturale della Croazia a diventare il 28esimo paese europeo senza rinnegare i suoi valori cristiani.
Domani mattina il momento clou del viaggio: la grande "festa delle famiglie" nell'ippodromo di Zagabria, occasione di difesa della famiglia tradizionale. Papa Ratzinger inoltre si raccoglierà sulla tomba del cardinale Alojzije Stepinac, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1998(nonostante le polemiche sul suo ruolo giudicato troppo accondiscendente verso il regime filonazista degli Ustascia croati alla fine della seconda guerra mondiale).

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Papa/ Benedetto XVI in Croazia: Individualismo segna cultura oggi

"Testimoniare i valori morali, vita non è senza obblighi"

Roma, 4 giu. (TMNews)

La cultura contemporanea è "segnata dall'individualismo" ed è per questo che è fondamentale "testimoniare valori morali". Lo ha detto papa Benedetto XVI parlando a Zagabria in occasione del suo viaggio apostolico che è iniziato oggi. Davanti al presidente croato Ivo Josipovic il Pontefice ha ribadito che "le sfide che derivano dalla cultura contemporanea, caratterizzata dalla differenziazione sociale, dalla poca stabilità, e segnata da un individualismo che favorisce una visione della vita senza obblighi e la ricerca continua di spazi del privato, richiedono una convinta testimonianza e un dinamismo intraprendente per la promozione dei valori morali fondamentali che sono alla radice del vivere sociale e dell'identità del vecchio Continente".
Benedetto XVI ha sottolineato poi di volersi "ricongiungere idealmente alle tre visite pastorali compiute in Croazia dal mio amato predecessore, il Beato Papa Giovanni Paolo II, e ringraziare il Signore per la lunga storia di fedeltà che lega il vostro Paese alla Santa Sede". "Possiamo contare - ha concluso - oltre tredici secoli di forti e speciali legami, sperimentati e consolidati in circostanze talvolta difficili e dolorose".

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