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Viaggio apostolico in Camerun e Angola

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2009 17:13
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21/03/2009 21:15
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BENEDETTO XVI/ Il Papa odiato dai media, ma amato dal popolo

(Marco Fattorini)

Di lui hanno detto tante banalità e inesattezze, tentando invano di instaurare un paragone (peraltro impossibile viste le due diverse personalità) con il predecessore Giovanni Paolo II e proprio in base a tale confronto spesso sono stati sfornati giudizi scialbi e senz’altro superficiali. Reazionario, conservatore, pastore tedesco, duro, solitario?
No carismatico.
Papa Ratzinger sin dall’inizio della sua elezione al soglio pontificio si è impegnato con i fatti a smentire tutto ciò che di gossipparo e sleale fosse detto di lui e del suo modo di vivere e agire nella Chiesa.

E da questi fatti, non può che emergere un carisma davvero raro come quello che ha magneticamente attratto centinaia di migliaia di fedeli negli States durante la messa nel celebre stadio di football. Oppure sono ancora nitide le immagini della trasferta papale francese dove l’ennesimo bagno di folla (non curiosi ma fedeli) ha accolto, ascoltato e applaudito le omelie e i messaggi di Benedetto, in special modo le sue parole verso i malati in occasione della visita a Lourdes.

Marzo 2009: è tempo del viaggio in Africa. Martedì 17 Ratzinger è volato in Camerun per iniziare una nuova complessa avventura nel continente più tormentato del mondo, ma dove comunque tra malattie e povertà la presenza cristiana è aumentata nel corso degli anni in modo straordinario. Di certo non si tratta di un viaggio semplice: non ci si può limitare alla messa e alla benedizione perché nel continente nero ci sono mali come l’Aids che rendono inferno la vita e la crescita di milioni di persone, ci sono condizioni esistenziali a dir poco umilianti davanti alle quali spesso il resto del globo fa orecchie da mercante.
Benedetto no.

Neanche è cominciato il viaggio che già parla, e non dei massimi sistemi, ma dell’aids. Chiede, infatti, che le cure per questa malattia in Africa siano gratis e che si possa procedere in un cammino di maggiore ragionevolezza e sviluppo nella battaglia all’HIV, visto che i soli preservativi non bastano, anzi spesso aggravano il problema. La soluzione vera e longeva è un rinnovo della spiritualità e un nuovo modo di vivere la sessualità in maniera responsabile e adulta.

Parole sante, ma come al solito travisate da una stampa miope e generalizzatrice, magari anche maliziosa. Visto che Benedetto ha esortato alla responsabilità e a un atteggiamento ragionevole dinanzi alla sessualità, poiché i soli preservativi di certo non sconfiggeranno l’aids se non ci sarà un cervello umano pensante a porsi davanti alla realtà.

Benedetto è in Africa per parlare alla gente e anche al clero: giovedì ha consegnato ai vescovi africani l’Instrumentum laboris, un documento, denso di attualità, su cui dovranno riflettere e studiare. La gente c’è, anche in Africa: nello stadio di Yaoundè a salutarlo e ad ascoltarlo vi erano 60mila fedeli davanti ai quali il Pontefice ha celebrato una messa.

Dal vescovo di Roma nei giorni scorsi è arrivata anche la ricetta della spaventosa crisi che manda a casa lavoratori di mezzo mondo: bisogna rivalutare l’etica, fondamento dell’economia e di essa elemento necessariamente intrinseco. Come sempre Benedetto è chiaro e perentorio, non gira intorno alle questioni cruciali, anzi le affronta con una buona dose di realismo, testimoniando il messaggio di pace e libertà, che sì, udite udite, potrebbe portare sensibili miglioramenti anche nel campo minato dell’odierna economia globale.
E allora ecco che questo carisma emerge da fatti e azioni che vedono il Papa presente e vigile, dal Vaticano ai viaggi, dall’Angelus della domenica agli incontri di rito. Si tratta di una forza tutta umana e spirituale che parla concretamente. Altro che Papa lontano e freddo.

I pregiudizi cadono e tante critiche si rivelano davvero errate, perché ora Sua Santità è in Africa, a maggio sarà in Israele, qualche settimana fa parlava agli operai di Pomigliano d’Arco e ogni qual volta è in pubblico ha davanti a sé migliaia di fedeli (non curiosi) che lo ascoltano, lo seguono, lo stimano. Questa è la vera testimonianza dei valori cristiani nella società, in un’Europa timida e relativista, in un mondo impaurito e scosso dalla crisi, ecco che una voce parla con un perché. E ha tanto da dire.

© Copyright Il Sussidiario, 21 marzo 2009


Papa Ratzi Superstar









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