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Viaggio apostolico in Giordania e Israele

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2009 21:40
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12/05/2009 23:19
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Dal blog di Lella...

Benedetto XVI° è chiarissimo: ''alleanza indissolubile con gli ebrei'', con i musulmani, invece nessuna ''alleanza'', ma un intenso, partecipato ''dialogo''

Se in Europa esistesse ancora un dibattito culturale serio, se soprattutto la sinistra non fosse prigioniera -anche nelle sue componenti moderate- di schemi obsoleti e settari, il pontificato di Benedetto XVI° verrebbe salutato con gioia e entusiasmo. Non è così, ed è ormai un luogo comune contrapporre il misticismo mediatico di Papa Woytyla, alla ''fredda restaurazione'' di cui si incolpa -a torto- il papa teologo.
Ma non è così e lo si vede bene in queste ore, a Gerusalemme, là dove papa Ratzinger ha marcato ancora una volta quella che fu già la ''svolta'' del papa polacco nei confronti dell'ebraismo (che il pontefice tedesco allora ispirò). La ''alleanza indissolubile'' con l'ebraismo da lui ribadita, è più importante di ogni autocritica sulle responsabiolità antisemite della Chiesa (ed è incredibile che tanti rabbini non lo vogliano capire e speculino sulle parole, settariamente).
''Alleanza indissolubile'' vuol dire riconoscere che l'alveo messianico delle due religioni è lo stesso, che non è possibile nessun cedimento dogmatico o teologico dell'una verso l'altra, ma che ebraismo e cristianesimo non possono vivere e operare se non l'uno a fianco dell'altro.
Questa alleanza -questa è la novità rivoluzionaria- secondo ratzinger non è ipotizzabile con l'Islam, che è ''altro'', rispetto alla tradizione giudaico cristiana, anche se pretende di esserne la continuità. Questo è il punto. Nel momento stesso in cui riconosce l'alvo comune tra cristiani ed ebrei, il papa lo nega neio confronti dei muslmani che invece -basta leggere il Corano superficialmente per comprenderlo- si pretende la ''vera continuazione'' di quella tradizione.
L'Islam, dunque, a differenza dell'ebraismo è ''altro'' dal cristianesimo. Un altro con cui dialogare, ovviamente, con amicizia e apertura di mente e di cuore, senza alcun pregiudizio, con amore.
Ma solo ''dialogare'', non ''alleandosi''.
Una stupenda chiarezza dottrinale che peraltro ha evidenti ricadute politiche implicite. Perché Israele, e il papa lo ha testimoniato, è lo Stato delgi ebrei con la cui religione continuare ''alleanza'' e questo, da questa visita in poi, muterà molte cose, lentamente, molto lentamente, anche nella diplomazia vaticana.

Carlo Pannella


Papa Ratzi Superstar









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