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Viaggio apostolico nella Repubblica Ceca

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2009 19:22
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29/09/2009 01:38
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Discorso di congedo del Papa dalla Repubblica Ceca


PRAGA, lunedì, 28 settembre 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il discorso che Benedetto XVI ha pronunciato questo lunedì pomeriggio all'aeroporto Stará Ruzyně di Praga congedandosi dalla Repubblica Ceca al termine della sua visita pastorale nel Paese.

* * *

Signor Presidente,
Signori Cardinali,
Cari Fratelli nell'Episcopato,
Eccellenze,
Signori e Signore!

Nel momento di prendere congedo, desidero ringraziarvi per la vostra generosa ospitalità durante la mia breve permanenza in questo splendido Paese. Sono particolarmente grato a Lei, Signor, Presidente, per le Sue parole e per il tempo trascorso nella Sua residenza. In questa festa di San Venceslao, protettore e patrono del Suo Paese, mi permetta ancora una volta di porgerLe i più vivi auguri di buon onomastico. Essendo anche l'onomastico di Sua Eccellenza Mons. Václav Malý, rivolgo anche a lui il mio augurio e desidero ringraziarlo per l'alacre lavoro svolto per coordinare l'organizzazione della mia visita pastorale nella Repubblica Ceca.

Sono profondamente grato al Cardinale Vlk, a Sua Eccellenza Mons. Graubner e a tutti coloro che si sono prodigati per assicurare l'ordinato svolgimento dei vari incontri e celebrazioni. Naturalmente includo nei miei ringraziamenti le autorità, i mezzi di comunicazione e i molti volontari che hanno aiutato nel regolare l'afflusso della gente e tutti i fedeli che hanno pregato perché questa visita portasse buoni frutti alla nazione ceca e alla Chiesa in questa regione.

Conserverò la memoria dei momenti di preghiera che ho potuto trascorrere insieme con i Vescovi, i sacerdoti e i fedeli di questo Paese. È stato specialmente commovente, questa mattina, celebrare la Messa a Stará Boleslav, luogo del martirio del giovane duca Venceslao, e venerarlo presso la sua tomba sabato sera, all'interno della maestosa Cattedrale che domina il panorama di Praga. Ieri in Moravia, dove i Santi Cirillo e Metodio diedero il via alla loro missione apostolica, ho potuto riflettere, in orante rendimento di grazie, sulle origini del cristianesimo in questa regione ed, effettivamente, in tutte le terre slave. La Chiesa in questo Paese è stata veramente benedetta con una straordinaria schiera di missionari e di martiri, come anche di santi contemplativi, tra i quali vorrei in particolare ricordare Sant'Agnese di Boemia, la cui canonizzazione, proprio venti anni fa, fu messaggera della liberazione di questo Paese dall'oppressione atea.

Il mio incontro di ieri con i rappresentanti delle altre comunità cristiane mi ha confermato l'importanza del dialogo ecumenico in questa terra che ha assai sofferto per le conseguenze della divisione religiosa al tempo della guerra dei Trent'anni. Molto è già stato fatto per sanare le ferite del passato, e sono stati intrapresi dei passi decisivi sul cammino della riconciliazione e della vera unità in Cristo. Nell'edificare ulteriormente queste solide fondamenta, la comunità accademica ha un importante ruolo da svolgere, mediante una ricerca della verità senza compromessi. È stato un piacere per me avere l'opportunità di incontrarmi ieri con i rappresentanti delle università di questo Paese e di esprimere il mio apprezzamento per la nobile missione a cui essi hanno dedicato la vita.

Sono stato particolarmente felice di incontrare i giovani e di incoraggiarli a costruire sulle migliori tradizioni del passato di questa nazione, in particolar modo sulla eredità cristiana. Secondo un detto attribuito a Franz Kafka, "Chi mantiene la capacità di vedere la bellezza non invecchia mai" (Gustav Janouch, Conversazioni con Kafka). Se i nostri occhi rimangono aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla bellezza della sua verità, allora possiamo davvero sperare di rimanere giovani e di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina, in modo da offrire ispirazione alle future generazioni per fare altrettanto.

Signor Presidente, cari amici: ancora una volta esprimo il mio grazie, promettendo di ricordarvi nelle mie preghiere e di portarvi nel mio cuore. Dio benedica la Repubblica Ceca! Il Bambino Gesù di Praga continui a ispirare e guidare Lei e tutte le famiglie della nazione! Dio benedica tutti voi!

[© Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana]










Aperti alla bellezza della verità per costruire un mondo che rifletta la bellezza divina: così il Papa nella cerimonia di congedo a Praga


Restare aperti alla bellezza della verità per sperare di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina: è quanto ha detto il Papa nella cerimonia di congedo all’aeroporto di Praga a conclusione del suo viaggio apostolico nella Repubblica Ceca. A sorpresa, il presidente ceco Vaclav Klaus pronuncia il suo discorso in italiano ricevendo i complimenti di Benedetto XVI. Da Praga, il servizio del nostro inviato Sergio Centofanti.

