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Dal blog di Andrea Tornielli...
Conto alla rovescia per il nuovo libro su Gesù
blog.ilgiornale.it/tornielli/2011/02/12/conto-alla-rovescia-per-il-nuovo-libro-...
February 12, 2011
La Libreria Editrice Vaticana ha già mandato in stampa trecentomila copie della versione italiana del nuovo libro di Benedetto XVI dedicato alla vita di Gesù. Il volume, in libreria dall’11 marzo, uscirà contemporaneamente in vari Paesi (in Germania per i tipi di Herder, negli Stati Uniti di Ignatius Press) e rappresenta la naturale continuazione del primo volume, «Gesù di Nazaret» , uscito nell’aprile 2007 e pubblicato in italia da Rizzoli: in dieci capitoli, per un totale di 446 pagine, Joseph Ratzinger ha presentato la prima parte della vita di Cristo spiegando che il Gesù dei Vangeli è il vero Gesù, quello storico, che ha calcato la terra di Palestina duemila anni fa.
Il Papa, che scrive e pubblica questi libri non come atti di magistero, nel primo volume aveva detto esplicitamente: «Ognuno è libero di contraddirmi ». Questo secondo volume, edito dalla Lev e distribuito da Rizzoli, sarà incentrato sulla fase finale della vita di Cristo, la sua passione, morte e resurrezione, nucleo fondante e iniziale degli stessi racconti evangelici. Il libro di Benedetto XVI sarà presentato ufficialmente in Sala Stampa vaticana il pomeriggio del 10 marzo, dal cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione dei vescovi. È prevista anche la presenza di una personalità laica (alla presentazione nel 2007 in Vaticano, insieme al cardinale Cristoph Schö nborn e al pastore valdese Daniele Garrone intervenne il filosofo Massimo Cacciari), ma sul suo nome non c’è ancora certezza, anche se autorevoli indiscrezioni parlano della possibilità che si tratti di Claudio Magris.
Con questo libro, Benedetto XVI raggiunge quota tre in cinque anni di pontificato: oltre al primo e al secondo dedicati alla vita del Nazareno, infatti, lo scorso novembre ha visto la luce anche il libro intervista con il giornalista tedesco Peter Seewald, frutto di una settimana di colloqui avvenuti l’estate scorsa a Castel Gandolfo. Libro diventato subito best-seller, e apprezzato per la semplicità con cui Ratzinger, senza sottrarsi ad alcuna domanda, ha parlato delle questioni più spinose, dallo scandalo della pedofilia alle polemiche sul discorso di Ratisbona.
Ma il Papa, che da tempo desiderava portare a termine queste fatiche, non si ferma e sta già lavorando a un terzo saggio su Gesù,dedicatoquesta volta ai Vangeli dell’infanzia, i testi di Matteo e Luca, che descrivono l’annunciazione e la nascita di Cristo.
Benedetto XVI è dunque un Papa autore di best-seller. Naturale, potrebbe dire qualcuno. È sempre il Papa e quando scrive, qualsiasi cosa scriva, c’è chi si sente obbligato a comperarlo e a parlarne bene comunque. In realtà questo non è vero. Joseph Ratzinger, infatti, era autore di libri fortunati e molto diffusi già prima di diventare Papa e anche prima di diventare cardinale. Il suo «Introduzione al cristianesimo », ad esempio, scritto quando era ancora un giovane teologo, rimane un testo fondamentale e attuale. Per non parlare del libro-intervista curato da Vittorio Messori, quel «Rapporto sulla fede» , che già a metà degli anni Ottanta denunciava alcune storture ed errate interpretazioni del Concilio e di una teologia che per apparire moderna si contrapponeva sempre e comunque al magistero.
Già prima di aver compiuto 75 anni, l’età canonica delle dimissioni, il cardinale Ratzinger, allo scadere dei quattro quinquenni trascorsi alla guida della Congregazione per la dottrina della fede (a partire dal novembre 1981) aveva chiesto a Giovanni Paolo II di potersi ritirare. Wojtyla aveva risposto di no. Il cardinale era tornato ancora alla carica, assicurando al Papa che avrebbe continuato a collaborare con lui e con l’ex Sant’Uffizio,ma in una posizione più defilata. Niente da fare. Wojtyla lo volle a suo fianco fino alla fine.
Uno dei motivi che spingevano Ratzinger a chiedere di poter andare in pensione era quello di potersi dedicare ai suoi studi e di poter finalmente scrivere quel libro su Gesù che aveva cominciato ad abbozzare e che considerava in qualche modo il coronamento della sua carriera accademica. Una carriera interrottasi nel 1977, quando Paolo VI lo volle arcivescovo di Monaco e lo creò cardinale. Nell’aprile 2005, il decano del collegio cardinalizio sperava fosse finalmente arrivato il momento di potersi dedicare al libro, ma i suoi confratelli la pensarono diversamente e fu lui, dopo un conclave lampo, ad affacciarsi vestito di bianco dalla loggia centrale di San Pietro.
Nonostante i tanti impegni del papato, Benedetto XVI ha dedicato il periodo delle vacanze estive per lavorare sui suoi libri. Non usa il computer, ma scrive a mano, con la penna, vergando i suoi fogli in tedesco, con una calligrafia minuta e non facilmente comprensibile. Ci pensa suor Birgit, una religiosa che lo assisteva fin da quanto era Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, a ribattere il manoscritto al computer.
La revisione è lunga e meticolosa. Per lavorare, il Papa ha bisogno di avere a portata di mano una serie di libri ed è per questo che nel suo studio si è cercato di riprodurre la biblioteca che aveva nell’appartamento in piazza della Città Leonina dove ha abitato da cardinale per oltre vent’anni.
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