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Viaggio apostolico in Inghilterra ed Scozia

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2010 00:27
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17/09/2010 12:34
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La Scozia si scioglie

Aldo Maria Valli

Sarà per il sole che si intrufola fra le nuvole, sarà per le cornamuse, sarà per la festosa parata nel giorno di san Ninian, evangelizzatore delle terre di Scozia, ma oggi l’atmosfera sembra molto meno cupa della vigilia.
Edimburgo la fredda si è un po’ sciolta, e Benedetto può sorridere mentre ne percorre le strade, tra due ali di folla che saluta e sventola bandiere azzurre con la croce bianca di sant’Andrea.
Chi pensava che il papa avrebbe nascosto sotto la tonaca la sporcizia della Chiesa (come fa capire una vignetta pubblicata dall’Indipendent), resta deluso fin dalle prime ore, perché Ratzinger non aspetta nemmeno di toccare il suolo britannico per affrontare l’argomento spinoso della pedofilia.
In aereo, nella tradizionale conversazione con i giornalisti, ammette che la Chiesa non ha vigilato a sufficienza, rivela che per lui la vicenda è stata uno shock, rinnova l’invito alla penitenza e all’umiltà, definisce gli abusi una «perversione del ministero sacerdotale». Parla chiaramente, senza giri di parole. Dice che la «massima priorità» sono le vittime e con la sua semplicità spiazza chi pensava di poterlo dipingere come un arcigno custode della fede.
Anche il discorso rivolto alla regina Elisabetta, davanti al severo palazzo reale di Holyroodhouse, è chiaro, specie quando il papa tedesco, dopo aver reso omaggio all’eroica resistenza della Gran Bretagna alla tirannia nazista, aggiunge: «Mentre riflettiamo sui moniti dell’estremismo ateo del ventesimo secolo, non possiamo mai dimenticare come l’esclusione di Dio, della religione e della virtù dalla vita pubblica conduce in un ultima analisi a una visione monca dell’uomo e della società».
«La libertà religiosa è alla base della nostra società democratica», dice Elisabetta II, agghindata con cappellino d’ordinanza. Poi aggiunge: fra noi e la Chiesa cattolica «serve una maggiore fiducia reciproca», però ammette che i cattolici danno un apporto decisivo alla società con le loro opere nel campo dell’educazione e dell’assistenza.
Non è solo cortesia. C’è la voglia di superare le contrapposizioni reciproche, alimentate dai fondamentalisti di tutti gli schieramenti, per aprire una pagina nuova. Chi ha a cuore l’uomo e la sua dignità, credente o non credente, e a qualunque confessione religiosa appartenga, lavori per il bene comune. Questo il messaggio di cui si fa portatore Benedetto, tenendo ben presente che le radici cristiane non sono un ostacolo su questa via, ma rappresentano precisamente ciò che da secoli alimenta la libertà.
«Sarebbe sulla strada sbagliata una Chiesa che cercasse di rendersi attraente», chiosa sull’Osservatore romano il direttore Gian Maria Vian commentando i primi passi del viaggio. In effetti Benedetto non fa concessioni e non è impegnato in alcuna operazione simpatia. Semplicemente usa l’arma della verità.
Quella stessa verità di cui parla ai giovani riuniti a migliaia al Bellahouston Park di Glasgow, per la messa che conclude la giornata scozzese. Il colpo d’occhio è di quelli che restano nella memoria, con la luce del nord che allunga le ombre, i canti a cui nessuno si sottrae, le bandiere al vento. Sessantacinquemila fedeli, arrivati anche dall’Irlanda.
«L’evangelizzazione della cultura – dice Benedetto – è tanto più importante nella nostra epoca, in cui una dittatura del relativismo minaccia di oscurare l’immutabile verità sulla natura dell’uomo, il suo destino e il suo bene ultimo. Vi sono oggi alcuni che cercano di escludere il credo religioso dalla sfera pubblica, di privatizzarlo o addirittura di presentarlo come una minaccia all’uguaglianza e alla libertà. Al contrario, la religione è in verità una garanzia di autentica libertà e rispetto». È un tema ricorrente nel pontificato di Ratzinger. E accorato è l’appello alla santità rivolto a vescovi e sacerdoti: come San Ninian, non abbiate paura di essere una voce solitaria, «vivete in pienezza la carità che promana da Cristo, predicate il Vangelo con un cuore puro ed una coscienza retta».
E ora Londra, dove contestatori anticattolici sarebbero pronti a bloccare il corteo papale. A suo modo, una liturgia anche quella.

© Copyright Europa, 17 settembre 2010


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