Il presidente ceco parla in italiano, il Papa inizia il suo discorso in lingua ceca, per poi proseguirlo in inglese. Scambio di cortesie alla cerimonia di congedo. Benedetto XVI per la seconda volta fa gli auguri di buon onomastico al capo di Stato nella ricorrenza di San Venceslao, traduzione italiana di Vaclav. Il Papa esprime la propria gratitudine a quanti hanno collaborato alla buona riuscita del viaggio. Elenca gli eventi principali di questi tre giorni: i momenti di preghiera con i vescovi, i sacerdoti e i fedeli del Paese. Esprime la propria commozione per la Messa a Stará Boleslav, luogo del martirio di San Venceslao, e poi la Messa a Brno, in Moravia, dove i Santi Cirillo e Metodio hanno dato il via alla loro missione evangelizzatrice nelle terre slave:



“The Church in this country has been truly blessed…”

“La Chiesa in questo Paese – ha detto - è stata veramente benedetta con una straordinaria schiera di missionari e di martiri, come anche di santi contemplativi” tra i quali il Papa cita Sant’Agnese di Boemia, la cui canonizzazione, venti anni fa, è stata “messaggera della liberazione di questo Paese dall’oppressione atea”.



L’incontro con le altre comunità cristiane – ha aggiunto – ha ancora una volta sottolineato “l’importanza del dialogo ecumenico in questa terra che ha assai sofferto per le conseguenze della divisione religiosa al tempo della guerra dei Trent’anni. Molto è già stato fatto per sanare le ferite del passato – ha detto - e sono stati intrapresi dei passi decisivi sul cammino della riconciliazione e della vera unità in Cristo”. C’è poi l’incontro con la comunità accademica che – rileva il Pontefice – “ha un importante ruolo da svolgere, mediante una ricerca della verità senza compromessi”. Infine, l’incontro con i giovani che il Papa ha incoraggiato “a costruire sulle migliori tradizioni del passato di questa nazione, in particolar modo sulla eredità cristiana”. Quindi cita un detto attribuito a Franz Kafka, “Chi mantiene la capacità di vedere la bellezza non invecchia mai”:

“If our eyes remain open to the beauty of God’s creation…”

“Se i nostri occhi rimangono aperti alla bellezza della creazione di Dio e le nostre menti alla bellezza della sua verità – commenta il Papa - allora possiamo davvero sperare di rimanere giovani e di costruire un mondo che rifletta qualcosa della bellezza divina, in modo da offrire ispirazione alle future generazioni per fare altrettanto”.

“May God bless the Czech Republic! Ať Pražské Jezulátko...“

“Dio benedica la Repubblica Ceca! – così saluta il Papa – che, proseguendo in lingua ceca affida questo Paese al Bambino Gesù di Praga.



Il presidente Klaus ringrazia a sua volta il Papa; parla di visita memorabile, di rafforzamento dei rapporti tra Repubblica Ceca e Santa Sede. Ci ha portato un messaggio convincente – esclama – e noi lo abbiamo capito e lo terremo a mente a lungo:

“Lei ci ha portato – per utilizzare le sue parole – una nuova speranza. La sua grande fede, il suo coraggio nell’esprimere posizioni che non sono sempre politicamente corrette e condivise da tutti, il suo impegno a favore del rispetto delle idee e dei principi fondamentali della nostra civiltà e della cristianità sono qui per dare a tutti noi un esempio e per incoraggiarci”.



Prima della cerimonia di congedo il Papa aveva incontrato a pranzo i vescovi cechi presso l’arcivescovado di Praga, esprimendo l’incoraggiamento della Chiesa universale alla Chiesa di questa terra. “Grazie per questa festa di fede e di speranza” - ha detto il Pontefice – che ha sottolineato di aver incontrato una Chiesa viva e una Chiesa che prega. I vescovi hanno donato al Papa un Rosario d’oro con i granati, pietre preziose tipiche della Repubblica Ceca. La visita del Papa si chiude nel segno di Maria: è la Madre di Dio che indica a tutti Cristo, unica Speranza, certa e affidabile, dell’umanità.



Da Praga, Sergio Centofanti, Radio Vaticana





Il presidente Klaus al Papa: grazie per il suo coraggio, ha portato una nuova speranza!


Ecco il testo integrale del discorso che il presidente ceco Vaclav Klaus ha pronunciato in italiano alla cerimonia di congedo:

Sua Santità,

mi permetta innanzitutto di ringraziarla a nome di tutto il nostro Paese per la sua visita memorabile. Il suo soggiorno nel nostro Paese, il messaggio che ci ha portato in modo così convincente, il suo invito alla mutua comprensione, alla tolleranza, alla pace, all’importanza della ragione, della fede e dei principi etici, è stato trasmesso in modo chiaro e noi l’abbiamo compreso. Lo ricorderemo e lo terremo a mente a lungo.



Lei ci ha portato – per utilizzare le sue parole – una nuova speranza! La sua grande fede, il suo coraggio nell’esprimere posizioni che non sono sempre politicamente corrette e condivise da tutti, il suo impegno a favore del rispetto delle idee e dei principi fondamentali della nostra civiltà e della cristianità sono qui per dare a tutti noi un esempio e per incoraggiarci. Decine di migliaia di cittadini cechi così come i popoli dei Paesi vicini hanno avuto la straordinaria possibilità di vederla di persona, milioni di persone l’hanno seguita ora dopo ora in questi tre giorni sugli schermi televisivi.



Posso senz’altro affermare - nella convinzione che questa non sia solo una mia opinione personale - che la sua visita ha avuto successo e che avrà un effetto duraturo. Sono stati rafforzati i rapporti tra Repubblica Ceca e lo Stato della città del Vaticano: sono lieto di poter dire che essi sono molto buoni. Sono convinto che lo saranno anche in futuro.



Sua Santità,

i tre giorni appena trascorsi sono stati colmi di eventi, esperienze, momenti indimenticabili per tutti noi. Ci piacerebbe poterla avere con noi più a lungo ma rispettiamo gli altri suoi impegni. Le auguriamo buona salute e tanta energia perché lei possa continuare la sua missione così importante. Grazie della sua visita.



Radio Vaticana

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